[Ezln-it] Tzeltales a difesa di Agua Azul

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sat Jul 7 16:01:30 CEST 2012


La Jornada –
Sabato 7 luglio 2012
Gli
indigeni tzeltales criticano l’operato del Consiglio Statale dei Diritti Umani
del Chiapas e chiedono lo sgombero degli occupanti del botteghino di ingresso
alle cascate di Agua Azul
Hermann
Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 6 luglio. Gli
ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón (municipio di Chilón), aderenti
alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, sostengono di essere vittime
dell'ingiustizia di varie istanze e criticano pesantemente l'operato del
Consiglio Statale dei Diritti Umani (CEDH) relativamente allo sgombero
effettuato lo scorso 19 giugno dalla polizia statale nell'ejido, dopo che gli
indigeni dell'Altra Campagna avevano recuperato, fugacemente, il botteghino di
ingresso alle cascate di Agua Azul.
Questa è un'ulteriore prova di come istituzioni come il CEDH
approfittano della violenza, dicono gli ejidatarios, e rimproverano al
consiglio statale di trarre vantaggio dal semplice fatto di conoscere un po' la
sofferenza degli indigeni, perché alcuni membri dell'organismo governativo
prima erano con noi; hanno iniziato per la conoscenza ma poi per loro è
diventato un affare.  
Il CEDH, segnalano, è l'intermediario dei progetti transnazionali,
generatore di violenza, testa di ponte del malgoverno. In diverse occasioni,
aggiungono, questo è stato dimostrato.
Ricordano
che durante le violenze e l'ingiusto arresto dei nostri compagni, il CEDH ha
sempre cercato di circuire le vittima, facendoci capire che la soluzione del
conflitto era accettare l'accordo redatto dal governo, ma non sono riusciti a
convincerci. In occasione della repressione contro gli ejidatarios dell'Altra
Campagna del 2 febbraio 2011, i membri del CEDH erano assenti, come se non ci
fossero state violazioni dei diritti umani. Agiscono, affermano gli
ejidatarios, agli ordine delle corrotte autorità dello stato.
Lo scorso
19 giugno, "800 poliziotti hanno sgomberato violentemente gli ejidatarios
dell'Altra Campagna dietro un'ordine di sgombero richiesto dalla CEDH, su
richiesta di Francisco Guzmán Jiménez (Goyito) e di Héctor Manuel Velasco
Santiago, segretario personale del segretario generale del Governo statale, Noé
Castañón León". Il pretesto della polizia era un possibile scontro tra
ejidatarios. Ma quali? Si domandano: "Gli unici che si sono visti erano
civili vestiti da poliziotti che accompagnavano i poliziotti veri per indicare
'chi guida il movimento' ".
Il CEDH
viola le sue stesse leggi quando ordina alla pubblica sicurezza di entrare
nelle nostre terre per cacciare chi le difende dal saccheggio del governo. Così
facendo legittima il lavoro sporco per imporre il megaprogetto sulle nostre
terre attraverso la forza pubblica, violando anche la tutela dell'ejido. Gli
ejidatarios considerano i rappresentanti dell'organismo dei burattini del
governatore che adesso si riempiono le tasche mentre reprimono il popolo e gli
sottraggono la terra su cui vivere. Ritengono responsabile questa istituzione
di eventuali possibili scontri.  
E
avvertono: Abbiamo dimostrato in varie occasioni che non siamo noi a provocare,
ma è il governo in complicità con le autorità filogovernative dell'ejido che
vogliono consegnare le nostre terre nelle mani del governo dello stato per i
suoi progetti transnazionali. Difenderemo le nostre terre, vogliamo continuare
ad essere le persone che siamo dove siamo nati, perché da qui noi non ce ne
andremo. http://www.jornada.unam.mx/2012/07/07/politica/017n1pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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