[Ezln-it] Frayba: Comunicato Stampa No.2 - Impunita' per Acteal

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Feb 23 14:09:17 CET 2012


San
Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 22 febbraio 2012
Comunicato
Stampa No. 02
 
La
Suprema Corte di Giustizia della Nazione, il cinismo dell’impunità per il
Massacro di Acteal
 
	* La Suprema Corte di Giustizia della Nazione ordina la scarcerazione di altre sei persone riconosciute come autori materiali del Massacro di Acteal
	* La Suprema Corte di Giustizia della Nazione, di fatto, nega che il Massacro di Acteal sia mai avvenuto
 
Di fronte alle recenti scarcerazioni di sei
autori materiali del Massacro di Acteal, questo Centro dei Diritti Umani Fray
Bartolomé de Las Casas (Frayba) conferma la complicità della Suprema Corte di
Giustizia della Nazione (SCJN) nel proteggere chi è stato protagonista nel
nostro paese di crimini di lesa umanità. In questo modo, le sentenze emesse
dalla SCJN affrontano requisiti di forma senza indagare il caso, perpetuando
l'impunità per i responsabili materiali e intellettuali di questo crimine di
Stato avvenuto il 22 dicembre 1997.
Le sei persone rimesse in libertà lo scorso 1°
febbraio con il riconoscimento di innocenza, hanno ricorso in appello che la
SCJN ha concesso senza discutere né tenere in considerazione che le persone
erano state indicate come autori materiali del massacro, fatti per i quali
erano state condannate a 36 anni di prigione, secondo l'atto di procedura
penale No. 224/1997, per i reati di Omicidio Aggravato, Lesioni Aggravate,
Porto d'Armi senza licenza e di uso esclusivo dell'Esercito e Forza Aerea; i
rilasciati sono: Juan Sántiz Vázquez, Lorenzo Gómez Jiménez, Mariano Pérez
Jiménez, Agustín Pérez Gómez, José Ruiz Tzucut e Bartolo Luna Pérez. Con questa
azione, degli 87 processati come autori materiali, la SCJN ha ordinato, fino ad
ora, la liberazione di 50 responsabili, solo 28 persone restano in prigione
poiché altre sei erano state assolte dall'inizio dei processi dai giudici
federali, due liberate per ragioni umanitarie ed una deceduta durante il
processo.
Le vittime e sopravvissuti del Massacro di
Acteal hanno ripetutamente denunciato che le persone beneficiate dalla
decisione della SCJN - i cui appelli sono stati sostenuti dal Centro di
Ricerche e Docenza Economiche (CIDE) - sono tornate gradualmente nei loro
luoghi di origine causando tensione, insicurezza nella comunità e re-vittimizzazione
delle persone colpite, quale visibile realtà che contrasta con le azioni
reclamizzate dal governo dello stato del Chiapas circa la prevenzione del
possibile ripetersi di tali atti.
D'altra parte, si conferma che i governanti in
Messico hanno procurato ed approfondito l'impunità per i fatti del Massacro di
Acteal, poiché hanno impedito di denunciare i responsabili intellettuali del
massacro, tra i quali figurano, l'ex Presidente della Repubblica Ernesto
Zedillo Ponce de León che per le sue funzioni di Comandante in Capo delle Forze
Armate Messicane, [1] aveva la responsabilità di organizzare, equipaggiare,
addestrare e gestire le Forze Armate come stabilito dalla relativa legislazione
[2]. Inoltre questo significa che la SCJN nega ed occulta, nei fatti, che il
Massacro di Acteal sia avvenuto come parte della diffusa strategia di contrainsurgencia che dal 1994, realizza
azioni in Chiapas.
Ernesto Zedillo, in qualità di Comandante in Capo
delle Forze Armate, guidava la catena di comando e sotto i suoi ordini agivano
altre autorità coinvolte, pertanto ribadiamo che, trattandosi dell'esecuzione
di una strategia di guerra, è innegabile che fosse a conoscenza e fosse
responsabile delle diverse operazioni militari contro la popolazione civile.
In questi anni, le persone sopravvissute al
Massacro di Acteal, l'Organizzazione Società Civile Las Abejas di Acteal e
questo Centro dei Diritti Umani, hanno chiesto indagini e la punizione degli
autori materiali ed intellettuali, tuttavia, a 14 anni e due mesi da questo
crimine di lesa umanità, è evidente l'insabbiamento da parte dei diversi poteri
dello Stato messicano che tergiversano ed impediscono di far luce sui fatti
affinché si conosca la verità storica e siano applicati i principi etici di
giustizia in questo paese.
Infine, il Frayba conferma il suo impegno di
continuare ad accompagnare i popoli e le organizzazioni che nella memoria
storica costruiscono alternative di giustizia e risarcimento, che
ricostituiscono il tessuto sociale delle comunità che sono state violentate
dalle politiche di Stato.
 
Seguiamo l'esempio dell'Organizzazione Società
Civile Las Abejas di Acteal sulla strada che hanno percorso costantemente per
consentire che la verità, la giustizia e la pace siano possibili e costruite da
e per i popoli contro la complicità delle strutture dello Stato messicano in questa
strategia di guerra contro la popolazione civile organizzata, oggi
generalizzata.
 
1 Art. 89 sezione VI della Costituzione Politica degli
Stati Uniti Messicani; Art. 11, 13 e 17 Legge Organica dell’Esercito e
Aereonautica dell’Esercito Messicano.
2 Manuale di contrainsurgencia Piano della Campaña
Chiapas ’94 della Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena).
 
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(Traduzione "Maribel" -
Bergamo)
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