[Ezln-it] Solidarietà con i detenuti in sciopero
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Fri Oct 28 14:29:28 CEST 2011
La Jornada – Venerdì 28
Ottobre 2011
Si
susseguono le dimostrazioni di solidarietà con gli indigeni in sciopero della
fame nelle tre prigioni del Chiapas
HERMANN BELLINGHAUSEN
Si susseguono le
espressioni di solidarietà e supporto con lo sciopero della fame e digiuno dei
detenuti indigeni in tre prigioni del Chiapas per chiedere la loro
scarcerazione, ed in particolare con il professor Alberto Patishtán Gómez, il
cui trasferimento alla Prigione N. 8, a Guasave, Sinaloa, ha suscitato lo
sdegno del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità (MPJD) e delle
organizzazioni civili che promuovono l’assegnazione del premio jTatic Samuel jCanan Lum 2012, che anche
loro hanno manifestato solidarietà con i detenuti in sciopero della fame e
digiuno nelle prigioni N. 5 a San Cristóbal de Las Casas, N. 14 a Cintalapa e
N. 15 a Copainalá, così come dei loro familiari che si trovano in presidio
permanente nella Piazza della Cattedrale di San Cristóbal.
Pedro López
Jiménez, portavoces della protesta indigena, ha dichiarato a La Jornada che, dopo 29 giorni di
sciopero, "la nostra salute si sta deteriorando, abbiamo ormai molti
disturbi, ma siamo decisi e proseguiremo per chiedere la nostra liberazione;
siamo ingiustamente in carcere, il governo lo sa ma continua a restare
sordo". Ha confermato che non ancora non è stato possibile entrare in
contatto con Patishtán.
In un messaggio a
Patishtán Gómez, il MPJD, guidato dal poeta Javier Sicilia, dice al detenuto
indigeno: "Il suo arresto, la sua condanna ed il suo trasferimento a nord
del paese, come fosse un criminale pericoloso, è un'ulteriore chiara prova
della mancanza di giustizia che viviamo e che richiede le nostre migliori
energie per costruire il paese e la giustizia di cui abbiamo bisogno".
Il MPJD riferisce:
Il 14 ottobre abbiamo informato pubblicamente della sua situazione il
presidente Felipe Calderón, il quale aveva detto che si sarebbe informato, e ci
siamo indignati del suo improvviso trasferimento a Guasave, Sinaloa, lontano
dai tutti i suoi parenti e amici".
Dice allo
"stimato professore", riconosciuto difensore dei diritti dei
detenuti: "Lei ha avuto la solidarietà e la sensibilità permanente dei
suoi compagni in prigione, ai quali sono stati violati i diritti umani, e si è
dedicato a chiedere giustizia".
Le organizzazioni
del jCanan Lum ricordano che il 26
gennaio 2010 l'allora vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas visitò la
Prigione N. 5, per consegnare a Patishtán Gómez il jTatic Samuel jCanan Lum, "come riconoscimento per il suo
profondo impegno umano con cui, dalla prigione, porta avanti la causa di chi è
ingiustamente imprigionato e, con la sua fede, promuove la difesa dei diritti
umani, riuscendo ad ottenere la liberazione di 40 di queste persone, sebbene
egli stesso continui a restare in prigione a scontare un'ingiusta
condanna".
Le organizzazioni
riaffermano il loro supporto a Patishtán "nella sua lotta per la libertà e
la giustizia" e si appellano alle autorità "affinché assicurino il
ritorno di Patishtán nel centro di detenzione più vicino alla sua famiglia nel
più breve tempo possibile, come indicano gli organismi internazionali dei
diritti umani".
Intanto, L'Altra
Campagna ha realizzato una manifestazione davanti alla sede dell'Organizzazione
delle Nazioni Unite (ONU) a Città del Messico, a sostegno dei detenuti,
denunciando inoltre che l'ONU segue una "Agenda Chiapas" in base alla
quale "sostiene e finanzia" il governo del Chiapas "come
difensore dei diritti umani".
Infine, secondo
l'ultimo bollettino medico sullo stato di salute degli scioperanti, "la
debolezza e nausea aumentano, ed anche la loro voce ormai è debole". Hanno
perso in media otto chili, molti soffrono di diarrea e dolori addominali,
condizione che aumenta la disidratazione. http://www.jornada.unam.mx/2011/10/28/politica/020n1pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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