[Cslist] [Fwd: Inoltra: Un mese per Abba e contro il razzismo, Call for Action]

telviola at ecn.org telviola at ecn.org
Fri Sep 4 10:00:23 CEST 2009


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: Inoltra:  Un mese per Abba e contro il razzismo, Call for Action
From:    "losgarden" <losgarden at yahoo.it>
Date:    Fri, September 4, 2009 8:15 am
To:      telviola at ecn.org
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--- In fori-sociali at yahoogroups.com, <cantiere at ...> ha scritto:

UN MESE PER ABBA E CONTRO IL RAZZISMO CALL FOR ACTION

Per fermare il razzismo. Perchè non accada mai più e per non soffocare
nella barbarie.

Contro un presente di leggi razziste e risposte autoritarie alla crisi,
contro ronde e razzisti e un passato che non ha futuro.
Per il ritiro immediato dei pacchetti sicurezza. Per una globalizzazione
dei diritti per tutti e tutte.

Ad un anno dal maledetto 14 settembre 2008 e dalle mobilitazioni che ne
seguirono, ad un anno dall'omicidio di Abba,
per un corteo a Milano il 19 Settembre ed 1 mese di iniziative e
mobilitazioni che non si riescano a contare e perimetrare.

Assemblea in preparazione del corteo del 19 Settembre a Milano e di 1 mese
per ABBA e contro il Razzismo
MERCOLEDì 2 SETTEMBRE ore 19 in CANTIERE a Milano, via Monte Rosa 84, MM1
Lotto, www.cantiere.org

Iniziative comuni e principali :
12/13 Settembre a Cernusco sul Naviglio : 2 giorni di eventi ed iniziative
organizzate dal Comitato
14 Settembre a Milano in via Zuretti : saluto ad Abba e per non lasciare
soli famiglia ed amici
19 SETTEMBRE MOBILITAZIONE A MILANO : CORTEO
17 Ottobre mobilitazione nazionale contro il razzismo e il pacchetto
sicurezza

Contatti per comunicazione delle iniziative e adesione all'appello :
02.36511380, unmeseperabba at ... Questo indirizzo e-mail è protetto dallo
spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


Sito di riferimento per il corteo del 19 Settembre e tutte le iniziative,
eventi e le mobilitazioni di "un mese per Abba" :
blog del COMITATO di Cernusco PER NON DIMENTICARE ABBA E PER FERMARE IL
RAZZISMO

http://abbavive.blogspot.com

Di seguito l'appello completo:

Proponiamo con questo appello 1 mese in cui la soggettività meticcia di
Milano e delle nostre città prenda parola assieme. Lanciamo questa "call
for action" a chi non è mai sceso in piazza ma comunque, anche in tempo di
crisi e precarietà assoluta, preferisce prendersela con i pre-potenti e
non con i più "deboli". Ci rivolgiamo a chi ancora pone la forza del
rifiuto alla rassegnazione di fronte ai pre-potenti imprenditori della
paura, fomentatori dell'odio razzista, tanto più pericolosi in quanto
tronfi di ignoranza oltre che di arroganza. E certamente lanciamo
anzitutto questa proposta a quanti, nei mesi successivi allo scorso 14
Settembre 2008 hanno riempito le strade e le città con istanze di
liberazione di diritti, solidarietà attiva e amore per la libertà,
mobilitandosi contro rigurgiti di nuovo nazionalismo, razzismo,
autoritarismo dalla camicia verde o nera : attiviste e militanti, comitati
antirazzisti, comunità migranti, centri sociali, associazioni della
società civile e circoli culturali, collettivi metropolitani e
studenteschi, insegnanti e genitori, precarie e precari, artiviste e
artisti, nodi di comunicazione indipendente e di alternativa culturale.

Proponiamo che a Milano e non solo, ciascuno a suo modo e come meglio
crede, a partire dalla sua esperienza collettiva o individuale costruisca
e supporti iniziative per ABBA e contro il razzismo diffondendo in modo
virale mobilitazioni, eventi, azioni, dibattiti, lezioni in piazza,
readings, concerti, jams e block parties, radio-trasmissioni,
video-produzioni, performance, mostre e istallazioni, autoproduzioni,
subvertising. Proponiamo 1 mese in cui fare vivere i nostri spazi di
energie alternative e contaminare più possibile i nostri territori di
anticorpi al razzismo, e ai razzisti diffondendo informazione, attivismo,
socialità, spazi di libertà.

Facciamo questa proposta perchè pensiamo sia necessario e possibile non
abbandonare al "corso delle cose" le nostre città, e le nostre vite, a
partire da Milano, una metropoli che ha fiato e cuore per sollevarsi.
Vogliamo infatti scommettere sulla possibilità di costruire  in modo
partecipato e determinato una mobilitazione che nasca dalla stessa
passione, energia e rabbia che un anno fa ci hanno portato naturalmente,
come travolti dall'indignazione, a immaginare e provare a disegnare
insieme un territorio della metropoli nuovo, fondato sulle nuove
composizioni del sociale e per questo esteso oltre ogni confine, centro e
periferia, costruito dal basso e fondato su affetti, cooperazione,
indignazione, rivolta.

Proponiamo che questa mobilitazione abbia inizio con il 12 e 13 Settembre
a Cernusco, città di ABBA e della sua famiglia, e arrivi fino al 17
Ottobre, giorno di mobilitazione nazionale antirazzista e contro il
pacchetto sicurezza. Proponiamo che durante questo periodo le iniziative
siano delle più diverse e più diffuse possibile, ma anche che ci siano
spazi per ritrovarsi insieme a partire dai 2 giorni di Cernusco e
attraverso un 14 Settembre in via Zuretti. E in particolare lanciamo uno
spazio e una sfida da costruire assieme, in poco tempo e per questo con
ancora maggiore energia : una grande data di mobilitazione con corteo a
Milano Sabato 19 Settembre, ad un anno esatto da quel 20 Settembre 2008
che ha visto migliaia di persone non lasciare soli famiglia e amici di un
ragazzo di 19 anni che, oltre ogni sentenza di tribunale, rifiutiamo di
considerare vittima di "2 biscotti" o "casuale fatalità".

Ricordiamo lo scorso 20 Settembre 2008 come una corsa piena di rabbia e
dignità, inarrestabile, una "manif sauvage" fino a via Zuretti, al termine
di un corteo di decine di migliaia, non una faccenda di pochi, non una
scelta di rappresentarsi soltanto. Da quel giorno tutti noi e molte e
molti altri abbiamo imparato a conoscere ABBA, in tutta Italia ed oltre.
Da quel giorno a Milano, come se avessimo avuto bisogno di una spinta di
coraggio, ci siamo trovati spesso ad invadere la città con corse selvagge
e lezioni in piazza, mobilitazioni contro le "classi ponte" e a fianco
delle comunità straniere, azioni di difesa e liberazione e ri-liberazione
di spazi di libertà e alternativa culturale, fino alla autogestione e
difesa, nonostante il caldo agostano, di fabbriche in svendita e case e
spazi destinati agli sfratti e speculazioni dell'expò. Abbiamo vinto
talvolta, pur senza riuscire ad invertire la rotta verso "la sicurezza e
la disciplina" e pur fininendo, qualsiasi importanza si dia alla cosa e
comunque la si pensi in merito, nel calderone della ennesima sconfitta
elettorale.

La mobilitazione del 20 Settembre 2008 è figlia di una tragedia, che
nemmeno non vogliamo dimenticare: l'omicidio razzista di Abdoul Guibre, 19
anni, ragazzo. Abba era italiano e raccoglieva in sè la ricchezza della
terra d'origine della sua famiglia, il Burkina Faso e l'Africa tutta. Abba
andava a scuola a Cernusco in provincia di Milano, camminava da sempre
sulle stesse strade su cui camminiamo noi, amava il ritmo hip hop dei suoi
cotenaei, musica meticcia e, talvolta, ribelle. Abba era uno di noi eppure
era anche uno di quelli che la barbarie della "fortezza europa" ha
schiacciato.

Tutte le diverse mobilitazioni di questi 12 mesi che ci separano dallo
scorso Settembre sono frutto di un rifiuto a difendere una Italia
"italiana" o una "Padania" padana, un mondo-non-mondo ma piccola fortezza
arroccata su se stessa, in guerra e vittima della barbarie che coltiva in
sè, incapace di garantire diritti sicuri ai cittadini o "sudditi" se non
attraverso politiche di precarizzazione e controllo. La mobilitazione per
Abba è stata e può ancora essere parte della battaglia contro
l'imbarbarimento, "la retorica della invasione" e la tremenda idea
donchisciottesca di poter fermare il tempo e chiudere la globalizzazione a
quella di merci e finanza soltanto. Una idea che non colpisce mulini a
vento, ma donne e uomini mentre attraversano il Mediterraneo o si piegano
ad un lavoro pericoloso e malpagato, l'unico possibile per chi è marchiato
dalla clandestinità. Una idea che anche piu' semplicemente colpisce donne
e uomini uguali a noi, stessa cittadinanza, lingua e perfino accento,
cittadini italiani discriminati come "diversi" grazie ai politicanti che
ad arte alimentano l'odiosa spirale di odio e pregiudizio per la
differenza e il diverso colore della pelle.

Il giorno dopo quella settimana di dolore, rabbia e rivolta, sociologi e
penne dei maggiori quotidiani, questori e prefetti, si prodigarono nel
lanciare allarmi contro l'emergenza "banlieux" all'italiana. Negli stessi
giorni persino gli ebeti governanti del polo delle il-libertà scoprivano
con scorno nonostante il loro negazionismo, l'affermazione pubblica della
realtà che l'Italia è terra, e non luogo di passaggio o permanenza
temporanea, per tanti : donne e uomini dai diversi colori di pelle, fin
troppo pazienti nell'aspettare risposta al diritto di essere "tutti
diversi tutti uguali". Sarebbe bastato per scoprirlo fare un giro in
qualunque metropoli europea, o dare uno sguardo ad una cartina geografica
o ancora passare, magari sbadatamente, di fronte ad un qualsiasi asilo o
scuola nostrana.

Prima e dopo quel giorno abbiamo continuato a sentire la litania della
guerra al diverso, retorica della sicurezza e ulteriori boiate utili ad
innalzare nuove frontiere, ghetti e confini : lotta alla "invasione", alla
multietnicità, classi ponte e dialetti, ronde, deportazioni e cie,
pacchetti sicurezza. E ancora : fuoco sui campi rom, manganelli sui
rifugiati politici "colpevoli" della fuga da carestie, guerre e dittature,
sottrazione del diritto all'istruzione ed alla salute a chi non è in
regola con il permesso di soggiorno, carrozze per soli bianchi, giochi di
guerra nel Mediterraneo, gli accordi Italia-Libia, negazione della dignità
di cittadinanza a suon di decreti flussi o pseudo-sanatorie ipocrite
quanto kafkiane e altri disgustosi episodi sono tutti figli di questa
logica aberrante. Una logica che parla di libertà, solo per sopprimerla,
anche a colpi di ronde se necessario e che distribuisce la sicurezza in
pacchetti, privi del famoso avvertimento "nuoce gravemente alla salute". 
Una logica che  dopo essersi alimentata di "guerra al terrorismo" (perchè
ogni fortezza ha bisogno di un nemico), è diventata strategica quando la
crisi economica ha cominciato a mordere: sempre più indispensabile
ricattare la "forza lavoro", anche tramite la negazione di più elementari
diritti di cittadinanza ma soprattutto utile fomentare l'antico adagio per
cui "il nemico del povero è il più povero e così all'infinito".

La giustizia per Abba è nel non lasciare, peraltro ad 1 solo anno dalla
tragedia, che la sua storia possa essere dimenticata. Un atto dovuto non
solo alla sua famiglia e ai suoi amici ma necessario per tutte e tutti
noi, per non piegarci noi e le nostre città, alla barbarie della
indifferenza e della intolleranza. . Per Abba, la sua famiglia, per tutti
noi e per quanti vivono in silenzio sulla propria pelle e nella
indifferenza la tragedia di politiche indegne di qualsiasi umanità. Contro
le politiche di precarizzazione continua delle nostre vite e gli ottusi e
pericolosi responsabili di politiche razziste e liberticide. Solo una
presa di parola comune e una azione di movimento virale  puo' dire con
forza qui ed ora Razzismo Stop!


[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]

--- Fine messaggio inoltrato ---





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