[Ezln-it] Gaza, Messico, Europa: la solidarieta' non si ferma!
lapirata at inventati.org
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Wed May 11 05:50:13 CEST 2011
Convoglio solidale a Gaza, adesione de La PIRATA:
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2101
"E nell’epoca attuale, la volontà che vuole imporre il capitalismo è
distruggere/spopolare e ricostruire/riordinare il territorio
conquistato. Sì, ora le guerre non si accontentano di conquistare un
territorio e ricevere il tributo dalla forza vinta. Nella tappa attuale
del capitalismo è necessario distruggere il territorio conquistato e
spopolarlo, cioè, distruggere il suo tessuto sociale. Parlo
dell’annichilimento di tutto quello che dà coesione ad una società."
(Subcomandante Marcos, Lettera a Luis Villoro, gennaio-febbraio 2011)
In un mondo che, grazie alla guerra globale permanente e allo Stato
d'eccezione fatto norma, si assomiglia sempre di più per gli scenari di
conflitto innescati e fomentati ad arte e dall'alto, vogliamo ribadire
il gesto umano e resistente della solidarietà, ovvero la scelta di
mettere in gioco i nostri corpi nei territori e con le popolazioni
invase, saccheggiate, sfruttate e disprezzate.
Animiamo i collettivi: Nodo Solidale (Italia e Messico), Collettivo
Zapatista "Marisol" di Lugano (Svizzera), Nomads dell'XM24 (Italia).
Insieme formiamo la PIRATA, ossia la Piattaforma Internazionalista per
la Resistenza e l'Autogestione Tessendo Autonomia. Siamo parte del
movimento globale anticapitalista e per questo aderiamo alla Sesta
Dichiarazione della Selva Lacandona dell'EZLN.
La PIRATA, come gesto di azione resistente e solidale, aderisce
attivamente al Convoglio Restiamo Umani (CO.R.UM.) che partirà per Gaza,
Palestina, il prossimo 11 maggio. Il 15 maggio la presenza del convoglio
nella Striscia coinciderà con il 63° anniversario della nakba, la
catastrofe dell'arrivo e della fondazione dello Stato d'Israele, momento
in cui sono previste intense mobilitazioni dei e delle palestinesi.
Inoltre il 15 maggio sarà un mese dal brutale omicidio di Vittorio
Arrigoni, Vik, e vogliamo essere lì, dove ha vissuto, lottato ed è
morto, per ricordarlo nella maniera più viva possibile.
Perché?
Perché pensiamo che "restiamo umani" quando i nostri corpi trapassano
le frontiere imposte dall'alto, quando sfidano i dispositivi di
sicurezza e le armi che proteggono fortezze e tesori, ossia il furto del
plusvalore che produciamo. "Restiamo umani" quando ci scolliamo dal
metro quadro che ci hanno assegnato e cominciamo a parlare, a toccare
i/le nostr* vicin*, spezzando la paura, il silenzio, l'atomizzazione
delle relazioni sociali.Quando poi ci incordoniamo con l'altr@, con la
diversità, e senza perdere la nostra natura sommiamo le qualità e le
esigenze altrui alle nostre. In poche parole: pensiamo di costruire un
fronte solidale che comincia con i piccoli gesti, gli stessi che
moltiplicati creano le grandi rivolte, fanno tremare i potenti e
cambiano il corso della storia.
Perché a Gaza?
Perché, come diceva Vittorio Arrigoni, "La Palestina può essere anche
fuori l'uscio di casa". Questa volta è necessario dimostrare alla
popolazione di questa striscia della Palestina che non sono soli, che nè
i bombardamenti, nè gli omicidi mirati possono fermare i movimenti
sotterranei che uniscono le dignità ribelli dei mille altrove del
pianeta. Andremo a Gaza attivamente, a stringere lacci politici, a
costruire progetti di comunicazione indipendente, a farci travolgere
dall'energia creatrice dei giovani e delle giovani che la popolano. Gli
stessi che hanno già gridato: "Vaffanculo!" a tutte le forme di
sopraffazione sulla loro vita, in un manifesto politico che appoggiamo
pienamente:
http://freepalestine.noblogs.org/post/2011/01/04/manifesto-dei-giovani-di-gaza-per-il-cambiamento/
Le politiche segregazioniste dello Stato sionista di Israele sono un
laboratorio in scala intensiva di tutte quelle pratiche divenute comuni
nell'attuale (dis)ordine mondiale imposto dal neoliberismo. La
differenza tra il Messico para/militarizzato di Felipe Calderón (con
quasi 40.000 morti ammazzati in 5 anni), la Palestina martoriata (con
attualmente 5716 prigionieri politici), conquistata e sfruttata dai
sionisti, e le crociate contro i migranti in un'Europa sempre più
precaria e vigilata da milioni di telecamere è solo il grado di orrore
che la macchina perversa del Capitale imprime. I dispositivi ideologici,
economici e militari sono gli stessi, a volte sono le stesse imprese
quelle che producono le armi o controllo, beneficiando poi della
ricostruzione sulle macerie. In questo senso, svelate le quotidianità
diverse, notiamo che Gaza è Roma o Parigi, Gaza è Ciudad Juarez,
Guerrero, Oaxaca e Chiapas.
O dobbiamo aspettare 1400 morti in un bombardamento nelle nostre città
- come a gennaio 2009 a Gaza - per rendercene conto?
Noi non vogliamo mai più bombardamenti e stragi, a Gaza, in Libia,
nelle periferie e nei cantieri delle nostre metropoli, nel Mar
Mediterraneo e nel deserto di Sonora. I nostri corpi, per quel poco che
possiamo fare, vogliono rompere il Nord e il Sud che c'hanno imposto,
ribadendo il diritto inalienabile che hanno i popoli di ri/conoscersi e,
nelle differenze, lottare contro le cento teste del nemico comune: il
neocolonialismo, il neoliberismo, il patriarcato, il razzismo,
l'accumulazione sfrenata di denaro, lo sfruttamento del lavoro altrui,
la distruzione e il saccheggio della Terra. Il capitalismo e le sue
derivazioni, insomma.
Come La PIRATA parteciperemo fisicamente e attivamente al Convoglio
“Restiamo Umani”, raccontando quello che vedremo, con video, articoli e
materiali audio. Cercheremo il più possibile di veicolare le
informazioni e le analisi in italiano, spagnolo e – speriamo – in altre
lingue. Per chi voglia appoggiare nella diffusione, nelle traduzioni o
entrare in contatto per il materiale, può scriverci alla seguente mail
lapirata a inventati.org o visitare i siti dei collettivi che formano
questa Piattaforma:
Nodo Solidale – http://www.autistici.org/nodosolidale
Collettivo Zapatista "Marisol" di Lugano- http://czl.noblogs.org/
Nomads - http://nomads.indivia.net/
Facciamo appello ai movimenti sociali in Italia, in Europa, all'Altra
Campagna in Messico e alla Sesta Internazionale a stare attenti a quello
che possa succedere, a rompere l'assedio di Gaza e della Palestina nelle
forme e i modi che ognun@ ritenga opportun@, perché nella guerra del
neoliberismo contro l'umanità, noi che lottiamo in basso e a sinistra
stiamo tutt* nella stessa trincea.
Qualcuno disse che "le rivoluzioni sono la locomotiva della storia".
Noi vorremmo aggiungere che la solidarietà organizzata e dal basso, è il
motore di questa locomotiva... e di questo convoglio.
Resteremo umani.
La PIRATA, 10 maggio 2011
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