[Ezln-it] Liberati/e sette detenuti/e politici/he per i fatti di Atenco

mro at inventati.org mro at inventati.org
Tue Jan 29 05:20:20 CET 2008



Liberati/e sette detenuti/e politici/he per i fatti di Atenco.

All'una di notte, del giorno 26, sono usciti/e, dal carcere di Molino de
las Flores, sette compagni/e. La loro liberazione e' stata annunciata gia'
dalla mattina del 25. A questa buona notizia si e' aggiunta quella del
ricorso che finalmente e' stato vinto dalle compagne Norma Jiménez Osorio
e Maria Luisa López Morán.

Lo stesso giorno, di fronte all' Audiencia Nacional española a Madrid, e'
stata esposta una querela per le torture psicologiche, fisiche e sessuali
che una cittadina spagnola ha ricevuto durante la brutale repressione che
si e' scatenata a San Salvator Atenco nel maggio 2006.

I/Le compagni/e usciti/e dal carcere dopo piu' di un anno e otto mesi si
sono incontrati/e con piu' di 300 persone che dalle prime ore del mattino
del 25 si riunivano nel Planton.
I familiari e gli amici di Mariana Selvas Gómez, Guillermo Selvas, Vicente
García Murguía, Martín Garrido Romero, Cecilio Ramírez Espinosa, Jorge
Armando Ramírez Aguilar e David Medina Néri non erano soli.
Ad aspettare la loro liberazione c'erano i rappresentanti del Plantón del
Molino de las Flores, i membri del Frente de Pueblos en Defensa de la
Tierra(FPDT), gli aderenti della Otra Campana, gli avvocati, i media
indipendenti e i rappresentanti delle diverse organizzazioni dei movimenti
sociali nazionali ed internazionali.

Attualmente i/le compagni/e che rimangono in stato di arresto per i fatti
di Atenco sono 19, mentre 167 sono ancora i/le compagni/e che seguono con
le udienze. Dei 19 detenuti tre, rinchiusi nel carcere di massima sicurezza
di Almoloya de Juarez, sono stati condannati a 67 anni di prigione.

Nel carcere di Molino de las Flores rimangono rinchiusi/e 16 compagni/e,
pero', secondo il team di avvocati che li segue, molto probabilmente 3 di
loro (Cesar del Valle, Edith Gutiérrez Rosales y Rufino Jiménez)
usciranno il prossimo mese.

La scarcerazione dei/lle compagni/e avviene in un momento molto difficile
per il FPDT. Oltre alla riattivazione del progetto aereoportuale annunciato
dal presidente Felipe Calderon in terre federali molto vicine a San
Salvador Atenco, si aggiunge lo stato di repressione che dilaga in tutto il
territorio. Qualche settimana fa, infatti, la casa di uno dei membri del
FPDT, Adán Espinosa, e' stata circondata per piu' di 2 giorni da agenti
della polizia statale. Secondo i membri del FPDT, il dilagante stato di
repressione e' finalizzato a diffondere il terrore tra la gente cercando
cosi' di ostacolare la riorganizzazione della lotta contro i nuovi piani
governamentali per la costruzione dell'aereoporto.

Trinidad del Valle afferma che questa buona notizia (la liberazione dei/lle
7 prigionieri/e) arriva in un momento importante per il movimento: "la loro
liberazione anima il morale del nostro popolo".

La conferenza stampa si e' svolta nel Planton subito dopo la scarcerazione.
Dalle loro parole si capisce che hanno forza e animo per continuare a
lottare.
Sedute dietro uno striscione con scritto " Per una organizzazione
anticapitalista di sinistra, ne PRI, ne PAN, ne PRD. La Otra Campana contro
il potere" , dopo aver cantato l'inno zapatista hanno ringraziato tutti,
nazionali e internazionali; da quelli che sono riusciti a venire al Planton
a quelli che li hanno sostenuti economicamente, ringraziano per la
pressione esercitata sulle istituzioni per esigere la liberazione dei
prigionieri politici. Cecilio Ramírez ringrazia e dice: " Ci sono volte
che non scendono lacrime dagli occhi, ma e' il cuore che piange. Voi siete
la nostra famiglia, siamo liberi/e grazie a voi, [...], tutto dipende da
noi, da questa unione".
Anche se, riferendosi alle condizioni di tortura, repressione e corruzione
che si vivono nel carcere, e alla supposta "rieducazione" che si vuole
dare, come afferma il dottor Guillermo Selvas " gia' mi sento pienamente
riabilitato, adesso so' aprire una macchina in 10 minuti"; lui come Mariana
Selvas parlano del prevedibile rafforzamento della repressione. Mariana
dice "adesso dobbiamo stare noi da questo lato, la repressione avanza
conpiu' forza, dobbiamo essere uniti e dobbiamo attaccare, perche' siamo
stufi di resistere soltanto. Non ci fermeremo fino a quando non otteniamo
la
liberta' di tutti".

Durante la conferenza i/le compagni/e non hanno mai smesso di gridare
parole in solidarieta' ai detenuti politici.
L' attesa e la lotta per la liberta', per piu' di due anni, continua domani
dentro e fuori le mura, pero' questa notte si festeggia con caffe' e fuochi
d'artificio. Lacrime, forza e allegria sono la miscela che ha il sapore di
una vittoria collettiva.

(Preso da Regeneración Radio)

Tradotto da Nodo Solidale
www.autistici.org/nodosolidale



More information about the Ezln-it mailing list