[Ezln-it] Minacciate le comunità della OCEZ
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Mon Oct 19 14:53:48 CEST 2009
La Jornada – Lunedì 19 ottobre 2009
Comunità della OCEZ sotto minaccia
Ángeles Mariscal e Elio Henríquez
Tuxtla Gutiérrez, Chis., 18 ottobre. Poliziotti federali hanno fatto incursione in due villaggi della zona di influenza dell'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata (OCEZ), dopo che il leader José Manuel Hernández Martínez, Chema, venerdì scorso è stato trasferito nella prigione di massima sicurezza di Nayarit, anche se ciò di cui è accusato è un reato comune in relazione con la lotta agraria.
Verso mezzogiorno di sabato una dozzina di agenti sono entrati a El Puerto e Las Delicias, municipio di Venustiano Carranza (due delle 11 comunità fondate dalla OCEZ) ed hanno fermato i loro veicoli in mezzo ad un campo dove stavano giocando dei bambini che sono stati circondati e minacciati, ed ai quali è stato mostrato un mazzo di erba, sembra marijuana, secondo i testimoni.
"Li minacciavano dicendo loro che se non rivelavano dove si nasconde la droga li avrebbero portati in prigione. E siccome i bambini non rispondevano, ne hanno colpito uno alla testa avvertendo di dire ai loro padri che sarebbero tornati a prendere loro", aggiunge un altro degli abitanti.
L'irruzione è avvenuta mentre in un villaggio vicino si vegliava Bayardo Hernández de la Torre, morto qualche ora prima in conseguenza delle lesioni subite 30 settembre quando, insieme ad altri compagni, aveva inseguito il veicolo con a bordo i poliziotti travestiti da lavoratori della Commissione Federale di Elettricità (CFE) che avevano prelevato Chema.
José Manuel de la Torre Hernández, un altro dirigente della OCEZ, ritiene che la minaccia dei poliziotti "è parte della strategia per inibire le proteste" per il trasferimento di Chema. In conferenza stampa a San Cristóbal de las Casas, ha comunicato che la OCEZ abbandonerà il tavolo di dialogo perché "non si fida più del governo dello stato".
Ha dichiarato che l’amministrazione di Juan Sabines “ha tradito gli accordi firmati”, ed ha ricordato che ore prima che il corpo diplomatico accreditato in Messico visitasse il Chiapas, la settimana scorsa, aveva promesso di cercare alternative per la liberazione del detenuto entro un lasso di tempo non maggiore di 90 giorni; ma Chema è stato trasferito a Nayarit senza che le autorità lo notificassero al suo avvocato, alla sua famiglia o alla OCEZ, "mentre si suppone che siamo al tavolo del dialogo".
Accompagnato da altri dirigenti, De la Torre Hernández ha annunciato che questo lunedì incomincerà una giornata di mobilitazioni per chiedere la liberazione di Chema "che non è un criminale, ma un attivista sociale", ed ha ricordato che altri mandati di cattura pendono su 14 membri della OCEZ.
Marcela Hernández Pérez, figlia di Chema, ha raccontato che alcuni giorni fa Ismael Brito Mazariegos, funzionario della Segreteria di Governo del Chiapas, al tavolo di dialogo aveva assicurato che suo padre sarebbe rimasto nel carcere di El Amate, municipio di Cintalapa, dove si trovava dal 30 settembre.
"Se pensano che non lo andremo a visitare a Nayarit si sbagliano, perché metteremo insieme i soldi per il viaggio; e se credono che la lotta si fermerà perché è isolato, sono in errore, perché è proprio ora che lotteremo di più", ha dichiarato l'indigena con gli occhi colmi di lacrime e la voce strozzata. http://www.jornada.unam.mx/texto/038n3est.htm
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )
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