[Ezln-it] La citta' contrainsurgente

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Mar 15 09:03:13 CET 2010


Strategia molto più efficace di un’incursione dell’esercito....
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La Jornada – Domenica 14 marzo 2010

La città rurale di Santiago El Pinar favorisce i paramilitari
- Controllerà le antenne di telecomunicazione nel municipio zapatista
- L’obiettivo è distruggere il tessuto comunitario
Hermann Bellinghausen. Inviato. Santiago El Pinar, Chis. 13 marzo. L'imminente "città rurale" in questa località tzotzil non obbedisce solo a direttive contrainsurgentes come modello di concentrazione e controllo della popolazione, ma permetterà letteralmente l'installazione di antenne di telecomunicazione militari e di polizia sui municipi autonomi zapatisti San Juan de la Libertad e San Andrés Sakamch'en. Secondo una fonte locale che ha chiesto l'anonimato, "i veri beneficiari saranno i membri di un gruppo di 12 paramilitari che operano nella zona", e le antenne saranno controllate da loro. Li guida una persona a chi si conosce come Cayetano, di Pontewitz, nella vicina San Andrés.
La nuova “città” collocata sulle montagne a 36 chilometri da San Cristóbal de las Casas, è patrocinata da imprese come Televisión Azteca, Telmex e Coppel che spingeranno la creazione di un “corridoio commerciale”. E' stato inoltre annunciato che ci saranno “industrie agricole”. Con questo passerà da essere un municipio con “basso indice di sviluppo umano” ad uno con negozi di elettrodomestici dove comperare i televisori per sintonizzarsi sulla televisione dell'Ajusco. Non è casuale che la posa della prima pietra da parte del governatore chiapaneco Juan Sabines, un mese e mezzo fa, fosse avvenuta alla presenza di Esteban Moctezuma Barragán, presidente della Fondazione Azteca e attivo promotore di queste città.
La popolazione, si disse allora, “uscirà dalla povertà estrema e comincerà una vita degna, con educazione, salute, stiopendi, posti di lavoro dignitosi e servizi pubblici”. Il municipio, di 17 chilometri quadrati, 2.500 abitanti e 11 comunità, si sviluppera in tre centri comunali, due di quartiere ed un altro urbano “con abitanti del capoluogo municipale e le comunità Nachón, Pechultón, Ninamhó e Pushilhó, che saranno integrati in questo nuovo schema di abitabilità che risolve i problemi della dispersione della popolazione”.
L’edificazione della “città rurale sostenibile” che secondo il governo sarà inaugurata il prossimo 30 maggio, ancora non si vede. Siamo ancora nella fase di spianamento e tracciatura. Sui pendii di “El Pinar”, come dicono gli abitanti, si costruiranno 464 abitazioni; 137 saranno nuove “ed il resto entrerà nel programma di miglioramento attraverso l'autocostruzione”, aggiunge il governo. Cioè, si distribuiranno mattoni, cemento e lamiere, come si è fatto in anni recenti in altri municipi degli Altos, trasformando non solo il paesaggio ma, come commentava uno studente chamula poco fa, “modificando il rapporto delle famiglie con lo spazio e la vita”. E lo diceva con preoccupazione. “Le idee dei cashlanes (meticci, non indigeni - N.d.T.) non hanno niente a che vedere con le abitudini nei villaggi”.
Sotto i macchinari nascono strade e spianate e spicca la strada verso la cima della collina dove ci saranno le nuove antenne. In nome dello sviluppo sono già sparite varie milpas, piantagioni di caffè e banani. Il governo costruirà una chiesa cattolica ed una avventista, fatto nuovo in un paese ufficialmente laico.
Lo schema delle città rurali sostenibili, promosso in America Latina dalle Nazioni Unite seguendo le direttive della Banca Mondiale, è stato sviluppato in Guatemala e Brasile per "concentrare" la popolazione rurale, distruggere il tessuto comunitario e fare largo ad investitori che approfittano dei territori. In entrambi i casi hanno sono servite da anticamera all'emigrazione, non più degli uomini, ma di intere famiglie.
In maniera eloquente, il presidente della Fondazione Azteca nella citata cerimonia dichiarò che “passare da uno stato di povertà estrema ad un livello di benessere superiore è un esempio che vogliamo che si ripeta in molti altri posti del Messico, per questo siamo tutti molto contenti e lavoreremo spalla a spalla con voi”. http://www.jornada.unam.mx/2010/03/14/index.php?section=politica&article=011n1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapssbg.wordpress.com )


      
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