[Ezln-it] Furti e busi della polizia in carcere in Chiapas

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Jun 9 14:19:25 CEST 2011



La Jornada –
Giovedì 9 giugno 2011

I
“prigionieri politici” della Voz del Amate denunciano furti e abusi della
polizia

Hermann
Bellinghausen

I "prigionieri politici" della Voz del Amate,
aderenti all'Altra Campagna reclusi nel Centro Statale di Reinserimento Sociale
(CERSS) numero 5,a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, denunciano un operativo
a sorpresa ingiustificato del gruppo chiamato Lobo, che è entrato nelle loro celle
rubando oggetti e denaro.

I fatti, denunciati oggi, sono avvenuti lo scorso 25 maggio.
Il gruppo di agenti specializzati ha effettuato una "perquisizione a
sorpresa" ed ha sequestrato tutti gli elettrodomestici di proprietà dei
reclusi. Il direttore della prigione, David Montero Moreno, ha dichiarato che
gli utensili, principalmente radio e riproduttori di musica, sono stati
consegnati al sottosegretario Gustavo Ferreira Jiménez che li restituirà ai
proprietari a condizione che gli mostrino lo scontrino di acquisto.

"Questo è impossibile", sostengono i detenuti,
perché "molti di questi elettrodomestici sono stati comperati all'interno
del carcere" da persone che ora non sono più in carcere. Oltre ad essere i
legittimi proprietari degli oggetti, dichiarano, "questi ci servono per
ascoltare riflessioni di crescita personale e per il nostro
reinserimento".

La Voz del Amate denuncia questi "abusi delle autorità
incompetenti", esige la restituzione dei loro oggetti e rivolge un appello
al governatore Juan Sabines Guerrero affinché "dia istruzioni affinché si
restituiscano televisori, registratori, riproduttori di dvd", e tutti gli
oggetti di loro appartenenza.

Esta clase de abusos y hostigamientos no son aislados:
"En todos los centros penitenciarios del estado la población tiene mucho
qué decir, lo cruel y triste que vivimos bajo las amenazas de los que se hacen
llamar autoridades", dicen finalmente los presos que, por lo demás, llevan
varios años deman- dando su libertad, dado que sostienen que su encarcelamiento
es injusto, pues son inocentes de los cargos por los cuales fueron procesados:
es el caso del profesor tzotzil Alberto Patishtán Gómez, quien ha purgado
condena durante más de una década por delitos que se sabe no cometió. http://www.jornada.unam.mx/2011/06/09/politica/025n1pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)

 

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