[Cslist] [Fwd: [Antifa] Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di disciplinamento dei corpi.]

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Wed Sep 3 08:26:56 CEST 2008


-------------------------- Messaggio originale ---------------------------
Oggetto: [Antifa] Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e
le nuove forme di disciplinamento dei corpi.
Da:      "Monica Petri" <monica.petri at gmail.com>
Data:    Mar, 2 Settembre 2008, 11:00 am
A:       antifa at ecn.org
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Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di
disciplinamento dei corpi.



Bologna, 10-12 ottobre 2008.



Il Pride che si è tenuto a Bologna lo scorso 28 giugno ha evidenziato
profonde fratture nel movimento lesbico, gay e transessuale, fratture
esistenti - evidentemente - da prima, ma che sono emerse in maniera
drammatica attraverso almeno due elementi: la debolezza  di elaborazione
politica all'interno del Comitato Pride che ha lasciato spazio a derive
securitarie, perbeniste, escludenti e qualunquiste, e la delega alla
repressione poliziesca della gestione dei conflitti interni al movimento e
il conseguente uso della diffamazione nei confronti dei soggetti politici
non allineati all'organizzazione.

Non credendo che questo riguardi solo il movimento LGBTIQ, ma che più in
generale sia in atto un attacco contro ogni movimento che faccia riferimento
all'autodeterminazione e all'antifascismo e che rifiuti le logiche di
rappresentanza, Facciamo Breccia, Antagonismogay, Fuoricampo e Coordinamento
Sylvia Rivera hanno organizzato a luglio un'assemblea cittadina a Bologna,
da cui è emersa una lettura tutta politica delle icende collegate al Pride,
viste come sintomo di una generale crisi della politica. Ciò che è avvenuto
a Bologna il 28 giugno è un analizzatore che ha rotto le omertà, facendo
emergere i non detti e le contraddizioni di una parte del movimento che ha
scelto l'istituzionalizzazione del proprio percorso politico. Diversamente
noi riteniamo fondamentale pensare e praticare i processi istituenti facendo
in modo che rimangano aperti e non si fossilizzino in un 'dato una volta per
tutte', in una burocratizzazione/pietrificazione di ciò che dovrebbe essere
sempre in movimento, in cambio delle briciole della politica istituzionale.



L'assemblea si è conclusa con la proposta di un nuovo momento costituente
del movimento LGBTIQ, una tre giorni in cui si ridefiniscano i contenuti, i
principi etici e le pratiche di un movimento che sia contro la repressione,
la normalizzazione e il ridisciplinamento dei corpi, da tenersi in autunno,
proprio a Bologna. Un'occasione per rilanciare l'analisi e la capacità di
agire collettivo, per ricreare connessioni tra ambiti di ricerca critica,
attivismo e lavoro culturale e politico. Raccogliamo una diffusa e non
eludibile necessità, da tempo sentita, di creare luoghi politici di
dibattito teorico/pratico, per intersecare percorsi spesso isolati nei
territori o nelle micropolitiche del quotidiano, nelle mobilitazioni e nelle
ricerche sociali e universitarie, al fine di mettere in comune saperi e
analisi che ci consentano di leggere criticamente lo stato di cose presenti
e di elaborare pratiche efficaci per un percorso di reale liberazione.

Ripartiamo dalla condizione LGBTIQ contemporanea, caratterizzata
simultaneamente da esclusione sociale/culturale e iperinclusione produttiva;
caccia alle streghe e marketizzazione pervasiva delle nostre soggettività e
spazi sociali; violenza, aggressioni, stupri e ambigua femminilizzazione
/omosessualizzazione dell'immaginario.  In questo contesto, da declinare
nell'arretratezza specifica del caso italiano (familismo, presenza vaticana)
si situano le soggettività LGBTIQ sospese tra deliri di
normalizzazione/rispettabilità e bisogni di sovversione e trasformazione;
omologazione post-identitaria e recupero di genealogie radicali.

Obiettivo della tre giorni è tentare di trasformare la crisi della
rappresentanza, esemplificata dalle ultime elezioni politiche, ma anche dal
bilancio fallimentare di una lunga stagione di commistione di parti del
movimento LGBT con partiti e istituzioni, in un'opportunità per l'apertura
di una nuova fase di movimento.



Il Coordinamento Facciamo Breccia, nato nel 2005 come percorso di
mobilitazione permanente fondato su autodeterminazione, laicità e
antifascismo, ma non come coordinamento esclusivamente lgbtiq, si assume
quindi l'onere di promuovere la tre giorni insieme ai gruppi bolognesi che
già hanno indetto l'assemblea cittadina da cui è nata questa proposta.
Vorremmo quindi che questa occasione vedesse come protagoniste tutte quelle
realtà LGBTIQ­ afferenti o meno a Facciamo Breccia - che, a partire dal
proprio territorio, credono che le parole d'ordine e le pratiche cui si
debba oggi ispirare un movimento che intenda riprendere parola e azione per
fare fronte alle derive razziste e alla pervasiva diffusione di ideologie e
pratiche securitarie e di normalizzazione, siano: autodeterminazione,
laicità, antifascismo, liberazione. Parole da declinare in pratiche
incarnate e sessuate che riconoscano i nessi dell'emergente complesso
razzista-xeno-omo-lesbo-trans fobico. Nel corso dell'assemblea di Bologna da
più interventi è stata indicata la grande manifestazione femminista e
lesbica del 24 novembre 2007 contro la violenza maschile sulle donne come
l'evento che ha inaugurato una nuova radicalità, segnando la necessità di
compiere un salto definitivo dalla delega all'autodeterminazione, ed è anche
a questo tipo di percorsi che guardiamo nella definizione di nuove strategie
di movimento.



La tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di
disciplinamento dei corpi si terrà a Bologna dal 10 al 12 ottobre Si
articolerà attraverso tavoli tematici ed assemblee plenarie e fin da ora
siamo disponibili a raccogliere proposte e desideri. Eventuali comunicazioni
a info at facciamobreccia.org



FACCIAMO BRECCIA

ANTAGONISMOGAY

FUORICAMPO LESBIAN GROUP

COORDINAMENTO TRANS SYLVIA RIVERA

www.facciamobreccia.org
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