[Ezln-it] E' INIZIATO IL FESTIVAL DELLA DIGNA RABIA
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Sat Dec 27 13:31:17 CET 2008
La
Jornada – Sabato 27 dicembre 2008
Centinaia
di collettivi e ONG celebrano il 15° anniversario dell’insurrezione armata
E’
iniziato il primo Festival Mondiale della Digna Rabia, convocato dall’EZLN
Migliaia
di persone parteciperanno all’incontro iniziato a Città del Messico e che si
chiuderà in Chiapas il 5 gennaio
GEORGINA SALDIERNA
Con la partecipazione di centinaia
di collettivi ed organizzazioni sociali è cominciato ieri a Città del Messico
il primo Festival Mondiale della Degna Rabbia, convocato dall'Esercito
Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nel 15° anniversario
dell'insurrezione armata e nel 25° della sua nascita.
Durante l'inaugurazione dell'evento
che si concluderà il 5 gennaio in Chiapas, è stato sottolineato che l'obiettivo
della riunione è servire da "finestra o specchio" in cui le diverse
rabbie, lotte e processi di organizzazione si incontrino gli uni con gli altri.
Il proposito è che dialoghino tra loro e dicano ciò che pensano, ciò che
sperano e quello per cui lottano.
Gli organizzatori ritengono che
l'obiettivo è stato abbondantemente raggiunto con la partecipazione di migliaia
di persone. Tra queste c'è una ragazza della Grecia che durante l'apertura dei
lavori - nel Teatro Tenda di Iztapalapa - ha ricordato che i giovani che lottano
per le strade del suo paese hanno ripreso quel "Ya basta!" con il
quale sono apparsi gli zapatisti nel 1994.
Leggendo un volantino anonimo che
circola per le strade, nelle caselle di posta elettroniche e negli spazi
virtuali dei collettivi altromondisti e filo-zapatisti, ha raccontato che la
Grecia si è resa visibile dal "grido di una rabbia giusta e degna".
In questo contesto ha fatto riferimento all'assassinio da uno studente da parte
della polizia. Ha affermato che "la morte di Alexis è stata la goccia che
ha rovesciato il vaso, e questo ricorda quell'Alexis ucciso dalla Polizia
Federale Preventiva ad Atenco e l'insurrezione sulle barricate di Oaxaca".
Oltre alla giovane greca, sono
giunti all'incontro rappresentanti da Italia, Spagna, Argentina e Svizzera, tra
altri Paesi. Dal Messico partecipano moti gruppi, come l'Unione Nazionale delle
Organizzazioni Popolari di Sinistra Indipendente, il Sindacato Operaio
Socialista ed il Congresso Nazionale Indigeno, così come ex "detenuti
politici" di Atenco e Oaxaca.
Risalta la presenza di doña Trini,
moglie di Ignacio del Valle Medina, dirigente del Fronte dei Popoli in Difesa
della Terra, condannato a 112 anni di prigione. In un'intervista ha annunciato
che il 7 gennaio si manifesterà di fronte alla Suprema Corte di Giustizia per
chiedere la liberazione di 13 detenuti di Atenco che stanno scontando delle
"condanne ingiuste".
Durante i lavori del festival si
analizzerà quello che hanno chiamato "le quattro ruote del
capitalismo" che sono sfruttamento, saccheggio, repressione e disprezzo,
così come le alternative raccolte sotto il titolo "Altri
percorsi".
Nel primo tavolo sullo
sfruttamento, operai della maquilla a Tijuana e Santa Rosalía, Bassa
California e Bassa California Meridionale, denunciano le condizioni di lavoro
che imperano in quelle imprese. Uno di questi ha paragonato la vita in una
prigione e quella in una maquilla considerando che le condzioni nella
seconda sono peggiori, poiché il sistema schiavista maquilador lega il
lavoratore, per la maggior parte del giorno, ad una macchina, senza lasciarlo
andare nemmeno in bagno.
Altri partecipanti alla discussione
hanno parlato dell'espropriazione dei mezzi di produzione, del rovesciamento
della borghesia e della costruzione del potere dei lavoratori, mentre altri
delle lotte che hanno avuto successo, come quella del Sindacato dei Lavoratori
di Euzkadi.
Parallelamente ai tavoli di lavoro
si svilupperà un'agenda culturale nella quale sono previsti 54 gruppi musicali
di diversi generi, come jazz, reggae, ska e hip hop, oltre a gruppi di danza e
compagnie teatrali. Sono state inoltre montate mostre fotografiche e di
pittura.
Tra i conferenzieri ci sono Luis
Villoro, Pablo González Casanova, Michael Hardt, Adolfo Gilly, Raúl Zibechi,
Marcos Roitman e John Holloway.
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)
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