[Ezln-it] guerra in paradiso (depliants turistici)
oliver Ken
afroditea2 at hotmail.com
Mon Mar 15 15:23:01 CET 2010
Durante il presidio di sabato a Lugano sono stati distribuiti dei depliants turistici sul Messico "lindo y querido per contro informare sulla situazione di repressione che si vive in Messico.
All'indirizzo http://ch.indymedia.org/it/2010/03/74337.shtml potrete vederli.
Prossimamente disponibili in alta definizione da scaricare e/o adattare come meglio si vuole su www.ecn.org/molino o http://czl.noblogs.org/
Questi il testo presente all'interno del depliant (sul retro invece parte del testo dell'appello dell'EZLN al festival della Degna Rabbia)
GUERRA IN
PARADISO*
Le guerre ai
paradisi sono molteplici e ripetute.
I territori, intesi come spazi dove costruire relazioni ed esperienze, dove
elaborare culture e mestieri, dove conoscere e confrontarsi con provenienze
distanti, dove vivere in relazione con la natura che ci circonda, sono sotto
attacco. Quasi in via d'estinzione!
Paesaggi stravolti, grandi opere, inceneritori.
Muri, frontiere, divieti e controlli.
Nuove autostrade, risorse naturali e beni comuni privatizzati, cemento
ovunque.
Oggi parliamo
di Messico
Perché il Messico é un laboratorio che sperimenta i
grandi cambiamenti che generano ricchezza per pochi e miseria per tanti. Il Messico
vendutoci da guide turistiche e agenzie di viaggio, esalta spiagge dorate, mari
blu, gastronomia esotica, popolazioni locali affabili e sorridenti. Ci intriga
con vulcani, giungle, tequila, arte e un'incredibile storia fatta di piramidi,
templi e divinità misteriose. Un Messico affascinante, alla portata di tutti e
non troppo pericoloso!
Nuvole gonfie di sangue
Ma il vero volto del Messico, quello che si nasconde dietro le pieghe dei
dépliants di Kuoni e Hotel Plan è fatto di sangue, sgomberi, miseria e
sfruttamento. È fatto di nuovi progetti devastatori che vorrebbero privatizzare
risorse naturali e creare circoli elitari a uso esclusivo di ricchi e turisti. Il
progresso che avanza, che distrugge tutto quello che incontra e confina gli
indigeni in riserve da visitare.
Sorridere sulle foto e bucare le nuvole
Attenzione però perché non sempre le popolazioni locali sorridono sulle foto:
in tutto il paese intere popolazioni si ribellano ai soprusi, alle violenze e
agli espropri. Nel selvaggio Chiapas, nella colorata Oaxaca, nella caotica
Città del Messico. Non sarà il vostro operatore turistico di fiducia a farvelo
sapere, ma l'utilizzo saggio di occhi e di cuori attenti, curiosi e sensibili
alle diversità e alle degne rabbie di coloro che hanno deciso di non
arrendersi.
Perché il Messico? Perché non occuparsi di quello che avviene qui?
È laggiù che si espandono e si sperimentano le geografie di morte e i mercati del
consumo. In Messico si “crea” la suina, contaminando un'intera regione, per
produrre carne per i mercati occidentali. Il Messico è una delle zone di
transito del mercato della droga globale: parte della cocaina che inonda il
Ticino passa anche dalle guerre di mafia del nord del paese. Allo stesso modo
in quelle zone confluisce l'epicentro del turismo sessuale e la violenza di
genere su corpi e menti. La
Svizzera alimenta il redditizio mercato dello Sviluppo:
accordi commerciali e multinazionali (Novartis, Nestlé, Pilatus) che trafficano
armi e sfruttano territorio e risorse.
Strani oggetti non identificati in... Ticino
E se “strane” situazioni avvenissero pure in Ticino?
Un'autostrada che devasta il piano di Magadino come quella che in Messico
condurrà i turisti da San Cristobal a Palenque e che priverà migliaia di
persone delle loro case e delle loro terre; le acque della Val Onsernone
privatizzate da una multinazionale, come quelle di buona parte del Chiapas di
proprietà di Coca-Cola e Nestlé; i migranti che bussano alle nostre porte,
quelli che lavorano e producono qui, privati di diritti, repressi e
criminalizzati come gli indigeni messicani; il grano per fare la polenta
gestito dalla Monsanto, tramutato in OGM, come il mais per fare le tortillas;
un mega complesso alberghiero sulle pozze di Osogna come quello in programma ad
Aqua Azul; i lavoratori delle Officine di Bellinzona che vincono la loro lotta contro
i licenziamenti come i paesani di Atenco con quella contro la costruzione di un
aeroporto sulle loro terre!
COME REAGIRESTE DI FRONTE A TUTTO QUESTO?
Tante degne rabbie, dove la solidarietà rimane un'arma
In Ticino così come in Messico la definizione d'un territorio comune, aperto
all'incontro e alla condivisione d'esperienze, si inscrive nel cuore della
lotta per la dignità e la possibilità di vivere nel luogo e nella maniera che
abbiamo scelto. Immaginiamo, creiamo, viviamo spazi e vite NON come lassù in
alto ce lo impongono,ma secondo i nostri sogni, progetti, bisogni e desideri. Per
questo appoggiamo oggi le lotte in Messico. Per creare ponti di solidarietà, territori
liberi e comuni dove condividere esperienze e umanità diffuse. Per rifiutare le
logiche che ci rendono soli e con la costante paura di quello che non
conosciamo. Essere solidali con le popolazioni che subiscono gli attacchi del
sistema neoliberista o con coloro che migrano in cerca di una vita migliore significa
diffondere semi che non vogliono arrendersi a un mondo sempre piu individualista
e rassegnato.
(* libro dello scrittore messicano Carlos Montemayor, deceduto il 1 marzo
2010, sulla repressione negli anni '70 contro le comunità indigene e la
“guerrilla” del maestro Lucio Cabanas nello stato di Guerrero)
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