[Cslist] Fwd: 24-26 marzo - Against Financial Capitalism! Take the future!
telviola_t28 at inventati.org
telviola_t28 at inventati.org
Tue Mar 22 18:49:28 CET 2011
-------- Original Message --------
Subject: 24-26 marzo - Against Financial Capitalism! Take the future!
Date: Sat, 19 Mar 2011 13:50:43 +0100
From: Vag61 <infovag61 a gmail.com>
To: forum a liste.bologna.social-forum.org, autorgstudbo a inventati.org,
espress a liste.oziosi.org
Against Financial Capitalism!
Take the future!
Giovedì 24 marzo h21 @ Vag61, via Paolo Fabbri 110
Assemblea pubblica
"Austerity europea e welfare municipale: apriamo spazi di conflitto e
riappropriazione"
Sabato 26 marzo h17 @ piazza San Francesco
TAKE THE FUTURE PARADE!
I terreni dell'università e della formazione sono stati in questi
mesi attraversati da molteplici conflitti sia in Italia sia nel resto
d'Europa. Le rivolte che hanno riempito le strade e le piazze hanno
saputo porre, a partire dall'opposizione radicale ai processi di
ristrutturazione del sistema universitario, questioni che vanno ben al
di là del mondo formazione. Nei documenti che hanno animato il
dibattito di questi mesi emerge chiaramente un orizzonte di lotta
strettamente intrecciato con le questioni della crisi, del welfare e
dei
dilaganti processi di finanziarizzazione e precarizzazione. Grazie
alla deregolamentazione e alla privatizzazione crescente dei beni
pubblici, la finanziarizzazione ha trasformato sempre più valori d'uso
in beni (titoli) finanziari soggetti a speculazione. Le politiche di
austerity imposte dai governi tanto sull'università quanto sul
welfare rappresentano da una parte il tentativo di socializzare i
costi di una crisi che diventa sistemica e dall'altra di rilanciare
l'accumulazione privatizzando i beni comuni, dal sapere alla salute
solo
per fare due esempi. Sono i mercati finanziari che ogni giorno di più
si
sostituiscono agli stati nel ruolo di assicurazione sociale. Fondi
pensione, privatizzazione della sanità, copertura dei rischi attraverso
le assicurazioni, indebitamento per accedere alla casa e
all'istruzione,
sono esempi di un diffuso spostamento del rischio sul debito privato.
Sono i soggetti che devono assumersi i propri rischi di vita facendoli
contemporaneamente diventare fonte di valore per il capitalismo
finanziario.
Questi processi ridefiniscono il nocciolo del rapporto tra lavoro,
welfare e cittadinanza e di conseguenza incidono sulle modalità di
accesso alla proprietà sociale. Il welfare storico
si articolava sulla base della definizione e distinzione di alcuni
beni pubblici, l’accesso ai quali era da considerarsi come patrimonio
di base della cittadinanza. Era la loro natura di beni comuni e non la
posizione dei destinatari che ne giustificava l’erogazione. Ora
questa logica sembra sempre più venir meno. E' infatti evidente
come l’Unione europea, oltre ad agire sul piano del controllo dei
conti pubblici dei singoli stati membri, stia contemporaneamente
dispiegando una retorica sul welfare che reintroduce la responsabilità
individuale rispetto alla propria condizione, producendo così una
moralizzazione del discorso che soggettivizza le problematiche e
depoliticizza la questione della povertà così come quella del lavoro.
Anche a Bologna è in atto ormai da anni un processo di progressivo
smantellamento del sistema pubblico di garanzie e di protezioni
sociali,
accompagnato da un micidiale mix fatto di un degradato parapubblico
(come le Asp, le Aziende di servizi alle persone che
hanno preso il posto delle ex Opere pie), di cattiva
imprenditorialità (cooperative e imprese sociali) a cui è stata
affidata l’esternalizzazione dei servizi sociali e di fondazioni
bancarie nel ruolo di enti filantropici che diventano veri e propri
forzieri che condizionano le scelte di governo dei territori. A pagarne
le spese sono anche i lavoratori del sociale che vivono una condizione
lavorativa fatta di precarietà e assenza di diritti, schiacciati tra la
figura di lavoratore e quella di socio delle cooperative.
Precarizzazione da un lato e politiche di workfare dall'altro
disegnano uno scenario in cui rischio (di malattia, di povertà) e
responsabilità individuale vanno di pari passo. La disoccupazione passa
dell’essere un problema macroeconomico per assumere i contorni
di una lacuna personale, da affrontare mobilitando e aggiornando il
proprio “capitale umano”, in una competizione senza fine che produce
nuove, ma come sempre fittizie, gerarchie nella composizione del
lavoro.
La lotta dei precari e degli studenti ci parla anche di questo ed è a
partire da questo che si può immaginare una ricomposizione delle lotte
sul terreno della riappropriazione dei diritti e della ricchezza
socialmente prodotta, ma anche di riappropriazione del potere di azione
e di scelta.
Dalla tre giorni europea di lotta (24/26 marzo) contro banche e
austerità verso lo sciopero del 6 maggio, convocato con tempi tardivi e
modalità insufficienti che rendono indispensabile una sua
generalizzazione e radicalizzazione.
Against Financial Capitalism!
Take the future!
Giovedì 24 marzo h21 @ Vag61, via Paolo Fabbri 110
Assemblea pubblica
"Austerity europea e welfare municipale: apriamo spazi di conflitto e
riappropriazione"
Sabato 26 marzo h17 @ piazza San Francesco
TAKE THE FUTURE PARADE!
More information about the Cslist
mailing list