[Ezln-it] Chiapas: prigionieri politici raccontano uno sciopero della fame

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Wed Jun 29 07:30:04 CEST 2011


 I prigionieri politici in Chiapas denunciano furti e abusi della 
 polizia

 In questo articolo i compagni prigionieri politici ci raccontano come 
 si e' evoluto lo sciopero della fame generale del Penitenziario n5 di 
 San Cristobal de Las Casas, Chiapas, che ha coinvolto 580 detenuti e ha 
 ottenuto il cambio immediato del direttore repressore David Montero 
 Montero. C'e' da aggiungere che il carcere e' ancora sovraffollato e in 
 condizioni esplosive: i detenuti vivono in 8/10 persone in celle di tre 
 metri per tre e con la costante minaccia di operazioni del gruppo Lobo, 
 specializzato nella repressione di rivolte carcerarie.

 versione in lingua originale:
 http://noestamostodxs.noblogs.org/?p=463

 in italiano:
 http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2113


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 Situazione prima e dopo lo sciopero generale della fame.

 Attravesro questo articolo il collettivo dei prigionieri politici la 
 "Voce del Amate" e i detenuti organizzati nei "Solidali della Voce del 
 Amate" vogliono farvi sapere che in questo carcere, di San Cristobal de 
 Las Casas in Chiapas, la maggior parte dei detenuti sono indigeni; quasi 
 il 95% veniamo dalla zona de Los Altos del Chiapas.

 Fino a poco tempo fa vivevamo in maniera tranquilla insieme con le 
 altre razze indie senza eccessive violazioni dei nostri diritti umani, 
 pero' circa quattro mesi fa con l'arrivo del nuovo direttore, che si 
 chiama David Montero Montero, poco a poco ha incominciato a 
 incrementarsi la violazione dei nostri diritti in quanto detenuti.

 Il mangiare che ci danno e' pessimo, la maggior parte delle volte e' 
 disgustoso, marcio o scaduto, l'aver ingerito questo cibo ci ha causato 
 molte malattie intenstinali, come diarrea ed altri dolori di stomaco, e 
 quando andiamo dal medico per chiedere medicine per queste malattie ci 
 dicono che non ci sono farmaci.

 Il direttore sopra menzionato ha cominciato a proibire le visite a 
 familiari come zii, zie, cugini, cugine, cognati, cognate, suoceri e 
 suocere nei giorni di visite familiari (il martedi' ed il giovedi').

 Tutti i detenuti che hanno bisogno di andare nelle differenti aree per 
 una qualsiasi necessità individuale, per ordine del sottosegretario e 
 direttore, sono ammanettati per poter passare nelle aree; questo succede 
 anche con i compagni che vanno all'area medica a farsi iniettare le 
 medicine che loro stessi hanno comprato; li' le infermiere ci iniettano 
 con le mani legate, senza che ci possiamo abbassare o alzare i vestiti.

 Il giorno 25 maggio del presente anno intorno alle 4:20 del pomeriggio 
 sono entrati gli elementi del gruppo speciale "Lobo" per una 
 perquisizione a sorpresa nelle nostre celle e nei dormitori individuali, 
 portandosi via gli elettrodomestici, cd, dvd, film e hanno anche rubato 
 i soldi in contanti, che molti carcerati avevano lasciato nei loro 
 dormitori; tutti questi elettrodomestici che avevano e che ci hanno 
 portato via, sono serviti per distrarci, per la nostra riadattazione o 
 per i nostri gruppi di studio. Il giorno 26 maggio il direttore di 
 questo centro mando' a dire attraverso un suo subordinato che tutti i 
 carcerati ai quali erano stati sottratti loro gli elettrodomestici 
 avrebbero potuto scrivere una lettera diretta al corrotto 
 sottosegretario delle sanzioni penali; e poi il direttore ha aggiunto: 
 "il proprietario di ogni elettrodomestico deve mostrare la fattura 
 dell'acquisto del prodotto e per quelli che non hanno la fattura, non 
 c'è la possibilita di averlo indietro". Questo ben sapendo che la 
 maggior parte degli elettrodomestici sono stati comprati da altri 
 carcerati nella prigione stessa e quindi senza fattura. Ovviamente i 
 detenuti si sono arrabbiati parecchio.

 Di nuovo il giorno 7 giugno alle 6:45 della mattina abbiamo ricevuto 
 un'altra perquisizione a sorpresa del gruppo speciale "Lobo" 
 accompagnato dai loro capi, il sottosegretario Gustavo Francisco 
 Ferreira Jimenez insieme al direttore del carcere. Per primo hanno 
 perquisito le celle e poi hanno incominciato a svaligiare i dormitori 
 senza importargli il costo dei materiali, perche' nei dormitori avevamo 
 del macrocel che ci è servito molto per proteggerci dal freddo e dalle 
 malattie che comporta il clima di questa zona. La popolazione carceraria 
 ha cominciato a montare rabbia con tali abusi e umiliazioni nei 
 confronti di noi carcerati, che siamo umili persone.

 Il giorno 8 giugno di quest'anno, approssimatamente alle 10:30 di 
 mattina, il direttore di questo carcere ha convocato alla popolazione 
 carceraria generale a una riunione dove ha detto che tutte le persone 
 che visitano non avranno piu' la possiblità di passare all'interno della 
 struttura, e neanche nell'area dove si mangia, che solamente potranno 
 restare nelle aree verdi, cioe' fuori dalla struttura del dormitorio. 
 Per tutti questi abusi la popolazione si e' indignata perche' e' da 
 tanti anni che si convive con la famiglie tranquillamente in tutte le 
 aree del carcere.

 Dopo cio' la popolazione carceraria non ha piu' sopportato tutti questi 
 abusi da parte delle pessime autorite' penitenziarie, perche' sono gia' 
 troppe le restrizioni che ricevono le nostre famiglie; così la 
 popolazione ha detto BASTA.

 Quindi gli altri detenuti sono venuti da noi della "Voz del Amate" e 
 dei "Solidarios de la Voz del Amate" per sapere che cosa pensavamo di 
 questi abusi; noi abbiamo chiesto loro che cosa volevano fare, e ci 
 dissero che volevano fare uno sciopero della fame; quindi abbiamo detto 
 loro che solo aspettevamo qualcuno che incominciasse. La popolazione 
 carceraria rispose che senza di noi non avrebbero fatto niente, perchè 
 la "Voz del Amate" e i "Solidarios de la voz del Amate" avevamo già 
 molta esperienza. A questo punto gli abbiamo detto di si' e così ci 
 abbiamo dichiarato lo sciopero generale della fame.

 Alle 9:30 della mattina del 9 giugno la popolazione carcelaria in 
 rivolta ha chiesto al Centro dei Diritti Umani Frayba che fosse il 
 mediatore delle rivendicazioni. Poi abbiamo messo uno striscione che 
 diceva "Sciopero Generale della Fame", e ci siamo divisi in commissioni: 
 il prigioniero politico Alberto Patishtan Gomez e' rimasto in prima fila 
 e nelle trattative per tutto lo sciopero e i "Solidarios de la Voz del 
 Amate" si sono suddivisi i compiti, come quello di controllare e 
 tranquillizzare la popolazione carceraria, dicendo loro di non agitarsi, 
 e qualcuno ha anche distribuito miele.

 Nel pomeriggio del giorno 9 e' arrivato un funzionario del Commisione 
 Statale dei Diritti Umani (filogovernativa, ndt), un tale che si chiama 
 Pensamiento che e' entrato accompagnato dal direttore e dai suoi 
 collaboratori. L'incaricato ha cominciato a parlare pero' i detenuti lo 
 ignoravano, ed incluso qualche compagno gli voleva gridare già qualcosa 
 a queste autorita', cosi' i "Solidarios de la Voz del Amate" e la "Voz 
 del Amate" hanno dovuto dirgli alla gente: "calma, non gridate 
 compagni..." pero il compagno prigioniero politico Diaz Mendez della 
 "Voz del Amate" ed il compagno Alfredo Lopez Jimenez dei "Solidarios de 
 la Voz del Amate" furono minacciati dal direttore in presenza del 
 presunto funzionario dei Diritti Umani; anzi lo stesso funzionario ha 
 cominciato a dire: "Cosa volete signori? Parliamo, dialoghiamo..." pero' 
 la popolazione carceraria era come se fosse muta e quindi il funzionario 
 ha cominciato a dire: "guardate signori, non lasciatevi guidare da 4 o 5 
 persone che cercano solo interessi personali", riferendosi ai 
 prigionieri politici. Siccome nessuno gli ha risposto, se ne sono 
 andati. Poi piu' tardi e' ritornato accompagnato da un rappresentante 
 del Frayba, al quale gli abbiamo comunicato che non vogliamo parlare col 
 funzionario dei Diritti Umani e molto meno con Ferreira. Questo e' stato 
 il primo giorno di sciopero generale della fame. Viene la notte e 
 rimaniamo svegli fino al mattino seguente, facendo sempre la guardia.

 10 giugno 2011

 Di nuovo abbiamo ricominciato a lavorare, a parlare con la popolazione 
 carceraria dicendole di non disperarsi e che per una via o l'altra 
 raggiungeremo il nostro scopo. Il direttore ha cominciato a parlare da 
 un megafono per tentarci offrendoci da mangiare, e come alle 1:40 del 
 pomeriggio sono arrivati i  funzionari del governo a dialogare con noi e 
 si sono pianificati i punti che volevamo che venissero risolti, primo 
 fra tutti la cacciata dal direttore repressore. Abbiamo parlato per 50 
 minuti, poi i funzionari se ne sono andati, dicendoci che in 30 minuti 
 sarebbero ritornati perche' dovevano parlare con i loro capi. Passano 
 molte ore, erano le 5:30 del pomeriggio quando tornano gia' con la 
 risposta verbale e affermativa alla nostra petizione. Abbiamo cosi' 
 fatto una consultazione con la popolazione carceraria che si e' 
 dimostrata d'accordo con la trattativa decisa. Quindi abbiamo detto ai 
 funzionari del governo che tutto quello che avevano promesso fosse messo 
 per iscritto su un foglio.

 Alle 7:30 del pomeriggio tutti insieme ci siamo ritirati dallo sciopero 
 generale della fame. Attualmente la popolazione carceraria sta 
 aspettando l'adempimiento degli accordi, finalmente si sta procedento al 
 cambio degli alimenti, gli accessi delle visite ed il licenziamento del 
 direttore. Per il momento così stanno le cose, aspettando che le altre 
 petizioni si risolvano presto.

 Per ultimo, la popolazione carceraria ringrazia a tutti i difensori del 
 centro dei diritti umani Fray Bartolomè de las Casas (Frayba), le 
 organizzazioni indipendenti nazionali ed internazionali e ai mezzi di 
 comunicazione che si sono solidarizati con questa causa per esigere il 
 rispetto dei nostri diritti come carcerati.

 FRATERNAMENTE

 Prigionieri Politici della "Voz del Amate" e i "Solidarios de la Voz 
 del Amate"
 San Cristobal de las Casas, Chiapas, Mexico 19 di Giunio del 2011



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