[Ezln-it] Si chiede liberta' per Alberto Patishtan prigionieri politico in Chiapas

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sun Jan 17 14:50:11 CET 2010





La Jornada –
Sabato 16 gennaio 2010

 

Alberto Patishtán,
"prigionieri politico" in Chiapas, ha una perdita della vista del 50%
da un occhio

La Voz del Amate insiste a
chiedere la sua liberazione "immediata e incondizionata

Hermann
Bellinghausen

 

La Voz del Amate, l'organizzazione dei prigionieri politici
di Chiapas nata nel gennaio del 2006, denuncia che il professor Alberto
Patishtán, uno degli ultimi membri del gruppo ancora in prigione, soffre di un
grave problema oftalmico a causa del quale ha perso il 50% della vista
all'occhio destro, e non ha ricevuto assistenza medica nella prigione di San
Cristóbal de las Casas.  

Ma innanzitutto, La Voz del Amate ribadisce al governo
chiapaneco la richiesta di libertà "immediata e incondizionata" di
Patishtán. La comunicazione, scritta a mano, segnala che "come saprà"
il governatore Juan Sabines Guerrero, "sono innocente dei reati fabbricati
contro di me, e d'altra parte lo ritengo responsabile della mancanza di
assistenza medica per la mia vista, poiché ho già notificato la gravità della
mia malattia a questo carcere numero 5 e non c’è stata ancora nessuna cura
medica".

Anche Rosario Díaz Méndez, altro membro di La Voz del Amate,
"patisce le stesse conseguenze per la mancanza di cure mediche per una
malattia di cui soffre”, il quale si è unito alla resistenza organizzata dei
detenuti.

Patishtán, maestro tzotzil di El Bosque, è in prigione da
nove anni "ingiustamente", insiste. Il governo statale ha liberato la
maggior parte degli arrestati dell'Atra Campagna membri di La Voz del Amate, ma
non ha rispettato la sua parola di liberare il professore col pretesto che i
suoi reati sono di ordine federale.

(…)

"In questi lunghi anni mi sono dedicato al lavoro
nell'artigianato tessile per provvedere al sostentamento della mia famiglia, a
riflettere e chiedere la mia libertà che mi è stata rubata per
ingiustizia", sostiene Patishtán, che continua a pagare il crimine
commesso da altri (l'uccisione di poliziotti a El Bosque nel 1998, dove non è
mai stata dimostrata la responsabilità del detenuto ma è stato provato che le
autorità priiste l'hanno trasformato in "capro espiatorio", per
vendetta politica e per chiudere in maniera sospetta il caso di un grave
crimine ancora impunito).

Ne approfitta per ricordare che "in questo 2010, un
anno in più si somma agli anniversari dell'EZLN, un gennaio indimenticabile
(1994) dove la gente povera ha detto basta, basta a tutto, da ora in poi la
verità deve governare davanti all'ingiustizia", aggiunge nel documento.

(…)

Tradito dai suoi stessi compagni di partito priisti al tempo
del governatore Roberto Albores Guillén, e senza essere mai stato Patishtán un
vero oppositore dello zapatismo (allora brutalmente soffocato nel municipio
autonomo San Juan de La Libertad), quattro anni fa è diventato simpatizzante
dello zapatismo e fondatore di La Voz del Amate e aderente all'Altra Campagna.

http://www.jornada.unam.mx/2010/01/16/index.php?section=politica&article=011n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )




      
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