[Ezln-it] I nemici della pace non vinceranno in Euskal Herria

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Sun Jun 10 13:38:51 CEST 2012


Arnaldo Otegi: “I nemici della pace non vinceranno in Euskal Herria”

Lettera dal carcere
Il leader della Sinistra Indipendentista Basca, in prigione per la creazione di un progetto politico, scrive le sue riflessioni riguardo gli ostacoli che il governo spagnolo mette al processo di pace in Euskal Herria.

Arnaldo Otegi

In riferimento alle sentenze emesse in questi giorni (quella del Tribunale Costituzionale sulla dottrina Parot e sul nostro caso) vogliamo farvi arrivare alcune riflessioni da non dimenticare nel momento di analizzare con precisione l’attuale situazione politica che attraversa la nostra vecchia Euskal Herria.

a).- In primo luogo, voglio comunicarvi che di fronte alla ciarlataneria che elargiranno alcuni rappresentanti della classe politica sull’indipendenza del Potere Giudiziario, lo Stato di Diritto (l’OCSE colloca l’indipendenza del nostro sistema giudiziario al 64° posto, tra Iran ed Egitto)… noi vi forniremo un dato certo: alcune settimane fa, più di un mese, le nostre fonti informative (alcune delle quali mi informarono sul caso dell’11M) ci inviarono con esattezza quasi millimetrica quale sarebbe stato il giudizio nella sentenza sulla dottrina Parot… e quale sarebbe stata la sentenza (compresa la data di pubblicazione!) di quello che hanno chiamato il caso Bateragune. Quindi questa constatazione deve portarci ad abbandonare definitivamente qualsiasi dubbio sul fatto che ogni decisione “giudiziaria” riguardante l’indipendentismo obbedisce in maniera unica ed esclusiva a criteri POLITICI.

b).- In secondo luogo, voglio ricordarvi che ho manifestato insistentemente l’esistenza di un’agenda governata dai nemici della pace che cerca, ogni volta con maggiore crudeltà e disperazione allo stesso tempo, far collassare, bloccare, neutralizzare e distruggere il processo di pace avviato dalla sinistra abertzale e dall’insieme del movimento “soberanista”. Togliamoci allora anche il dubbio su qual è la natura e la volontà di quelli che conducono questa agenda: impedire che la pace e la democrazia si facciano strada in Euskal Herria.

Questo è l’obiettivo e coloro che governano questa agenda sono i signori Rajoy, Rubalcaba, Basagoiti, i servizi di intelligence…

c).- E perché opporsi alla pace, si chiederanno in molti? La ragione è semplice, per la pace non hanno nessun programma, erano comodamente insediati (facendo affari politici ed economici) nello schema “antiterrorista” che permetteva loro di eludere le proprie responsabilità, nascondere la reale natura antidemocratica e mascherare la debolezza delle proprie posizioni politiche. Oggi, l’idea della pace li fa tremare… Per questo hanno bisogno di bloccare il processo e farlo dove hanno ancora qualche possibilità di influenza reale: nelle carceri, nella repressione… Ne hanno bisogno perché sanno che superare la fase delle conseguenze del conflitto ci porterà immediatamente alla fase del dialogo sulle cause dello stesso. E non hanno né agenda né alternativa credibili per questa fase, sanno di non poter opporre ragioni democratiche ai desideri del Popolo Basco di essere rispettato come nazione che ha il diritto di decidere liberamente e democraticamente il proprio futuro.

d).- Queste attitudini repressive (che non fanno altro che aggiungere ulteriore sofferenza a decine di famiglie basche) cercano in questa occasione di raggiungere almeno due obiettivi connessi:

d.1) Da un lato, cercano la rinuncia all’indipendentismo, la nascita di nuove frustrazioni, la perdita di fiducia nelle nostre possibilità, facendoci credere che non saremo capaci di fargli cambiare la loro posizione di forza… Non credeteci nemmeno per un istante… La forza di questo Stato si registra a ritmo di tango argentino… mentre UE e USA guardano da un’altra parte

d.2) Inoltre, questa volta, lo Stato ha cercato di “neutralizzare” un possibile candidato per le prossime elezioni nelle province Basche. Comprenderete che per me è motivo ulteriore di orgoglio, essendo militante della sinistra abertzale, che lo Stato creda che con la mia candidatura l’indipendentismo vincerebbe le elezioni delle “autonomie”. Bene, adesso sappiamo che i candidati e le candidate non sono graditi ai nemici della pace… Quindi prepariamo con gioia la più raffinata delle risposte democratiche: facciamo sì che, per la prima volta nella storia, l’indipendentismo abbia grandi possibilità di vittoria alle prossime elezioni Basche.

E, concludendo, non dimentichiamo mai che se l’abbandono della lotta armata era una condizione indispensabile (al pari della presenza elettorale o istituzionale) per la nostra nuova strategia, essa non sarà sufficiente senza organizzazione, senza lotta, senza disobbedienza -pacifica sì, ma sempre disobbedienza… In definitiva, una strategia capace di organizzare una sfida politica di massa per i nemici della pace.

Questo è il duro cammino che abbiamo scelto, figli e figlie di Gernika e Amaiur, di Telésforo e della Pasionaria, di Santi e Josu, di Jon, di Fidel y del Che… Sorridete, perché lotteremo!

Arnaldo Otegi (a nome dei cinque del caso Bateragune)

IRABAZIKO DUGU!!

fonte: http://desinformemonos.org/2012/06/arnaldo-otegi-los-enemigos-de-la-paz-no-ganaran-en-euskal-herria/

(traduzione a cura di rebeldefc at autistici.org - http://www.caferebeldefc.org/) 		 	   		  
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