[Cslist] Fwd: Re: [Epicentro-solidale] varie

telviola at ecn.org telviola at ecn.org
Tue Aug 4 10:43:50 CEST 2009


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Subject: Fwd: Re: [Epicentro-solidale] varie
From:    telviola_t28 at inventati.org
Date:    Tue, August 4, 2009 7:40 am
To:      telviola at ecn.org
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-------- Original Message --------
Subject: Re: [Epicentro-solidale] varie
Date: Mon, 03 Aug 2009 19:47:09 +0200
From: "merlofefo at gmail.com" <merlofefo at gmail.com>
To: epicentro-solidale at autistici.org
Reply-To: epicentro-solidale at autistici.org

colgo l'occasione, per spedirvi il comunicato della ReteNoPonte,
onestamente credo che questa del ponte sullo stretto entri di diritto
nella top ten delle "grandi idiozie" mai fatte dalla storia dell'essere
umano. Affamerà le tasche di uno stato già povero arricchendo quelle di
una 'ndrangheta gia ricca, mentre i cantieri distruggeranno due regioni,
per via delle conseguenze ambientali e delle condizioni lavorative.

mi auguro che tutt*, dove possibile, facciano girare questo comunicato e
le informazioni in esso contenute.
Io alla manifestazione ci sarò. e.... "Se non vieni allo Stretto non ci
tieni"!!!

salùt
Frodo

8 AGOSTO MANIFESTAZIONE NOPONTE A MESSINA

L’8 agosto per dire no all’ennesima “mucca da mungere”
Stanno andando avanti, stanno costruendo il loro “Ponte” fatto di
colate di
cemento, speculazione, disprezzo per la democrazia. I cittadini che
scenderanno
in piazza l’8 agosto a Messina non si opporranno semplicemente ad una
singola
opera, ma ad una concezione sbagliata, ad un modello perverso. La
manifestazione organizzata dalla “Rete No Ponte” è il frutto di un
lungo
percorso costruito negli anni che ora si arricchisce di una precisa
richiesta,
ri-orientare la spesa pubblica allontanandola da grandi opere inutili,
dannose
e non volute verso la riqualificazione del territorio, a cominciare
dalla messa
in sicurezza anti-sismica, ed infrastrutture di prossimità, come il
traghettamento pubblico dello Stretto.
Le adesioni di associazioni ambientaliste (WWF, Italia Nostra,
Legambiente),
quelle di partiti e soggetti politici (Sinistra e Libertà, Rifondazione
comunista, Pdci, Pcl, Bene Comune, Federazione anarchica siciliana, Unità
comunista), sindacati (Rdb, Cub, Cobas, Orsanavigazione), centri sociali
(Cartella, Zetalab, ExKarcere, Ask, Auro), reti territoriali (Coordinamento
catanese No G8, Cordinamento ibleo per la difesa dalle nocività), comitati
cittadini (Giovani e Messina, Energia messinese), un’infinità di piccole
e
grandi realtà, tantissimi cittadini e non da ultimo le numerose
presentazioni
sul territorio del libro “Ponte sullo Stretto e mucche da mungere” sono
i
segnali inequivocabili di una consapevolezza che non si è mai sopita.
Numerosi
pullman arriveranno da Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania, Reggio Calabria
e
Cosenza.
Nel corso degli anni si è passati senza pudore dall’esaltazione del
mercato e
dell’iniziativa privata ad un interventismo statale degno dell’IRI,
finalizzato
però al trasferimento di denaro dalle tasche dei cittadini (quella parte
di
cittadinanza che paga le tasse) ad un ristretto circolo di contractors ben
legati alla politica. Il Ponte come i rifiuti, l’acqua privatizzata come
l’
economia di guerra sono le “mucche da mungere” che arricchiscono pochi
speculatori ed aumentano la distanza tra ricchi e poveri, spesso con metodi
autoritari.
Pietro Ciucci ha da pochi giorni aggiunto alla carica di presidente
dell’Anas
e della Società Stretto di Messina (di cui Anas è azionista con l’82%)
l’
incarico barocco di “Commissario Straordinario per il riavvio delle
attività”,
con il compito specifico di “rimuovere gli ostacoli” frapposti al
Ponte. La
formula è inquietante, anche perché più volte il governo ha minacciato
“l’uso
dell’esercito” contro quelle “minoranze” che oseranno opporsi
all’avvio dei
cantieri. Ma c’è anche l’aspetto economico, non meno preoccupante. In
sessanta
giorni, Ciucci dovrà “adeguare” i contratti stipulati con Impregilo
(vincitrice
di una gara dai contorni mai chiariti) e con “le società affidatarie dei
servizi di controllo e verifica della progettazione definitiva ed
esecutiva”.
Pur non essendoci ancora un progetto definitivo, la società Stretto di
Messina potrà contare su un contributo di 1,3 miliardi di euro “in conto
impianti”, ovvero soldi destinati all’acquisto di fattori produttivi
“a
lungo
ciclo di utilizzo”. Soldi da spendere subito, e male. Secondo i ministri
Matteoli e Tremonti, già alla fine dell’anno potranno essere avviati i
“cantieri a terra”, cioè tutte quelle che opere pensate in vista del
Ponte, ma
altrettanto inutili e forse ancora più dannose del “mostro sullo
Stretto”.
Un delirio di svincoli, raddoppi, gallerie, varianti e viadotti che
dovranno
collegare il casello del Ponte alle strade ed alla ferrovia della città, e
raddoppiare le corsie in previsione di un aumento del traffico che non
ci sarà.
Già da sole, le opere correlate trasformeranno l’area dello Stretto in
un
immenso cantiere per un tempo indefinito. Nessuno crede ai sette anni
promessi
da Ciucci, basta vedere l’esempio dell’ammodernamento della Salerno –
Reggio
Calabria, gestito da Anas ed in parte da Impregilo, avviato nel 1990,
costato
17 volte di più, perennemente “infiltrato” da tutti i clan di camorra
e
‘ndrangheta presenti lungo il tracciato.
Intanto prosegue il “sacco edilizio” della città di Messina. E’
stato
approvato il progetto per il Tirone, unico quartiere storico
sopravvissuto al
cataclisma del 1908. Un parcheggio sotterraneo da 1400 posti su 6 piani,
l’
ennesimo centro commerciale e tanti nuovi palazzi potrebbero eliminare
l’ultimo
residuo di centro storico. Le mura che hanno resistito alle scosse del
grande
terremoto rischiano cento anni dopo di crollare di fronte alla furia dei
palazzinari e del partito del cemento.
Rete No Ponte
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