[Ezln-it] Sgomberata comunita' zapatista del caracol La Garrucha

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sun Jan 31 15:53:19 CET 2010





La Jornada –
Domenica 31 gennaio 2010



Gli zapatisti denunciano lo
sgombero e la distruzione di una comunità indigena http://chiapasbg.wordpress.com/2010/01/31/sgomberi-a-la-garrucha/

 

Hermann
Bellinghausen, inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 30 gennaio.
La giunta di buon governo (JBG) El camino del futuro, con sede nel caracol
di La Garrucha, questo venerdì ha denunciato lo sgombero e distruzione della
comunità indigena Laguna San Pedro, nel municipio autonomo Ricardo Flores
Magón, lo scorso 22 gennaio. L'intenzione governativa dichiarata è
"rimboschire" l'area e stabilire centri ecoturistici privati nei
Montes Azules, dentro la considerata riserva della biosfera.

Mentre le case degli indigeni bruciavano, racconta la JBG,
gli zapatisti sono stati costretti a salire sugli elicotteri per essere
trasferiti nella città di Palenque, dove hanno sofferto "fame e
freddo" in un rifugio fino a che non hanno ricevuto assistenza da
organizzazioni civili indipendenti.

Come già successo in precedenti occasioni, l'operativo è
stato preceduto da un'opportuna "richiesta" al riguardo delle
autorità lacandone insediate a Lacanjá Chansayab, padroni legali di 600 mila
ettari di selva ed abituale ariete per espellere i coloni dai Montes Azules.

Prima dello sgombero le forze inviate dal "malgoverno
federale, statale perredista di Juan Sabines Guerrero e del presidente
municipale (panista) di Ocosingo Carlos Leonel Solórzano hanno realizzato un
operativo con poliziotti federali, accompagnati da funzionari della Procura
Federale dell'Ambente (Profepa)", chche hanno sorvolato con quattro
elicotteri il villaggio Laguna San Pedro "per impaurire la
popolazione", racconta la JBG. Questa segnala che hanno partecipato
all'azione poliziotti statali e federali, truppe dell'Esercito, funzionari del
governo, cameraman e giornalisti. Una volta a terra, i funzionari
"parlavano con gli uomini e le donne mentre i poliziotti ne approfittavano
per bruciare le case delle basi di appoggio zapatiste".

Com’è possibile che "il malgoverno parli di dialogo
mentre i suoi poliziotti ed Esercito bruciano i beni dei compagni?",
chiede la JBG del caracol Resistencia hacia un nuevo amanecer.
"Com’è possibile che il malgoverno cacci gli indigeni chiapanechi e
messicani mentre occupa la terra per la costruzione di centri turistici per
altre nazioni?"

Bisogna ricordare che dopo lo sgombero il governo statale ha
annunciato che nei prossimi giorni saranno sgomberati altri sei villaggi,
compreso il 6 de Octubre, anche questo zapatista, oltre a Nuevo San Gregorio,
Ranchería Corozal e Salvador Allende, tra altri. Si sommerebbero a Suspiro,
Buen Samaritano, Nuevo Salvador Allende ed alla citata Laguna San Pedro che il
governo chiama San Pedro Guanil.

L'ex governatore panista dello Yucatan, Patricio Patrón
Laviada, titolare della Profepa, nei giorni scorsi ha visitato il Chiapas per
concordare queste azioni col segretario di Governo dell'entità, Noé Castañón
León, che martedì 26 ha reso noto l'accordo di "rimboschire" e
stabilire un centro ecoturistico dentro i Montes Azules, si presume a favore
degli abitanti di Nueva Palestina, membri secondari della cosiddetta
"comunità lacandona" e responsabili impuni del massacro di Viejo
Velasco Suárez, nel 2006, anche in questo nei Montes Azules.

Lo "sviluppo ecoturistico" faceva parte dei
progetti di investimento dell'industriale Moisés Saba, morto settimane fa in un
incidente in elicottero alla periferia di Città del Messico. Un altro suo
progetto era la produzione di biodisel su un migliaio di ettari di selva.
Sembra che i progetti proseguano, almeno per i governi statale e federale.
Secondo Castañón León, si promuoverà "l'uso sostenibile" delle
risorse naturali con progetti di "sviluppo comunitario" (per i
lacandoni ed i loro soci), "educazione ambientale e circuiti turistici
della ruta maya".

La JBG accusa il governo di "mentire e imbrogliare, di
bruciare le case degli indigeni", mentre i giornali parlano del
ricollocamento degli zapatisti di Laguna San Pedro, ai quali sono state
distrutte le abitazioni, saccheggiato il negozio cooperativo e causato perdite
di alberi da frutta, mais, fagioli, indumenti e attrezzi da lavoro. I danni
materiali ammontano a 585 mila pesos, oltre alle terre, che come usano dire gli
zapatisti, non hanno prezzo. http://www.jornada.unam.mx/2010/01/31/index.php?section=politica&article=007n2pol

Comunicato originale della JBG. http://enlacezapatista.ezln.org.mx/jbg/2894

(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )




      
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