[Ezln-it] Mitziron: decisa espulsione dei provocatori

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Jul 29 15:27:24 CEST 2009


La Jornada – Mercoledì 29 luglio 2009
 
L’accordo dopo le tre aggressioni contro i membri dell’assemblea
Mitzitón: delegittimati i 98 indigeni non cooperanti
Hermann Bellinghausen
Mitzitón, Chis 28 luglio. L'assemblea ejidale di Mitzitón non ha riconosciuto i diritti agrari di 98 indigeni "non cooperanti", seguaci della religione evangelica, per "mancarnza di rispetto" nei confronti della comunità e per aver provocato "disorganizzazione". Questo accordo è stato siglato dopo tre aggressioni consecutive di un gruppo di evangelico contro membri dell'assemblea. Nell'ultimo attacco, avvenuto lo scorso 21 luglio, è morto un ejidatario e cinque sono rimasti feriti, tutti aderenti all'Altra Campagna.
L'accordo, firmato nella Casa Ejidale lo scorso 23 luglio da oltre 500 ejidatarios e cooperanti, è stato reso noto questo lunedì. Ribadendo la loro opposizione all'autostrada San Cristóbal de las Casas-Palenque, che appare sullo sfondo di questi attacchi e di diversi episodi di minacce e disaccordi tra i due gruppi, gli ejidarios segnalano che "i problemi si sono aggravati dal febbraio 2009, quando abbiamo saputo che il malgoverno vuole spogliarci delle nostre terre" per l'autostrada "che non ci porta nessun beneficio e ci spoglia solo e distrugge la nostra cultura", assicurano.
Questa mattina le autorità ejidali di Mitzitón si sono recate presso la Procura Indigena, nel Palazzo di Giustizia di San Cristóbal, per presentare denuncia formale contro gli aggressori appartenenti al gruppo guidato da Carmen Díaz López, già in precedenza accusato di diversi reati come il traffico di clandestini. Per "non aver scontato la loro punizione per i reati commessi" tempo addietro erano stati "delegittimati" Carmen, Pablo e Francisco Díaz López, Francisco Jiménez Vicente e Refugio Díaz Ruiz.
Dopo aver elencato i 98 "non cooperanti", nell'accordo si dichiara: "Rimangono delegittimati e senza diritto sia alle case che alle terre". Si afferma che sia ben chiaro a "tutti gli abitanti della nostra comunità, che non siamo solo un gruppo di persone che si stanno mettendo d'accordo, ma siamo gli ejidatarios, i cooperanti e le donne che formano il villaggio."
Nel suo accordo l'assemblea ejidale sottolinea che "se il malgoverno non lavorerà per cacciare via i non cooperanti dalla nostra comunità, lo faremo noi". Di nuovo dichiarano che non negozieranno col governo "la decisione della nostra comunità che è il popolo e la massima autorità."
Inoltre respingono qualsiasi "risarcimento dei danni" per la morte di Aurelio Díaz Hernández, investito da elementi del gruppo di Díaz López, e le lesioni subite da cinque indigeni. "Per noi questi danni non si possono risarcire. Se il governo vuole risarcire i danni, è meglio che, il più presto possibile, compri terreni ai non cooperanti in un altro posto affinché nella nostra comunità possiamo vivere in pace ed evitare altro spargimento di sangue.".
Queste persone appartenenti alla chiesa Alas de Águila e legate all'Ejército de Dios, "si sono prese gioco" della comunità e delle sue autorità. "Sono un gruppo di delinquenti molto ben organizzati, il malgoverno lo sa, ma non li punisce e li protegge". Inoltre, "senza permesso dell'assemblea, che è il popolo, hanno preso terre ed abbattuto alberi, mancanze molto gravi per la nostra comunità.".
Invocando il Trattato 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni, gli ejidatarios esigono il rispetto per il loro territorio e la loro autonomia.
Oggi, in presenza del pubblico ministero indigeno Cristóbal Hernández López, ha presentato la sua testimonianza e denuncia Hermelinda Jiménez, la vedova di Aurelio Díaz Hernández (l'ejidatario che ha perso la vita deliberatamente investito da un veicolo del gruppo evangelico, accusato di omicidio). Si sono presentati anche alcuni feriti. Non l'ha fatto Javier Gómez Heredia "che è in condizioni molto gravi per le ferite riportate"..
Oggi ha visitato Mitzitón una rappresentanza dell'organizzazione civile Las Abejas, di Chenalhó, per solidarizzare con gli ejidatarios e con Hermelinda Jiménez.  
Il commissario ejidale di Mitzitón questo pomeriggio ha puntualizzato le sanzioni decise dall'assemblea: "Non è un'espulsione, è la richiesta di ricollocamento (dei non cooperanti), dove non insultino la comunità né manchino di rispetto alle autorità”.
Per il momento il governo ha rafforzato la vigilanza di polizia, già continua dal passato martedì, di fronte alla Casa Ejidale. Questo mercoledì 29 si svolgeranno i funerali dell'indigeno morto e per giovedì sono previste diverse azioni di comunità dell'Altra Campagna in Chiapas per chiedere giustizia per Mitzitón.
http://www.jornada.unam.mx/texto/017n1pol.htm
(Traduzione “Maribel” – Bergamo   http://chiapasbg.wordpress.com)
 


      
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