[Ezln-it] Smentita zapatista su accordi con autorita'

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Tue Sep 15 15:32:43 CEST 2009





La Jornada – Lunedì 7 settembre 2009

 

Gli
zapatisti sementiscono di aver negoziato con le autorità

Le terre non si negoziano, dichiara la
giunta di buon governo El camino del futuro

Hermann Bellinghausen –
Inviato

 

Caracol de La Garrucha, Chis. 6 setembre. La giunta di buon governo (JBG) El camino del futuro ha negato aver
negoziato con rappresentanti del governo dopo i fatti violenti del 1° settembre
scorso nell'ejido di Santoo Tomás, quando basi di appoggio zapatiste sono state
aggredite da un gran numero di elementi di tre organizzazioni priiste del
municipio ufficiale di Ocosingo.

Viene così smentita la versione di fonti governative di un accordo tra
zapatisti e funzionari. Se hanno fatto accordi a Santo Tomás di dare denaro o
altro, sono affari tra loro, afferma un membro della JBG nel caracol di questa comunità. Circondato
da circa 15 membri della giunta dichiara: la terra non si negozia.

La mattina di martedì scorso circa 150 persone hanno attaccato un gruppo di
basi di appoggio zapatiste che lavoravano nella proprietà Casa Blanca, nel
villaggio insediato recentemente su terre che coltivano da 12 anni, dentro il
municipio autonomo San Manuel. Nello scontro è morto un membro della Aric Unión
de Uniones e ci sono stati oltre 20 feriti, la maggioranza zapatisti. Sette di
loro sono stati fermati, imprigionati e torturati a Santo Tomás. Uno è stato
appeso ad un albero con l'intenzione di impiccarlo.

Secondo la JBG, durante lo scontro Manuel Santiz Clara, il caduto, stava
per "colpire alla testa con il suo 'Acapulco' (nome che danno ai machete
molto grandi) un compagno che era già a terra ferito dai colpi di machete, ed
un altro anch'egli ferito dai fendenti, ha difeso il compagno che stava per
essere ucciso". (…)

Tra gli otto compagni fermati e torturati, c’era Antonio al quale hanno
fatto firmare un documento che gli hanno impedito di leggere (…) dicendogli che
con la sua firma accettava di consegnare tre ettari di terra e tutto il
raccolto alla famiglia del deceduto negli scontri. (…)

I prigionieri sono stati poi consegnati seminudi e completamenti derubati
di scarpe ed orologi, ai centri dei diritti umani Fray Pedro Lorenzo de la Nada
e Fray Bartolomé de las Casas. http://www.jornada.unam.mx/2009/09/07/index.php?section=politica&article=016n1pol

 

(Traduzione “Maribel” –
Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com)




      
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