[Ezln-it] La febbre dell’oro minaccia Cruzton e risveglia insani appetiti

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Jul 7 16:30:57 CEST 2008


La Jornada – Lunedì 7 luglio 2008
 
Un gruppo di “ejidatarios” contende le terre agli abitanti indigeni
La febbre dell’oro minaccia Cruztón e risveglia gli appetiti dei proprietari
Hermann Bellinghausen (Inviato)
 
Cruztón, Chiapas. 6 luglio. Sembra che sotto queste fertili terre che danno storia e vita a migliaia di 
contadini, in maggioranza indigeni, ci sia l'oro. Almeno questo hanno concluso due grandi imprese 
minerarie a capitale canadese: Fronteer Developement Group nel 2004, e Radius Gold, la cui 
sussidiaria Geometales del Norte (Geonorte SA de CV) ha acquisito 48.000 ettari nel lotto 
chiamato "Nueva Jerusalén" nel luglio del 2007.
 
In queste sarebbero compresi i 249 ettari che si vogliono strappare agli abitanti di Cruztón, questi 
indigeni di guardia che ripetono: "Qui siamo nati, qui sono nati i nostri genitori ed i nostri nonni. 
Qui nel cimitero ci sono i nostri antenati". Peones acasillados della finca Nazareth, una volta 
proprietà dell'allevatore di San Cristóbal Amatdo Villafuerte Mijangos, gli attuali abitanti di 
Cruztón e la vicina Guadalupe Victoria, discendono da quei peones tzotziles che per generazioni 
sono vissuti sui campi di Venustiano Carranza.
 
Come in altri casi simili, nel 1988 ottennero la terra dalle mani del "padrone". Nel 1995 un gruppo 
di persone, facendosi passare per "zapatisti", le occupò per poi abbandonarle. Nel frattempo, gli 
abitanti di Cruztón divennero basi di appoggio zapatiste. Loro sì. I loro rappresentanti furono 
perseguitati ed imprigionati e verso il 2000, dispersi.
 
Reclamo senza documenti
 
Ora i loro eredi giovani sono entrati nell'Altra Campagna, "per continuare nella lotta con gli 
zapatisti". Il 5 maggio 2007 hanno recuperato di nuovo le terre e le hanno preparate per la 
coltivazione. Nel 2008 sperano di mangiare dalle milpas ed ortaggi che hanno seminato si 70 ettari 
il cui splendido panorama rivela il lavoro realizzato. Come potranno concludere il ciclo agricolo 
con la polizia nel bel mezzo delle milpas?
 
"Loro non hanno i documenti", assicura un portavoce di Cruztón rispetto ai "proprietari" che 
contendono il "presunto ejido San José Cerro Grande I". Ricorda che ad aprile di questo anno, 
all'ultimo tavolo di negoziato col governo statale, il rappresentante legale dei contadini di Cruztón 
ha chiesto ai rappresentanti della segreteria di Governo la presentazione di documenti che 
avallassero i diritti del gruppo di "ejidatarios". I funzionari si erano impegnati a farlo. Invece di 
dare questo, hanno mandato centinaia di poliziotti statali e praticamente hanno occupato la 
comunità il giorno 27 aprile. Il portavoce conferma: "Non hanno documenti, noi sì".
 
Il gruppo appoggiat dalla polizia e dal Pubblico Ministero è composto da persone delle città di Teopisca e San Cristóbal, maestri, professionisti, commercianti, "perfino un salvadoregno". Anche contadini dell'ejido Nuevo Leon (municipio di Teopisca).  
  
"Non hanno mai lavorato la terra. Sfruttavano la nostra strada per venire a divertirsi, fare feste in campagna", aggiunge un anziano, "ora che hanno saputo che ha valore per la presenza della miniera e vogliono guadagnarci".
 
Tutto indica che il governo dello stato ha deciso di "negoziare" la proprietà col secondo gruppo, estraneo alla regione. Le eventuali vene d'oro nelle impressionanti montagne solitarie Mispía (o Mispilla) e Cerro Grande sono solo una parte del progetto minerario chiamata dal settembre 2007 "Reducción Nuevo Jerusalén", dopo la "rinegoziazione" con l'impresa Geonorte dei titoli di concessione di 7.725 ettari il cui sfruttamento colpirà circa 20 comunità.  
  
Nel municipio di Venustiano Carranza, questi sono San Lázaro, Nuevo Paraíso, San José la Grandeza, Guadalupe Victoria, Cacao 1 e 2, Matamoros, Santa Anita, Nuevo Jerusalén, Cruztón ed i beni comunali del caopluogo municipale. A Teopisca, gli ejidos Nuevo León, Zintul e Teopisca. Oltre a San Caralampio ad Amatenango del Valle, e Nicolás Ruiz. A questo si aggiunge che la società mineraria Linear Gold ha ottenuto la concessione di 6.241 ettari a Tulancá (Amatenango del Valle). L'area minacciata dalla febbre dell'oro è grande.
 
(Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)


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