[Ezln-it] aramilitari prendono d’assedio un villaggio zapatista

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Sep 14 13:25:53 CEST 2011


La Jornada – Mercoledì 14
settembre 2011
Paramilitari
prendono d’assedio un villaggio zapatista e minacciano di uccidere tutti,
denuncia la JBG
HERMANN BELLINGHAUSEN
San Cristóbal de las Casas, Chis., 13 settembre. La giunta di buon governo (JBG) Nueva
semilla que va a producir, del caracol zapatista di Roberto Barrios, nella zona nord dello stato, ha denunciato
che la comunità di San Patricio, nel municipio autonomo La Dignidad (municipio
ufficiale di Sabanilla), è assediata da oltre un centinaio di paramilitari di
diverse comunità di Tila e Sabanilla che nelle ultime ore hanno sparato,
bloccato tutte le strade, bruciato 18 ettari di terra, saccheggiato le milpas e minacciano di uccidere gli
zapatisti che si rifiutino di abbandonare le terre.
Gli aggressori -
di gruppi filogovernativi - si rifanno al tristemente famoso gruppo
paramilitare Paz y Justicia che è imperversato nella zona per un decennio dopo
la sollevazione zapatista del 1994. Provengono dalle comunità Ostelukum, El
Porvenir, Los Naranjos, Velasco Suárez e Unión Hidalgo e sono guidati da
Rogelio Ramírez Vázquez, il poliziotto municipale di Tila, Mario Vázquez Cruz,
e Samuel Díaz Díaz, di Sabanilla.
La JBG descrive
le minacce e le aggressioni come “molto dure e insopportabili” e le collega ad
un fatto recente: lo scorso 7 settembre tre presunti paramilitari, (Ambrocio
Díaz Gómez, Santiago Díaz Cruz e Miguel Díaz Díaz) si erano presentati a casa
di un'autorità autonoma di San Patricio minacciando di “venire ad invadere e
cacciare la comunità perché non pagavamo l'imposta prediale, ma era un pretesto
per venire a provocare e se non avremmo consegnato le terre avrebbero
massacrato tutti (...)”.
Il giorno 10, “questi
paramilitari hanno sparato ai confini della comunità”. Quella notte, circa 100
aggressori hanno preso posizione a 200 metri dalla comunità accampandosi nella “casa
grande che era del fattore”. Si tratta di terre recuperate dagli zapatisti tre
lustri fa. All'alba del giorno 11 “si sono sentiti molti spari provenire dalla
loro posizione; alle 10 hanno iniziato ad abbattere gli alberi da legname per
il lavoro comunitario”; poi hanno tagliato tutte le milpas intorno a dove si sono posizionati gli aggressori “e se le
sono portate a casa”.
Hanno ucciso due
maiali sottratti ad uno zapatista alla periferia di San Patricio mentre un
altro è “rimasto ferito da un colpo di machete”. Alle 15 ci sono stati nuovi
spari, “hanno distrutto le recinzioni del campo collettivo e bruciato 18 ettari”.
All'alba del giorno 12 “i paramilitari hanno di nuovo sparato con armi di
grosso calibro”.
Il dirigente
paramilitare Samuel Díaz Díaz aveva intimato a Manuel Cruz Guzmán, autorità
ufficiale del commissariato di San Patricio, che gli zapatisti “devono essere
cacciati e le armi sono pronte”.
Questi “delinquenti
paramilitari - dice la JBG - rubano nelle comunità ed ora agiscono contro i
nostri compagni, li controllano giorno e notte e le basi di appoggio dell'EZLN
non possono uscire dalla comunità per andare a lavorare”.
Attualmente, “gli
invasori paramilitari sono distribuiti in montagna e nelle strade per bloccare,
interrogare ed uccidere i nostri compagni e compagne che eventualmente
intendano uscire dalla comunità per qualsiasi necessità”.
La JBG sostiene: “I
nostri compagni e compagne sono in grave pericolo”, e nello stesso tempo
avvertono che difenderanno la terra recuperata. Ritengono responsabili della
situazione e di quello che potrà accadere, il governo de Juan Sabines Guerrero ed
i sindaci di Sabanilla, Jenaro Vázquez López, e di Tila, Sandra Luz Cruz
Espinoza.
Comunicato
della JBG
(Traduzione "Maribel" - Bergamo)
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