[Ezln-it] Ingrid e' libera, ma Uribe non e' un eroe
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Fri Jul 4 15:49:27 CEST 2008
Il Bergamo – 4 luglio 2008
Ingrid è libera, ma Uribe non è un eroe
Gennaro Carotenuto*
Adesso che Ingrid Betancourt è finalmente libera si capirà se la fascinazione per la selva
colombiana da parte dei media europei sia stata animata da sincero interesse per il
dramma di quel paese. Nella selva colombiana restano infatti centinaia di ostaggi delle
Farc e ci sono 4 milioni di profughi causati da quella guerra che dura da mezzo secolo.
Se su di loro si spegnerà la luce allora vorrà dire che l’interesse per la selva colombiana
era solo figlio del colonialismo mentale con il quale l’Europa guarda ai drammi del Sud
del mondo. Se così sarà dovremo amaramente concludere una volta di più che la
benpensante Europa si mobilita solo se qualcuno buca lo schermo. Altrimenti se ne
frega. Adesso che Ingrid Betancourt è finalmente libera e in molti vaticinano per lei un
futuro da presidente della Repubblica, in troppi attribuiscono meriti esagerati al
presidente Alvaro Uribe. Dal punto di vista militare l’azione che ha liberato Ingrid e
altri 14 ostaggi è un successo, ma da quello politico giunge a puntellare un presidente
che ha concluso la giornata di mercoledì con uno stentato pareggio. Da una parte infatti
vi è stata la liberazione, ma dall’altra una durissima requisitoria della Corte Suprema
colombiana apre un processo che potrebbe portare perfino all’annullamento della Dopo
la liberazione si apre un processo che potrebbe portare all’annullamento dell'elezione
del presidente, accusato di corruzione. È stato infatti processualmente dimostrato con
condanne definitive che il cambiamento costituzionale che gli permise di ricandidarsi fu
comprato con la corruzione e il voto di scambio. Quindi chi blatera di un Uribe in
carrozza verso la terza elezione fa finta di non sapere della necessità di un ennesimo
cambio della Costituzione (con 70 parlamentari della maggioranza in galera o
incriminati per reati gravissimi non sarà una passeggiata). Lo scontro tra Farc e governo
Uribe è infatti al momento lo scontro tra due debolezze. Debolissime le Farc, che sono
oramai la foglia di fico che permette al paramilitarismo di strappare le terre ai contadini
(sei milioni di ettari solo nell’era Uribe) e continuare ad uccidere in maniera orribile,
squartando poveri contadini con la motosega. Ma debole è anche Uribe, l’uomo di
Washington. Così debole da essere stato costretto a liberare Ingrid, l’acerrima nemica
che l’ha accusato mille volte di essere un assassino e di volerla fare ammazzare.
*Professore di Storia Contemporanea Università di Macerata
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