[Ezln-it] Malainformazione dal Chiapas

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Jun 22 12:42:02 CEST 2009


La Jornada – Sabato 20 giugno 2009
 
 
In questo clima inizia in Chiapas L’Incontro Americano Contro l’Impunità
Denunce di pedinamenti contro attivisti ed il Centro Fray Bartolomé de las Casas
L’attualità a San Cristóbal sono le telenovelas; l’EZLN è ormai storia, dice un giornalista TV
Hermann Bellinghausen - Inviato
 
San Cristóbal de las Casas, Chis. 19 giugno. L'Incontro Americano Contro l'Impunità si apre questo fine settimana nel caracol zapatista di Morelia con sette ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón nella prigione di El Amate torturati dalla polizia ed accusati di essere "rapinatori di strada" (in realtà difensori del loro territorio e diritti) ed in mezzo ad una crescente campagna di spionaggio e pedinamenti contro attivisti dei diritti umani.
 
Giorni dopo la firma del governo statale dei nuovi accordi col Centro di Investigazione e Sicurezza Nazionale (Cisen) per "restringere le attività di informazione e intelligenza" nello stato (La Jornada, 16 giugno), il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) denuncia persecuzione e pedinamenti da parte di "agenti non identificati" nei confronti del suo direttore, Diego Cadenas Gordillo, e di altri membri dell'organizzazione e dei suoi uffici nel quartiere de Mexicanos.
 
L'ostentato pedinamento di Cadenas è proseguito fino ad oggi, secondo una nuova denuncia del CDHFBC, il quale dichiara che "atti di pedinamento costituiscono una violazione al diritto all'integrità e sicurezza personale". La Commissione Interamericana dei Diritti Umani ha ribadito, aggiunge, la "sua preoccupazione di fronte al fatto che le forze di sicurezza dello Stato rivolgano le loro funzioni di intelligenza contro le organizzazioni che difendono le garanzie individuali, esclusivamente in ragione delle loro attività."
 
Nello stesso modo, il Fronte Nazionale di Lotta per il Socialismo (alcuni dei cui membri hanno ricevuto minacce di morte, persecuzioni domicialiari, intimidazioni con presunti mandati di cattura durante negoziazioni agrarie, persecuzioni e pedinamenti da parte di poliziotti o agenti in borghese ed il tentativo di perquisizione di intere comunità da parte dell'Esercito Federale e della Polizia Statale Preventiva) denuncia oggi che due dei suoi membri, Yolanda Castro Apreza e Daniel Luna Alcántara, sono oggetto di insistenti pedinamenti e minacce.
 
Per il resto, qui risuona ancora il massacro di Acteal. Dodici anni dopo gli autori intellettuali godono di totale impunità e molti dei paramilitari che fecero il massacro e che sono in carcere, a breve potrebbero essere rimessi in libertà.
 
La televisione lo sa
 
Ma non c'è di che preoccuparsi, "il Chiapas è di moda", come recita lo slogan del 'Fashion Show Passion and Love' che si girerà la prossima settimana nel Cañón del Sumidero, col deciso sostegno del governo dello stato.
 
In vista dell'esordio della telenovela Mi pecado (anche questa decisamente sostenuta dal governo), il giornalista Java, inviato della catena OEM-Informex, offre un'immagine commovente di San Cristóbal de las Casas: "L'insurrezione armata dell'EZLN in questa regione è ormai solo parte della storia, una leggenda, e gli abitanti di questa bella città chiapaneca oggi osservano la registrazione della telenovela Mi pecado, produzione di Juan Osorio, piuttosto che ricordarsi del subcomandante Marcos".
 
La stessa cosa sostengono, da alcuni anni, antropologi e ricercatori dei fori accademici locali. Non si possono lamentare: sono stati ascoltati.  
  
Il citato giornalista constata che "qui non c'è un solo incappucciato di Ocosingo, né di Las Margaritas, né di Larráinzar, né di nessun altro posto, come neppure negoziati 'di pace' (le virgolette sono sue) nella cattedrale locale, come quelli guidati una volta dal vescovo Samuel Ruiz, in cambio ci sono stelle della televisione che emozionano la vita dei sancristobalensi".
 
Molti di loro, riferisce l'inviato, "si sono raggruppati in una tipica stradina per mettersi davanti alla cinepresa e farsi vedere in televisione, perché Juan Osorio ed i suoi attori erano in collegamento con il programma Hoy. Uomini, donne e bambini ad un segnale hanno lanciato in aria palloncini bianchi con la scritta 'Viva Chiapas'. Un messaggio per riattivare il turismo e dire alla gente che l'emergenza sanitaria per l'influenza è passata" (anche se secondo la Segreteria di Salute i casi sono già 400 e continuano a crescere, ma è un piccolo dettaglio).
 
Bene dice uno dei "buoni" in Piel Morena, l'altra telenovela del momento ambientata ad Agua Azul come scenario della selva Lacandona: "Il Chiapas è indimenticabile".
 
In sintonia con tanta bellezza lo scorso mercoledì il presidente Felipe Calderón ne ha approfittato per una gita per il centro dell'entità per dare buone notizie. Inaugurando un'immensa imbottigliatrice di Pepsi Cola a Chiapa de Corzo, il presidente ha comunicato che "al 15 di giugno, si sono registrati nel paese 17.600 nuovi posti di lavoro", ed ha confermato "l'incremento nel consumo di energia elettrica" (sarà per così tanti televisori accesi), assicurando che "questo significa che l'economia sta riprendendo piede".
 
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)


      
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