[Ezln-it] PREMIATO DALLA SPAGNA IL CENTRO FRAYBA
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Thu Jun 11 14:36:02 CEST 2009
La Jornada – Giovedì 11 giugno 2009
http://www.jornada.unam.mx/texto/020n1pol.htm
E’ un atto di giustizia storica, afferma il vescovo Raúl Vera
LA SPAGNA CONSEGNA IL PREMIO FRAY BARTOLOME DE LAS CASAS AL CENTRO FRAYBA
La cerimonia nel Palazzo della Zarzuela; assente l’ambasciatore
ARMANDO G. TEJEDA
Madrid, 10 giugno. In un atto di “giustizia storica”, secondo la definizione del vescovo di Saltillo, Raúl Vera, oggi nel Palazzo della Zarzuela di Madrid, dove divenne realtà il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (anche noto come il Centro Frayba), l’organizzazione fondata nel 1989 da Samuel Ruiz per proteggere i diritti più elementari degli indigeni, ha ricevuto dalle mani del principe delle Asturie il Premio Fray Bartolomé de las Casas. Il lavoro del frate domenicano spagnolo in difesa dei popoli originari, durante la conquista, si lega ora, in pieno XXI° secolo, col compito infaticabile di questo centro, considerato "obiettivo militare" dallo Stato messicano, secondo le parole del suo direttore, Diego Cadenas.
Con una cerimonia sobria - alla quale non ha partecipato l'ambasciatore del Messico in Spagna, Jorge Zermeño - i principi Felipe e Letizia hanno conferito il primo riconoscimento pubblico internazionale ad un centro che dalla sua creazione ha difeso i popoli indios del Chiapas. Il suo lavoro, che è costantemente minacciato, soprattutto per l'irruzione nella vita nazionale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), rappresenta per lo Stato spagnolo un "esempio" della promozione del "dialogo, la tolleranza e la riconciliazione”.
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Il premio di 70 mila dollari, servirà al Frayba per costruire una sede propria a San Cristóbal de las Casas, poiché l'attuale è in affitto, e questo significa una "protezione" in più per il lavoro che svolge. "Non è un'armatura, ma può servire affinché ci guardino con più rispetto. Anche se sappiamo bene che se e quando lo Stato ed il governo riterranno che sia il momento di entrare in una nuova fase più violenta contro il movimento indigeno, il Frayba sarà un obiettivo militare", ha dichiarato Cadenas in un'intervista a La Jornada.
Cadenas ha voluto inoltre richiamare l'attenzione sulla criminalizzazione della protesta, un fenomeno che si è acutizzato negli ultimi anni. "Lo Stato messicano vuole mostrare crudeltà verso chi osa mettere in discussione i criteri con i quali vuole controllare questo paese, ed ogni giorno si comporta con la gente come ha fatto a San Salvador Atenco e Bachajón. Lo Stato messicano si comporta come i terroristi, ma in questo caso è terrorismo di Stato e non viene perseguito, così come abbiamo visto accadere ai tempi della militarizzazione in Chiapas, quando l'Esercito e lo Stato messicano commettevano veri ed atroci azioni terroristiche". In questo senso ha ricordato la situazione nella quale si trovano alcune persone di Bachajón per difendere il loro territorio, imprigionate e sottoposte a processo senza alcuna garanzia.
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)
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