[Cslist] [Fwd: I: COMUNICATO STAMPA Testamento biologico il grande inganno]

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Tue Mar 15 08:52:11 CET 2011


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Subject: I: COMUNICATO STAMPA Testamento biologico il grande inganno
From:    "marco cavallo" <punkina150 at yahoo.it>
Date:    Thu, March 10, 2011 6:52 am
To:      asitforum at yahoogroups.com
         c_rap@         telviola at ecn.org
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--- Lun 7/3/11, Lega Antipredazione <lega.nazionale at antipredazione.org> ha
scritto:


Da: Lega Antipredazione <lega.nazionale at antipredazione.org>
Oggetto: COMUNICATO STAMPA Testamento biologico il grande inganno
A: Undisclosed-Recipient at yahoo.com
Data: Lunedì 7 marzo 2011, 12:43












LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI

E LA MORTE A CUORE BATTENTE

24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22

Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660

lega.nazionale at antipredazione.org

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nata nel 1985

 

COMUNICATO STAMPA

ANNO XXVII - n. 2

07 Marzo 2011

 

TESTAMENTO BIOLOGICO

IL GRANDE INGANNO


 

Oggi, 7 marzo, prende avvio la discussione all'Aula della Camera sul
Testamento Biologico (PDL C.2350 “Disposizioni in materia di alleanza
terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di
trattamento - DAT”) approvato in un testo del Senato nel marzo 2009 e ora
licenziato con modifiche marginali, sostanzialmente immutato, dalla
Commissione Affari Sociali.

Relatore in Assemblea Di Virgilio (Pdl), medico, già presidente dei Medici
cattolici e fautore della “morte cerebrale”, che riceve dalla Commissione
mandato di riferire favorevolmente all'assemblea.

La votazione slitta in Aprile.

 

Il grande inganno sta nel fatto che l'universo cattolico e il fronte laico
sono collusi già all'art. 1 a) della Proposta di legge, che recita: “La
presente legge... riconosce e tutela la vita umana... fino alla morte
accertata nei modi di legge”. Quale legge? Quale morte? Né il gatto né la
volpe, hanno il coraggio di enunciarla. Nel testo del Senato era
chiaramente esplicitata: “Legge n. 578/93”, ossia la legge che ridefinisce
la morte in termini di “morte cerebrale” dichiarata a cuore battente in
sole 6 ore. Ora cancellato il numero identificativo, il crimine è
invisibile ai più, facendo credere che ci si riferisca alla morte vera.

 

Nessuno dei due schieramenti contrapposti vuole riconoscere al cittadino
il diritto di opposizione a tale morte protocollare finalizzata ai
trapianti. Ma la Costituzione sancisce che “tutti i cittadini hanno pari
dignità”, quindi anche al traumatizzato cranico deve essere riconosciuto
il diritto ad una Dichiarazione Anticipata di Trattamento per impedire gli
esami e le torture praticate per avvalorare l'ipotesi di “coma
irreversibile” (morte cerebrale).

Il profano immagina che prima viene la morte e poi, eventualmente, le
indagini invasive di tipizzazione per l'espianto/trapianto. Invece NO: il
miraggio dell'espianto richiede la conservazione della funzionalità degli
organi. Ciò significa che sono necessarie pesanti misure preparatorie già
prima del cosiddetto accertamento della morte cerebrale. Tali misure sono
attuate quando il rianimatore decide di sospendere la terapia perché, a
suo avviso, la prognosi non lascia speranza. Ma è un giudizio soggettivo:
praticherà queste “fatture” sul malato che respira ausiliato, il cui cuore
batte autonomamente, mantenendo il circolo in tutti i distretti del corpo.
Il malato è vivo ma ha perso la coscienza.

A partire da questo momento le misure mediche non saranno più curative, ma
serviranno solo a salvaguardare gli organi. Saranno effettuati gli
accertamenti dei caratteri immuno-genetici, si eseguirà l'asportazione di
ghiandole linfatiche per la tipizzazione antigenica e, non raro, esami
invasivi per valutare la qualità degli organi da trapiantare
(coronariografie, ecc). Esami non finalizzati all'interesse del paziente,
anzi per lui gravemente dannosi. Ciò avviene prima del cosiddetto
accertamento del collegio medico. Questa violenza è tenuta nascosta alla
famiglia che continua a credere che i medici che si affaccendano intorno
al malato stiano curando il loro caro. E magari li supplicano e
ringraziano.

 

Inoltre, per il cosiddetto accertamento di morte cerebrale, il Decreto
impone “indagini strumentali del flusso ematico cerebrale” (angiografia
cerebrale ecc.), metodica invasiva e dannosa - anche mortale - soprattutto
per i pazienti in Rianimazione. Infatti “iniettare un liquido di contrasto
nelle arterie endocraniche, dove c'è già un edema, vuol dire aumentare la
pressione endocranica e l'edema stesso, attuando così il contrario di
quello che una terapia medica finalizzata alla vitalità del tessuto
cerebrale richiederebbe” (Prof. Dr. Massimo Bondì).

Il test dell'apnea (sospensione temporanea della ventilazione), già
denunciato a livello internazionale come gravemente lesivo (Prof. Dr.
Galli Coimbra) esita in un aggravamento delle condizioni del malato. La
stessa ventilazione forzata attuata routinariamente ed arbitrariamente, ha
un secondo fine: quello di dare ai medici il diritto di dichiarare il
malato, soprattutto il traumatizzato cranico, vivo o morto cerebrale a
seconda che interessi o no espiantare e trapiantare.

La legge non prevede il caso in cui i medici che eseguono i protocolli
possano certificare falsamente la morte cerebrale per dolo o imperizia, né
prevede alcuna punizione del reato, come se i medici fossero una casta
immune da errori e pulsioni criminali.

 

Suona contraddittorio e disonesto il comportamento e il pensiero di coloro
che impongono in 6 ore la morte cerebrale su persone in coma che la
rifiutano e vorrebbero essere curate (e non essere estubate d'autorità o
peggio macellate), e all'un tempo impongono ad altro gruppo di malati in
stato vegetativo la vita tramite la peg: un tubo ficcato direttamente
nell'intestino o nello stomaco per alimentare e idratare all'infinito
persone che hanno perso la coscienza, persone che in condizione di
coscienza hanno scelto la vita e la morte secondo natura e non accettano
la meditecnica sperimentale.

I falsari del vivere e del morire presentano la cura al traumatizzato
cranico come accanimento terapeutico, e la peg a vita come un vivere sano.

 

Si torni a scienza e coscienza, fuori dai protocolli autoritari della
Sanità di Stato, che ci ha diviso d'autorità in cavie: quelli come Eluana
per la sperimentazione sul cervello, e quelli sotto ventilazione per il
ricambio d'organi.

 

Questa pubblica denuncia dell'esclusione di alcuni malati, in genere i
traumatizzati cranici, dal diritto di esprimere Dichiarazioni Anticipate
di Trattamento, delegittima, in quanto incostituzionale (artt. 2, 3, 13,
32), la Proposta di legge sui DAT all'esame dell'Aula.

Piuttosto che un pastrocchio all'italiana MEGLIO SENZA LEGGE.


 

Consiglio Direttivo

Presidente

Nerina Negrello



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