[Ezln-it] Rapporto Annuale del Frayba

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Aug 31 14:59:28 CEST 2011



La Jornada – Mercoledì 31
Agosto 2011

Secondo il
rapporto del Frayba, i progetti del governo sono un attentato ai diritti degli
indigeni

Elio Henríquez. San Cristóbal de Las Casas, Chis.,
30 agosto. I diritti collettivi dei popoli indigeni
sono “seriamente minacciati dalla presenza di progetti e piani governativi che
fomentano il saccheggio del territorio per interessi estranei ai suoi abitanti
ancestrali” afferma il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas
(Frayba) nel suo rapporto annuale.

“I popoli
indigeni del paese si trovano in una situazione estremamente complessa dovuta,
tra le altre ragioni, alla disputa per il controllo territoriale ed alla
cultura di violenza generata dallo Stato messicano, che prosegue in
un'interminabile voragine”, aggiunge nel rapporto Late la tierra en las veredas de la resistencia (La Terra pulsa sui
sentieri della resistenza).

Sottolinea che “all'origine
di questo scenario ci sono i progetti ed i piani dei governi federale, statale
e municipali, come il Centro
Integralmente Planeado, che rispondono ad una politica di esclusione,
emarginazione e povertà, e che fomentano il saccheggio del territorio”.

Secondo
l’organizzazione presieduta da Raúl Vera López, vescovo di Saltillo, Coahuila, questi
piani, collegati al Proyecto Mesoamérica,
prima Plan Puebla-Panamá, “hanno
causato in Chiapas conflitti con gravi conseguenze sociali nelle regioni dove
si trovano le comunità abitate da basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale, che stanno costruendo nuove alternative di fronte a
progetti di sviluppo indirizzati allo sfruttamento delle risorse naturali e che
sono estranei alla cultura dei popoli indigeni”.

Víctor Hugo
López, direttore dell’organizzazione, durante la presentazione del rapporto ha
detto che col 18% sul totale delle denunce, quelle relative al saccheggio di
territori sono state le più ricorrenti nel lasso di tempo che va da marzo 2010
ad aprile 2011.

Ha detto inoltre che
l'esercizio dell'autonomia attraverso la libera determinazione “è una questione
pendente dello Stato messicano con i popoli indigeni, poiché non c'è la volontà
politica del governo di garantire, rispettare e promuovere i diritti collettivi
dei popoli, cosa che implica un cambiamento profondo delle basi istituzionali
dello Stato, cioè, un cambiamento radicale di sistema di governo”.

In presenza di
alcuni invitati, ha dichiarato che “di fronte al disordine nazionale politico e
sociale i popoli esercitano e recuperano forme ancestrali di autogoverno”.

Ha affermato che
la costruzione delle autonomie che ha luogo in Messico, in particolare in
Chiapas, è “come una casa invisibile”, perché “si parla molto dei suoi
progressi ma non si guardano o non si vogliono vedere”.

Víctor Hugo López
ha precisato che il documento presentato oggi nella sede del Frayba ha tra
altri obiettivi quello di “dare conto della situazione dei diritti umani e dei
processi di difesa ed esercizio del diritto in quattro ambiti: territorio, criminalizzazione
della protesta, autonomia e memoria storica”.

Ha segnalato che
l’organizzazione che dirige “ha documentato gli attacchi ai progetti di
autonomia in Chiapas relativi a salute, educazione, comunicazione ed
autodeterminazione delle comunità e popoli”.

Magdalena Gómez,
studiosa dell'argomento, nel suo messaggio ha detto che nelle sue analisi, la
relazione “ci pone nella necessità di fare un bilancio a dieci anni dalla
controriforma indigena del 2001”.

L'articolista di La Jornada ha aggiunto: “Qui ci sono gli
elementi base per rimarcare la ragion di Stato che nel 2001 fu fatta prevalere
contro gli accordi di San Andrés: l'impatto di questa controriforma è evidente in
tutto il documento”. http://www.jornada.unam.mx/2011/08/31/politica/019n1pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)

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