[Ezln-it] Per Acteal condannati solo funzionari di basso livello

Annamaria Pontoglio maribel_1994 at yahoo.it
Sat Nov 3 14:15:31 CET 2007


La Jornada – Sabato 3 novembre 2007
   
  - Rapporto legale del CDHFBC riferisce di 87 indigeni sottoposti a processi penali
   
    Solo 15 funzionari di basso livello sono stati processati per il massacro di Acteal
   
  - Pendenti 27 mandati di cattura contro civili
   
  - Nonostante non siano state eseguite le sanzioni amministrative, la CNDH ritiene applicata la raccomandazione emessa nel 1998
   
  Hermann Bellinghausen 
   
  A 10 anni dal massacro di Acteal, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) ha diffuso un rapporto legale sulla situazione dei processati per i fatti del 22 dicembre 1997 nel municipio di Chenalhó, Chiapas.
   
  Si citano 15 ex funzionari pubblici di basso livello processati in cinque cause penali. Sono il capo di consulente del Coordinamento Generale della Polizia dello Stato e due guardie ascritte alla Segreteria di Pubblica Sicurezza statale (SSP), per omicidio e lesioni per omissione (non aver salvaguardato l'integrità e la vita delle persone). Hanno ricevuto condanne per otto anni di prigione.  
    
  Sono stati sottoposti a giudizio 11 funzionari (la maggioranza personale di basso livello della SSP) accusati di porto d'armi da fuoco di uso esclusivo dell'Esercito, dell'Armata e della Forza Aerea. Le condanne vanno dai tre ai sette anni; alcuni "hanno beneficiato della condizionale e la pena è stata commutata in lavori socialmente utili".
   
  Il presidente municipale di Chenalhó nel 1997, Jacinto Arias Cruz, era stato accusato di omicidio, lesioni e porto d'armi da fuoco senza licenza e di uso esclusivo delle forze armate. La sua condanna è di 36 anni e tre mesi di prigione, confermata in appello. Dieci anni dopo, sono ancora pendenti i mandati di cattura contro il coordinatore della polizia statale, Jorge Gamboa Solís, ed il direttore della polizia di Pubblica Sicurezza dell'entità, José Luis Rodríguez Orozco.  
  I civili indigeni, sottoposti a sette cause penali, sommano a 87, dei quali sei sono stati assolti il 16 novembre 2001 "per non esserci elementi che accreditassero la loro responsabilità, nonostante fossero stati riconosciuti da sopravvissuti e testimoni dell'accusa", segnala la relazione legale.
   
  In 27 scontano pene di 35 e 40 anni di prigione dopo aver passato tutti i livelli di giudizio ed altri 49 sono stati condannati solo 23 agosto ed il primo ottobre 2007, a 26 anni di prigione. I condannati hanno presentato appello.
   
  Due indigeni, condannati a 25 anni, sono stati rilasciati per "ragioni umanitarie" (età e salute) ma non possono risiedere o recarsi nei luoghi dove avvenne il massacro o dove si trovino le vittime o i loro parenti". Altri imputati sono in attesa della nuova sentenza di primo grado, perchè c0è stata la ripetizione del procedimento.
   
  I loro reati sono omicidio aggravato, lesioni aggravate, porto d'armi da fuoco senza licenza e di uso esclusivo delle forze armate. "Il Pubblico Ministero aveva chiesto l'associazione a delinquere, ma in appello questo reato non è stato confermato", aggiunge il CDHFBC, che ha assunto la difesa delle vittime delle aggressioni paramilitari in quella regione degli Altos dal 1997.  
   
  Sono pendenti 27 mandati di cattura contro civili indigeni e risarcimento dei danni (solo una sentenza condanna una persona a pagare per risarcimento del danno per alcuni degli estinti).
   
  Raccomandazioni della CNDH
   
  Diversi funzionari erano stati sottoposti a processi amministrativi. Nel gennaio del 1998, la Tesoreria Generale del governo del Chiapas li inquisì su raccomandazione della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH).  
   
  Quattro furono assolti da ogni responsabilità amministrativa nel dicembre di quello stesso anno: il segretario per l'Assistenza ai Popoli Indigeni, Antonio Pérez Hernández; il viceprocuratore generale delle Indagini Preliminari, Ramiro Sánchez Vega; il comandante ascritto alla Procura di Giustizia di Chenalhó, Ricardo Alvarado Gutiérrez, e l'agente del Pubblico Ministero alla subprocura di Giustizia Indigena, Marco Antonio Jiménez Espinosa.
   
  Fu interdetto dagli incarichi nel servizio pubblico statale per sei anni il secondo ufficiale responsabile della base di operazione di Pubblica Sicurezza (SP), Iturbide Rincón Luna. Altri cinque furono sospesi per otto anni: il segretario esecutivo del Consiglio Statale di Pubblica Sicurezza, Jorge Enrique Hernández Aguilar; il subprocuratore di Giustizia Indigena, David Gómez Hernández, ed il direttore generale di SP dello stato, il militare in pensione José Luis Rodríguez Orozco.  
   
  Pende ancora mandato di cattura sui comandanti della SSP Roberto García Rivas e Roberto Martín Méndez Gómez. Il coordinatore generale della polizia statale, generale Jorge Gamboa Solís, è stato interdetto per 10 anni da impieghi, incarichi o commissioni nel servizio pubblico nell'entità, inoltre, su di lui pende un mandato di arresto.
   
  Giudizi di nullità  
    
  In questo tempo è subentrata la prescrizione per altri funzionari che avevano presentato istanza di nullità, è così rimasta senza effetto la pena imposta dalla Tesoreria Generale che li interdiceva per otto anni dallo svolgere lavori, incarichi o commissioni nel servizio pubblico statale: il sottosegretario generale di Governo, Uriel Jarquín Gálvez; il capo consulenti del Coordinamento Generale della Polizia dello Stato, generale in pensione Julio César Santiago Díaz; il segretario di Governo, Homero Tovilla Cristiani, ed il procuratore generale di Giustizia statale, Segno Antonio Besares Escobar.
   
  Nonostante la mancanza di sanzioni amministrative per questi funzionari, nel 2003 la CNDH ha ritenuto compiuti i nove punti della sua raccomandazione al governo del Chiapas, così come l'unica questione raccomandata alla Procura Generale della Repubblica (ampliare le sue linee di indagine per determinare la responsabilità penale per azione, omissione o commistione di tutti ed ognuno dei funzionari pubblici del Chiapas) malgrado fossero stati condannati solo alcuni impiegati della SSP, cosa che ha lasciato intatti, dal 1999, i funzionari collocati ai livelli più alti.
   
  (Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)

       
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