[Ezln-it] Gloria Munoz Ramirez. EZLN, Diciassette anni

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Jan 3 11:53:13 UTC 2011



La Jornada – Lunedì 3
gennaio 2011

 

Los de
Abajo

Gloria Muñoz Ramírez

Diciassette
anni dalla sollevazione in Chiapas

 

In silenzio e con
il lavoro accumulato per la costruzione dell'autonomia, l'Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale (EZLN) arriva al 17° anniversario della sollevazione che
scosse il mondo intero. Quale altro movimento in Messico può, dopo tanti anni, andare
a testa alta e senza vergogna per non aver mai tradito? Quale altro movimento è
stato tanto duramente attaccato politicamente e militarmente per più di tre
lustri e si mantiene vivo, coerente e degno?

Come ogni anno,
molto inchiostro viene fatto scorrere per fare domande allo zapatismo,
applaudirlo o, come ogni anno, darlo per morto. Intellettuali e giornalisti che
si adattano al governo di turno riempiono pagine di giornali per dare sepoltura
ad un movimento che, piaccia o no, è l'unico che può rivolgersi al Messico con
la certezza che, benché non sempre si condividano le sue posizioni, è rimasto
coerente e continua a guardare in basso e a sinistra.

Sotto o lontano
dai riflettori e dopo 17 anni di costruzione interna e verso l'esterno, l'EZLN
e la sua colonna vertebrale (le basi di appoggio appartenenti ai popoli che lo
formano) non solo sono sopravvissuti a quattro presidenti che hanno cercato di
annichilirli, ma hanno presentato al mondo la certezza che un altro mondo è
possibile e che, nel sudest messicano, quest'altro mondo esiste già, nonostante
la guerra di sterminio che si perpetua contro di loro.

La formazione dei
suoi governi autonomi, nei quali si creano nuove relazioni comunitarie e la
politica è luogo di incontro e convivenza dal basso, resta un riferimento e,
benché non lo propongano, un esempio di organizzazione. Hanno ripetuto fino
alla stanchezza che la loro esperienza è inimitabile, perché avviene in un
tempo e spazio determinati ma, così come l'hanno spiegato, non si tratta di
ripetere o copiare, bensì di sapere che ci sono alternative e che le risposte,
quali che siano, non verranno mai dall'alto.

Nel gennaio del
1994 il mondo intero tornò a guardare il Messico diversamente. Non era per la
prima Miss Universo messicana o per la celebrazione del Pentapichichi, né per
il Trattato di Libero Commercio e l'ingresso nel primo mondo del Messico
salinista. L'insurrezione degli indigeni maya mostrò un popolo fino a quel
momento invisibile ed a partire da quel giorno molti cambiamenti sarebbero
arrivati. Il Messico non è più lo stesso, anche se ora si nega allo zapatismo
il suo ruolo decisivo nelle riforme che ebbero luogo.

La guerra iniziata
in Chiapas il primo gennaio 1994 continua fino ai nostri giorni… e così le sue
cause. L'EZLN ed i suoi popoli sono vivi, non si sono arresi e continuano ad
essere una speranza. L'unica,
per molti.

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)




      
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