[Ezln-it] Frayba accusa il governo di criminalizzare L'Altra Campagna

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Feb 7 13:39:10 UTC 2011



La Jornada – Lunedì 7
febbraio 2011

Il
Frayba accusa il governo di criminalizzare L'Altra Campagna

Elio Henríquez. Corrispondente . San Cristóbal de
Las Casas, Chis., 6 febbraio. Il Centro dei Diritti
Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba) ha documentato “violazioni al giusto
processo” durante il fermo dei 116 indigeni dell’Altra Campagna del municipio
de Chilón, nel centro turistico delle cascate di Agua Azul, 10 dei quali sono
stati arrestati la notte di sabato come presunti omicidi e rinchiusi nel
Carcere di Playas de Catazajá.

In un comunicato,
segnala che secondo le testimonianze degli indigeni, è falsa la versione
ufficiale secondo la quale avrebbero bloccato la strada San Cristóbal-Palenque
e che ci fossero 17 turisti in ostaggio. 


L'organizzazione
presieduta dal vescovo di Saltillo, Coahuila, Raúl Vera López, sostiene che i
fermati non sono 116, come assicurato dalla Procura Generale di Giustizia dello
Stato (PGJE), bensì 117, quindi le persone liberate sabato sono 107, tra queste
un minorenne.

Sostiene che le
autorità statali "perseguono e criminalizzano gli ejidatarios, aderenti
all'Altra Campagna, ogni volta che sono loro stessi ad essere aggrediti e
derubati in maniera violenta della cabina di riscossione da parte di un gruppo
numeroso di ejidatarios priisti".  

Aderenti e
priisti dell'ejido San Sebastián Bachajón, Chilón, si sono scontrati il 2
febbraio scorso ad Agua Azul - a circa 150 chilometri da questa città - per il
controllo della cabina di riscossione, con risultato di un morto ed almeno due
feriti, militanti del PRI.

Il Frayba afferma
che “il fermo delle 117 persone è avvenuto il 3 febbraio, alle 11:30 circa,
quando il gruppo di ejidatarios si trovava in strada, all'altezza dell'entrata
alle cascate di Agua Azul, per concordare la risposta da dare al governo
statale riguardo l'offerta di dialogo e negoziazione che gli operatori politici
della zona avevano presentato loro”.

Citando gli
aderenti, aggiunge che erano in riunione quando “si sono avvicinati circa 300
poliziotti che hanno lanciato un lacrimogeno che è caduto in una dalle pentole
di fagioli che stavano cuocendo, e poi un comandante del corpo si è avvicinato
per chiedere la risposta”, che è stata negativa, nel senso di non accettare il
dialogo proposto dal governo.

Segnala che “la
risposta negativa degli ejidatarios era dovuta al fatto che prima avevano
denunciato pubblicamente i piani del governo statale di creare uno scenario di
scontro per reprimere e poi gestire il conflitto, prendendo il controllo
definitivo della zona, perché ci sono interessi territoriali strategici di
investimenti turistici e di esproprio contro le comunità che abitano in questo
luogo”.

“Sulla base delle
informazioni documentata che possiede, questo Centro conferma le violazioni al
giusto processo che tutte le persone fermate hanno subito, consistenti nel non
avere un avvocato o un rappresentante legale, né un traduttore, tra le altre. È
chiara l'azione repressiva del governo dello stato, il quale agisce insieme
alle autorità ufficiali (priiste) per segnalare e fermare in maniera arbitraria
gli ejidatarios aderentiall'Altra Campagna”, conclude. http://www.jornada.unam.mx/2011/02/07/index.php?section=politica&article=017n1pol

(Traduzione
“Maribel” - Bergamo)




      
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