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Wed Aug 6 22:09:00 CEST 2008


La Jornada – 6 agosto 2008
Le accuse dell'Esercito sono "una strategia di attacco all'autonomia
ribelle" 
La Carovana internazionale constata che non c'è coltivazione di droghe
nella zona zapatista 
Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de Las Casas, Chis, 5 agosto - Un centinaio di componenti la
Carovana Nazionale ed Internazionale di Osservazione e Solidarietà con le
Comunità Zapatiste del Chiapas la verificato l'inesistenza di coltivazioni
illegali nei villaggi indigeni ribelli Hermenegildo Galeana e San
Alejandro, come aveva già dichiarato la giunta di buon governo di La
Garrucha.

L'Esercito federale aveva compiuto incursioni nei due villaggi lo scorso 4
luglio, col pretesto della ricerca di droga e minacciando di ritornare.
"L'intenzione del governo è quella di provocare ed intimorire le comunità
zapatiste" - hanno dichiarato oggi i membri della carovana.

Al termine di una visita di tre giorni in quelle comunità, appartenenti al
caracol Resistenza verso una nuova alba. "Il pretesto dell'operazione
militare era la presunta ricerca di coltivazioni di marijuana. Non abbiamo
mai creduto al mal governo, ma siamo andati a comprovare con i nostri
stessi occhi le loro bugie" - hanno dichiarato al loro ritorno a La
Garrucha, per poi proseguire il viaggio attraverso comunità della selva
tzeltal.

Dopo aver attraversato tutti i campi coltivati di entrambi i villaggi,
hanno confermato: "Non abbiamo visto né un fiore né una pianta, né una
radice di marijuana né di un altro tipo di droghe. Abbiamo invece visto
dignità, ribellione, coraggio nella resistenza, ospitalità e cameratismo
nelle basi di appoggio zapatiste che hanno recuperato le loro terre agli
antichi latifondisti. Abbiamo pure visto nei campi le coltivazioni di mais,
fagioli e zucca, oltre a caffé, banane, chayote e piante medicinali".

I membri di questa delegazione della carovana hanno denunciato che
l'incursione dell'Esercito federale due mesi fa è stata ed è "parte della
sua strategia di attacco all'autonomia zapatista".

Pure le altre delegazioni stanno realizzando visite e si fermano in decine
di comunità degli altri quattro caracol, ai quali ritorneranno al fine
della settimana. Fino ad ora non si sono stati incidenti, ad eccezione di
quelli successi in San Cristóbal de Las Casas ed a Ocosingo venerdì
scorso. Alla carovana che si dirigeva a La Garrucha è stata negata, senza
nessuna spiegazione, la benzina da Jovel fino all'entrata della selva in
Ocosingo, dove c'è un distributore di benzina che sembra occupato
dall'Esercito federale da un paio di mesi che mantiene discretamente,
neanche tanto, la sua presenza.

Come mostra un video diffuso per Internet, gli adetti dei distributori di
benzina ricevono istruzioni via radio o cellulare e poi non vengono la
benzina agli autobus della carovana. I veicoli proclamano la loro identità
con degli striscioni e ricevono manifestazioni di simpatia durante il
percorso.

Davanti all'incredibile tentativo di boicottaggio, la giunta di buon
governo di La Garrucha ed il municipio autonomo Francisco Gómez hanno
inviato i loro mezzi di trasporto per raccogliere la carovana al
distributore di benzina. Lì hanno trasferito i bagagli dagli autobus ai
camion delle comunità zapatiste, davanti allo sguardo attonito dei
vigilanti. Una volta cambiati i mezzi di trasporto, partono cantando verso
le vallate.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)




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