[Ezln-it] Acteal: Dagli USA la prova della partecipazione dell'Esercito

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sat Aug 22 14:33:14 CEST 2009





La Jornada –
Venerdì 21 agosto 2009

 

- Un rapporto
dell’Agenzia di Intelligence della Difesa (DIA) parla della partecipazione
dell’Esercito

CSG e Zedillo autorizzarono
l’appoggio ai paramilitari in Chiapas, dicono gli Stati Uniti

- Questi gruppi
armati erano sotto la supervisione dell’intelligenza militare messicana nelle
date in cui si perpetrò il massacro di Acteal

- L’Archivio
Nazionale della Sicurezza ha mostrato i documenti

David Brooks - Corrispondente

New York, 20 agosto. L’Agenzia di Intelligence della Difesa
degli Stati Uniti (DIA) ha informato circa "l'appoggio diretto"
dell'Esercito Messicano ai paramilitari in Chiapas dato fin dalla metà del
1994, con l'autorizzazione dell'allora presidente Carlos Salinas, come parte
della strategia contrainsurgente contro le basi zapatiste, e segnala che
questi gruppi armati erano sotto la supervisione dell'intelligenza militare
messicana durante le date in che si perpetrò il massacro ad Acteal, già con
Ernesto Zedillo come titolare dell'Esecutivo. Tutto questo è riportato in
documenti ufficiali statunitensi recentemente resi pubblici e presentati oggi
dall'organizzazione denominata National Security Archive (Archivio Nazionale di
Sicurezza).

Un cablogramma inviato dalla
Difesa degli Stati Uniti in Messico alla direzione dell'Agenzia di Intelligence
della Difesa (DIA), istanza del Pentagono, datato 4 maggio 1999, informa che
"a metà del 1994, l'Esercito Messicano contava sull'autorizzazione
presidenziale per istituire squadre militari incaricate di promuovere gruppi
armati nelle aree conflittuali del Chiapas. L'intento era addestrare personale
indigeno locale per resistere all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
(EZLN). Inoltre, durante il massacro di Acteal del 1997, ufficiali dei servizi
dell'Esercito erano coinvolti nella supervisione dei gruppi armati negli Altos
del Chiapas".

Descrivendo "l'appoggio
diretto" dell'Esercito Messicano a gruppi indigeni armati nella zona
del Chiapas dove si trova Acteal, il cablogramma informa di una rete
clandestina di "squadre di uomini dell'intelligence" formati
dall'Esercito a metà del 1994, con l'autorizzazione dell'allora presidente
Carlos Salinas de Gortari. Queste squadre avevano il compito di infiltrare
comunità indigene per ottenere informazioni su "simpatizzanti"
zapatisti.

Furono queste squadre, aggiunge,
a promuovere gruppi armati antizapatisti - che significa, paramilitari -
fornendo sia "formazione" sia protezione di fronte alle autorità di
pubblica sicurezza ed unità castrensi nella regione. Il cablogramma informa che
queste attività si realizzavano già dal dicembre del 1997, quando avvenne il
massacro di Acteal.

"La cosa più importante
sui documenti della DIA è che contraddicono direttamente la storia ufficiale
sul massacro raccontata dal governo dell'allora presidente Ernesto Zedillo",
afferma Kate Doyle, direttrice del Progetto México del National Security
Archive, nella sua presentazione dei documenti che la sua organizzazione ha
ottenuto secondo le leggi sulla libertà di informazione e diffusi attraverso il
suo sito internet. Doyle ricorda che la relazione del procuratore generale
della Repubblica, Jorge Madrazo, nel 1998, affermava che la Procura Generale
della Repubblica aveva documentato l'esistenza di gruppi civili armati a
Chenalhó, "non organizzati, articolati, addestrati né finanziati
dall'Esercito Messicano né da altre istanze governative, ma la loro nascita ed
organizzazione risponde ad una logica interna determinata dallo scontro tra le
comunità e dentro le comunità, con le basi di appoggio zapatiste".

Il cablogramma della DIA offre
anche dettagli fino ad ora sconosciuti sul funzionamento delle squadre di
"intelligence umana" dell'Esercito Messicano nel concedere
questo appoggio. Il cablogramma descrive che queste squadre erano composte
"al principio da ufficiali giovani con gradi di capitano in seconda e
in primo, così come da alcuni sergenti scelti che parlavano i dialetti della
regione".

Il rapporto inviato alla sede
della DIA aggiunge che le squadre di intelligence "erano composte da
tre/quattro persone incaricate di coprire le comunità per un periodo di tre o
quattro mesi. Dopo tre mesi, gli ufficiali appartenenti alle squadre venivano
trasferiti a rotazione in una comunità differente in Chiapas. La preoccupazione
per la sicurezza delle squadre era la ragione principale della rotazione di
questi ogni tre mesi".

Per Doyle questi documenti
portano alla conclusione che la logica della Segreteria della Difesa Nazionale
(Sedena) era "una strategia di contrainsurgencia accuratamente studiata
che combinava programmi di azione civica - spesso annunciati dalla Segreteria
della Difesa con dichiarazioni alla stampa - con operazioni di intelligence
segrete studiate per rafforzare i paramilitari e provocare il conflitto contro
i sostenitori dell'EZLN".

Doyle critica la mancanza di
accesso da parte del governo messicano a tutta la documentazione su Acteal.
"Fino a che l'amministrazione attuale non deciderà di onorare il suo
obbligo di informare i cittadini sulla verità del massacro del 1997, il reclamo
della gente per i fatti rimarrà perso negli archivi scomodi. Ed a noi non resta
che ricorrere agli Stati Uniti alla ricerca di informazioni sull'Esercito
Messicano ed Acteal".

Spiegamento di truppe

Nel secondo dei due documenti
declassificati e presentati dal National Security Archive, si trasmettono
informazioni sullo spiegamento di 5.000 elementi di truppa da parte del governo
di Zedillo - per rinforzare i 30.000 dispiegati permanentemente in Chiapas, o
in quella che è chiamata "zona di conflitto" - immediatamente dopo il
massacro dei 45 indigeni tzotziles ad Acteal, il 22 dicembre 1997.

Citando "fonti aperte"
ai mezzi di comunicazione, così come segrete, l'ufficio aggiunto della Difesa
degli Stati Uniti in Messico informa la DIA nel cablogramma datato 31 dicembre
1997, che circa 2.000 truppe, più altre forze, sono state dispiegate nella zona
di Chenalhó per offrire "legge ed ordine" nella regione, così
come "compiti sociali" a comunità indigene, in particolare
alle comunità sfollate dal gruppo MIRA. Indica che elementi di questo gruppo
paramilitare hanno governato la zona con "minacce e violenza nella
regione di Chenalhó". Nello stesso tempo, si informa che altre unità
sono state "messe in allerta per intervenire nel caso di
un'insurrezione”.

Tra le "fonti aperte"
citate dal documento, comprese alcune pubblicazioni, si menziona La Jornada,
alla quale si riferisce come "un giornale ritenuto ben scritto,
inclinato a sinistra, con buona copertura delle notizie". http://www.jornada.unam.mx/2009/08/21/index.php?section=politica&article=003n1pol

(Traduzione “Maribel” –
Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )




      
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