[Ezln-it] Criminalizzazione in Chiapas
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Sat Nov 14 15:37:59 CET 2009
La Jornada –
Sabato 14 novembre 2009
La Procura
diffonde un documento dal titolo Situazione prevalente nel municipio
Venustiano Carranza
"Preparativi di un
movimento armato", pretesto per la repressione in Chiapas
La Procura Generale
di Giustizia lancia l’allarme su una presunta rete “sovversiva” guidata dal
parroco cattolico Jesús Landín
Hermann
Bellinghausen – Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 13 novembre. Le autorità chiapaneche si dicono convinte
che in certe zone dell'entità si starebbe forgiando un "movimento
armato" per l'anno prossimo. Questo illustra l'eloquente documento Situazione
prevalente nel municipio Venustiano Carranza, elaborato dalla Procura
Generale di Giustizia dello Stato (PGJE) e diretto specificamente a
"documentare" l'esistenza di una presunta rete "sovversiva"
il cui asse sarebbe il parroco cattolico Jesús Landín García.
L'ampio documento, datato 27 luglio di questo anno, e del
quale La Jornada possiede una copia, è l'origine delle numerose
"versioni" e "notizie filtrate" ai media locali e nazionali
che hanno giustificato recenti azioni poliziesche e militari, catture,
perquisizioni e conrolli sulle strade delle comunità di Carranza e municipi
circostanti (Comitán, Nicolás Ruiz, San Cristóbal de las Casas).
Col metodo "taglia e incolla", il documento mette
insieme presunti passaggi di omelie del chierico Landín (già parroco di San
Andrés Larráinzar) con le foto prese con telefono cellulare di una riunione
pastorale a Nicolás Ruiz, la cattura di una banda criminale denominata Los
Pelones in possesso di un arsenale a Frontera Comalapa, ed una visita dei
fratelli Héctor ed Antonio Cerezo Contreras al Centro dei Diritti Umani Fray
Bartolomé de las Casas (CDHFBC) durante la commemorazione pubblica dei 20 anni
di questo centro.
Si aggiungono "considerazioni" sul vescovo emerito
Samuel Ruiz García che avrebbe fatto di Landín il "suo successore",
non è chiaro in che cosa, ma si deduce come leader di "movimenti
antisistema finanziati da diverse organizzazioni non governative che fungono da
protezione dei principali leader". Il sacerdote "gode di ampia stima
nelle zone emarginate di ascendenza indigena, per il suo carattere radicale ed
i suoi discorsi di rifiuto dell'ordine stabilito e delle istituzioni del
governo".
L’intento diretto del documento della PGJE è screditare il
dirigente della OCEZ-Carranza José Manuel Hernández Martínez, Chema, il
quale "se autodefinisce (sic) attivista sociale da 30 anni". Sulla
base delle "prove" contenute nel documento, Hernández Martínez ed
altri dirigenti della OCEZ-Carranza sono stati poi arrestati. Il primo, in
maniera irregolare, è stato trasferito in un carcere federale a Nayarit.
Il documento cita azioni agrarie della OCEZ, soprattutto
l'occupazione di fattorie di proprietà dei grandi cacicchi della zona, come la
famiglia Orantes, e le mischia con la cattura di Los Pelones, senza
provare il legame di questi con la OCEZ. Fa riferimenti al "traffico di
droga e clandestini", poiché il centro del Chiapas, dice la PGJE, "è
percepito come una regione dove prevalgono condizioni favorevoli per il
traffico illecito di qualsiasi merce".
Più avanti descrive i "gruppi avversi allo Stato"
con frasi che non lasciano adito a interpretazioni: "La presenza di attori
belligeranti sorti dalla lotta contadina e dalla disputa delle terre attrae
l'attenzione di leader sociali e religiosi collegati alla sovversione, i quali
davanti al dissenso dei coloni, cercano di raccogliere simpatie per
comportamenti dottrinari, situazione che contribuisce a generare nuove
condizioni di mobilità della protesta".
E aggiunge: "la formazione di un fronte antisistema
regionale per raccogliere istanze di carattere strategico quali la protesta per
le tariffe dell'energia elettrica, la giustizia sociale indigena ed un maggiore
sviluppo delle comunità rurali emarginate" come "principale obiettivo
dei gruppi di protesta ".
Presuppone che il Fronte Nazionale di Lotta per il
Socialismo (FSLN), starebbe preparando "la convocazione del movimento di
disobbedienza civile generalizzata nel 2010", dove "sottolinea la
partecipazione della chiesa cattolica che predica il Neoliberismo (sic), così
come la Teologia Indigena".
A questa presunta "rete" parteciperebbe il CDHFBC,
perché diffonde denunce "per presunti atti di persecuzione e diventa,
insieme al FSLN, il principale mezzo per attrarre l'attenzione della comunità
internazionale".
Aggiustando all'uopo fatti isolati, perfino falsi, il
documento vuole criminalizzare anche Diego Cadenas Gordillo, direttore del
CDHFBC, collegandolo ala presunta struttura della "sovversione
antisistema".
Lo schema della "rete" di padre Landín ritiene un
certo Patrocinio González essere il "collegamento con l'EZLN" ed
interpreta la presenza in riunioni ecclesiastiche di presunti diaconi zapatisti
e membri dell'Altra Campagna di Cruztón, Socoltenango e San Cristóbal de las
Casas parte come della trama "sovversiva".
Tutto questo ha generato una tensione inedita tra il governo
del Chiapas e la diocesi di San Cristóbal de las Casas, al punto che, come
avrebbero dichiarato funzionari statali, "si sta indagando" sullo
stesso vescovo Felipe Arizmendi. http://www.jornada.unam.mx/2009/11/14/index.php?section=politica&article=014n1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com)
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