[Ezln-it] In Chiapas terza offensiva ufficiale contro L'Altra Campagna

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Feb 25 14:54:33 CET 2011



La Jornada – Venerdì 25
febbraio 2011

Arrestati membri del CARZCC
e del Centro Digna Ochoa

In
Chiapas terza offensiva ufficiale contro L'Altra Campagna

HERMANN BELLINGHAUSEN

Con una nuova
operazione repressiva iniziata martedì scorso in Chiapas contro aderenti
dell'Altra Campagna, oggi si troverebbero in carcere 16 membri del Consiglio
Autonomo Regionale della Zona Costa del Chiapas (CARZCC). Tra gli arrestati ci
sono tre avvocati del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa, contadini e
pescatori di almeno cinque comunità, appartenenti al Consiglio Autonomo
Regionale. Dopo le sei del pomeriggio 13 di loro sono stati rilasciati, restano
in prigione i giovani avvocati Nataniel Hernández, José María Martínez Cruz ed
Eduardo Alonso Martínez Silva. che sarebbero stati trasferiti nel carcere di El
Amate o in un domicilio coatto di Tuxtla Gutiérrez.

È la terza
aggressione diretta contro L'Altra Campagna dall'inizio di febbraio, dopo il
violento sgombero degli ejidatarios di San Sebastián Bachajón, all'entrata
delle Cascate di Agua Azul (10 sono ancora in carcere con gravi accuse non
provate) e l'attacco dell'Ejército de
Dios a Mitzitón, con un saldo di due feriti gravi. Ora, sulla costa dello
stato; lì, il CARZCC sta sostenendo una forte resistenza regionale contro gli
abusi governativi.

Nel pomeriggio di
oggi, il Consiglio Regionale ha sfilato nella città di Tonalá fino alla Procura
di Distretto Istmo-Costa, per chiedere la liberazione degli arrestati. La
manifestazione è proseguita in serata fino a bloccare per breve tempo la
Panamericana.  

Come riferisce lo
stesso consiglio, lo scorso 22 febbraio "è stata bloccata la strada
internazionale nel municipio di Pijijiapan, all'altezza di Las Pilitas, da un
gruppo di 300 compagni del CARZCC che manifestavano contro le aggressioni, gli
sgomberi e gli arresti avvenuti nella loro regione ed in solidarietà con i
compagni di San Sebastián Bachajón e Mitzitón, con i quali condividono un sentimento
di fratellanza".

Quel giorno,
verso le 16, "il blocco è stato rimosso perché a Tonalá si stava
insediando un tavolo di dialogo con i rappresentanti del governo".  

Un'ora più tardi,
mentre i delegati al dialogo tornavano nelle rispettive comunità, "avvenivano
gli arresti da parte della PF aiutata dall'AFI, che durante il blocco, con
l'aiuto di un elicottero della presunta Protezione Civile, aveva individuato i
suoi obiettivi".

Il consiglio
riferisce che i fermi "sono stati indiscriminati ed hanno coinvolto
perfino donne e minori, che più tardi sono stati fatti scendere dai camion a
suon di spintoni e insulti". Davanti a questi fatti, il direttore del
Centro Digna Ochoa, Nataniel Hernández, insieme a Martínez Cruz e Martínez
Silva, si sono presentati al blocco, "per scoprire che quelli del CARZCC
erano stati circondati, impedendo loro di tornare a casa". In quel momento
gli agenti di polizia hanno fermato oltre 50 persone trasferendole su otto
camion alla Procura Regionale Istmo Costa di Tonalá. Anche se durante il
tragitto "lasciavano andare donne e bambini", alla stazione di
polizia sono arrivati anche due minorenni.

Ai fermati,
coloni di La Central, Joaquín Amaro, El Carmen, Mapastepec e Tonalá, non sono
state rispettate le garanzie legali ed il diritto di difesa, prosegue il
CARZCC, "cosa che ha dato origine ad un presidio" per chiedere la
loro liberazione. Diciannove di loro sono stati portati al comando di polizia,
e 16 sono rimasti in custodia. Dopo ore "di attesa e mancanza di informazioni"
si è saputo che gli avvocati dei diritti umani, che non sono stati rilasciati,
sono stati accusati di: attacco alle vie di comunicazione, ammutinamento e
cospirazione.

Si vogliono
criminalizzare i difensori del centro Digna Ochoa come "massimi
rappresentanti del movimento", quando la loro funzione, segnala il
consiglio, "è stato proteggere le garanzie delle comunità nel corretto
esercizio delle loro funzioni, che dovrebbe essere la regola visti i tempi che
corrono, poiché il governo utilizza la vecchia politica di ‘si el mensajero es malo, muerte al mensajero’”
.

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)




      
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