[Ezln-it] San Cristóbal de Las Casas verso il collasso ambientale

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Aug 12 12:17:34 CEST 2010





La Jornada –
Martedì 10 agosto 2010

Specialisti:
San Cristóbal de Las Casas verso il collasso ambientale

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las
Casas, Chis. 9 agosto. Questa città negli Altos del Chiapas potrebbe
trovarsi sull'orlo del collasso ambientale, perché attraversa una crisi di
rilevanti dimensioni, concordano decine di organizzazioni e cittadini. Così, le
Comunità Ecclesiali di Base delle sette parrocchie del centro di San Cristóbal,
oggi denunciano “la situazione triste e dolorosa per il deterioramento e la
devastazione delle colline, lo sfruttamento indiscriminato delle cave di sabbia
e ghiaia (a Salsipuedes ed altri luoghi), e la concessione di permessi di
cambiamento d'uso del suolo per lottizzazioni in zone verdi”.

Solo giovedì scorso, cittadini, reti ed organizzazioni
ambientaliste e della società civile, come noti studiosi di Ecosur, Ciesas e
della UNAM, “preoccupati per il futuro e la sopravvivenza della nostra bella
città ed impegnati nella difesa dell'inalienabile diritto della popolazione
sancristobalense alla salute, alla cultura, allo svago e ad un ambiente sano”,
hanno dichiarato che la città, dal 1974 Monumento Storico Nazionale, “è
sottoposta alla brutale depredazione ambientale e distruzione della sua
ricchezza culturale architettonica, realizzata dall'ambizione di potenti catene
commerciali che contano sulla complicità delle autorità statali e locali
corrotte”.

L'abbandono ufficiale della elementare manutenzione della
struttura urbana aggrava il deterioramento ambientale. Le piogge torrenziali
hanno reso inservibili strade e ponti, hanno distrutto i sistemi di scolo;
grandi aree della città sono soggette a costanti inondazioni ed altre a
scarsità di acqua. Il caos nelle strade è permanente.

Ambientalisti, accademici e comunità ecclesiali sono
d'accordo nel denunciare i danni che causerebbe la programmata costruzione di
un centro commerciale della catena La Soriana, “con l'appoggio del governo
statale e del presidente municipale Mariano Díaz Ochoa”, sul viale Juan
Sabines, spostando gli stadi municipali di calcio e baseball, palestre ed altre
strutture sportive “che per oltre 40 anni servono allo svago e all'esercizio di
sportivi e giovani sancristobalensi”.

Le autorità promettono “in cambio” nuovi stadi, molto più
piccoli, che verrebbero costruiti nelle paludi del podere La Primavera, “contribuendo
così alla scomparsa di questi importanti ecosistemi acquatici che contengono
alta biodiversità e contribuiscono in maniera importante all'introduzione di
migliaia di metri cubi d'acqua nei manti freatici ed alla regolazione climatica
della valle di Jovel”.

Le comunità di base, rivolgendosi ai governi federale,
statale e municipale ed alle giunte di buon governo dell'EZLN, sottolineano che
non sono stati consultati i cittadini. “Le autorità agiscono in maniera
arbitraria, ignorando i loro obblighi di proteggere, curare e difendere gli
spazi decretati come zone di ricreazione e conservazione ecologica”.

Tali opere ubbidiscono ad interessi di imprese “che col
pretesto di creare 'posti di lavoro e sviluppo' vengono imposte a costo del
deterioramento ambientale”, che "porterà conseguenza gravi nel nostro
futuro”. Invitano la società in generale ad unirsi “nella difesa delle risorse
naturali nei nostri territori” e costruire una fronte comune contro “l'avanzata
di progetti multinazionali sostenuti dai governi, che vogliono
derubarci".  

Citano come esempio i progetti ecoturistici a San Sebastián
Bachajón, Agua Clara, Agua Azul e l'autostrada San Crisóbal-Palenque e Comitán,
progetto che “ha causato divisione, morte, minacce ed incarceramento, come nel
caso di Mitzitón”. http://www.jornada.unam.mx/2010/08/10/index.php?section=politica&article=014n2pol

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)




      
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