[Ezln-it] San Sebastian Bachajon: Frayba denuncia il Giudice
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Mon Apr 18 12:47:05 CEST 2011
La Jornada – Sabato 16
aprile 2011
Denunciato
il giudice che aveva respinto il ricorso degli ejidatarios di San Sebastián Bachajón
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de
las Casas, Chis. 15 aprile. Ejidatarios tzeltales di
San Sebastián Bachajón aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona
ed avvocati del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba) hanno
presentato ricorso contro la costruzione del botteghino di ingresso e del
"centro di assistenza per le emergenze" della Protezione Civile e
della Segreteria di Pubblica Sicurezza statali, sulle terre di uso comune
dell'ejido di San Sebastián.
Il ricorso,
presentato il 2 marzo, era stato respinto dal giudice di distretto di Tuxtla
Gutiérrez, Héctor Martín Ruiz Palma, nonostante queste opere "colpiscono
terre di uso comune senza il consenso e l'autorizzazione dell'Assemblea
Generale degli ejidatarios ed ejidatarias, cosa che viola il loro diritto al
territorio come popolo indigeno e le leggi messicane in materia". Per
questo, la difesa aveva presentato richiesta di revisione.
Inoltre, di
fronte alla "insistente dilazione" del giudice nel trasmettere la
richiesta di revisione al Tribunale Collegiale, il 4 aprile il Frayba aveva
presentato una querela al Consiglio della Magistratura Federale a Città del
Messico contro il menzionato giudice "per la sua mancanza di imparzialità
e indipendenza", perché sembra agire su mandato delle autorità governative.
In un'ampia
documentazione consegnata a La Jornada, il Frayba rileva: "Trattandosi di
un grave colpo al territorio dell'ejido da parte del governatore del Chiapas e
di diversi funzionari, in complicità con organi di rappresentanza ejidal di San
Sebastián, si è sollecitata la sospensione immediata delle opere di
costruzione, in attesa di stabilirne la costituzionalità.
Tuttavia, il
giudice, in maniera parziale e contravvenendo ai trattati internazionali in
materia di Diritti dei Popoli Indigeni e leggi interne, ha deciso di negare la
sospensione immediata degli atti di esproprio".
Il magistrato
Ruiz Palma nella sua risposta ha detto: "Nella richiesta del querelante si
cita la privazione della proprietà, possesso e sfruttamento di una
superficie" su cui, di fatto, si
costruirà un botteghino di riscossione, un centro di assistenza per le
emergenze ed un distaccamento permanente della polizia, in cui il giudice "rileva
un evidente interesse sociale", perché sono "un beneficio per la
collettività, tanto più quando l'ultimo è per proteggere, vigilare e dare
protezione alla società in generale".
Si può dire che
le comunità indigene sono militarizzate da 16 anni sulla base di simili
criteri. Ed anche che, a seguito della presenza permanente di installazioni di
polizia, alla fine de decennio scorso, nella stessa regione, sono nati ed hanno
operato gruppi paramilitari: Paz y Justicia (originario di Tila) e Los
Chinchulines (Chilón). Successivamente nella zona ha operato l'Organizzazione
Per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), segnalata come
paramilitare, e che ora, con diverse sigle, è stata inglobata dai partiti
politici che, senza eccezione, appoggiano le azioni legali ed extralegali di
esproprio a San Sebastián.
Il giudice Ruiz
Palma conclude nel suo allegato "che il possibile danno" al nucleo
agrario con la negazione della sospensione che i contadini chiedono,
"sarebbe minore del beneficio che la collettività otterrebbe;
principalmente da come si evince dalla copia dell'accordo collettivo del 13
febbraio, sottoscritto da membri degli organi di rappresentanza e diverse
autorità, si rileva che l'installazione del botteghino di riscossione ed il
guadagno ottenuto da questo, sarà a beneficio dell'ejido stesso e di un ejido
vicino (in riferimento ad Agua Azul, Tumbalá). (…)
Di fronte al
respingimento del giudice federale, il 15 marzo il Frayba ha presentato ricorso
di revisione affinché si revochi la decisione e "si stabilisca in maniera
immediata" la sospensione delle opere di costruzione di un botteghino ed
un modulo governativi.
Il Frayba
sottolinea che, in materia agraria, la Corte Suprema di Giustizia della Nazione
ha stabilito un criterio di carattere vincolante per i giudici a livello
federale e statale: "Quando un nucleo di popolazione promuove ricorsi
contro atti che hanno o possono avere come conseguenza la privazione totale o
parziale, temporale o definitiva, dei suoi beni agrari, o la sottrazione del
regime giuridico ejidale, il giudice federale è obbligato… a decretare
inevitabilmente la sospensione d'ufficio e immediata nel momento stesso in cui
riceve il ricorso (...)".
Quindi, "non
decretando la sospensione degli atti di esproprio del governo del Chiapas e dei
rappresentanti comunitari, il giudice si colloca chiaramente come pezzo chiave
nella strategia di esproprio dell'ejido di San Sebastián nella logica
dell'implementazione su larga scala di progetti turistici a capitale privato
nazionale ed internazionale".
Il Frayba precisa
che gli atti reclamati non colpiscono l'ejido Agua Azul, ma solamente San
Sebastián, "per cui, in maniera indebita, il giudice ha incluso come terzi
danneggiati il citato ejido". I termini in ccui si è pronunciato
"evidenziano la mancanza di indipendenza e imparzialità dell'organo
giurisdizionale, poiché non sono giuridici, neanche sostentati da elementi di
prova e di diritto, bensì mere valutazioni soggettive dalle quali si evince un
chiaro interesse di favorire le autorità responsabili".http://www.jornada.unam.mx/2011/04/16/index.php?section=politica&article=017n1pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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