[Cslist] Empoli giovedi 7 febbraio csa intifada 1988/2008 ventiperdue

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Wed Feb 6 15:49:00 CET 2008


1988/2008 ventiperdue
20 anni del centro sociale autogestito intifada 
giovedi 7 febbraio ore 22
al csa intifada 
ponte a elsa Empoli 
 da centro sociale a comunità in resistenza 
parteciperanno 
Luca Casarini (centri socilai nord est)
Lorenzo Bargellini (MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA FIRENZE)
Matteo Pampana ( CSA Intifada)


1988/2008 ventiperdue  

DA CENTRO SOCIALE A COMUNITA' IN RESISTENZA




Empoli febbraio 2008




E' trascorso molto tempo da quando uno stabile abbandonato a se stesso nella frazione empolese di Ponte a Elsa, che ospitava in passato una scuola elementare, è stato occupato da un collettivo di compagne/i e restituito alla città. Sono ormai venti gli anni di vita del Centro Sociale Intifada, anni in cui ha portato avanti lotte molto importanti per il territorio come quelle contro l'eroina, per la difesa della salubrità dell'ambiente (contro la discarica di Casa Carraia e contro l'elettrosmog, solo per citarne alcune) e per la salvaguardia dei diritti, sia inerenti al lavoro che ai cosiddetti diritti civili. Dal 1988 ad oggi il Centro Sociale ha sempre vissuto in e nel movimento, recependone le istanze e le mutazioni, facendosi contaminare e contaminando, provando sempre, col metodo più orizzontale che conosciamo, quello assembleare, a costruire progettualità con le diverse individualità che lo animavano e che lo animano tuttora.Questa pratica politica e sociale ha fatto sì che oggi il Centro sociale sia un luogo d'incontro e di messa in comune di saperi e conoscenze, molto diverso da quello di fine anni '80. Quella funzione di spazio di resistenza alle trasformazioni del tessuto produttivo e di pura difesa delle esigenze dei settori marginali, che il centro sociale ha svolto, quasi in modo eroico, fino ad alcuni anni fa, va ormai stretta a quell'enorme mole di energia, potenziale e cinetica, che scaturisce oggi dalla molteplicità di quelle donne e di quegli uomini che mettono i loro corpi e le loro teste al servizio di questo bene comune.  L'esplosione dell'insorgenza zapatista nel 1994 e l'emersione del movimento no-global sul finire dei novanta, sono stati i due fattori fondamentali che hanno fatto uscire dall'impasse pratico e teorico tutti coloro i quali, siano stati essi organismi strutturati o singoli individui, desideravano calarsi pienamente nella realtà sociale attuale per contribuire a modificare i rapporti di forza a favore della potenza emancipatrice dell'umanità.   Abbiamo perciò cominciato ad affermare con vigore che un altro mondo era possibile e ci siamo messi all'opera per costruirlo. Questo processo costituente ancora in divenire, che stiamo vedendo crescere ed affinarsi sotto i nostri occhi, ha portato alla costituzione di ciò che abbiamo definito una Comunità in Resistenza. Una Comunità in Resistenza che va oltre il Centro Sociale, perché si affranca dal ruolo di pura testimonianza e si candida ad essere il punto di ricomposizione del precariato diffuso, delle soggettività ribelli, di quelle persone con una profonda coscienza ecologista che si battono contro le devastazioni dei territori; in definitiva una Comunità in Resistenza che si propone, con tutto il suo carico di saperi e conoscenze, di divenire la nuova camera del lavoro e la nuova cooperativa sociale del ventunesimo secolo..........Fin dalla sua nascita il Centro Sociale ha agito pratiche includenti che hanno fatto sì che, ad oggi, siano attivi al suo interno un Gruppo di Acquisto Solidale, un'Osteria Sociale, la sede dei Cobas dell'empolese-valdelsa, il collettivo dei precari l'Orda Precaria, per non parlare dei vari corsi e delle attività culturali ed artistiche presenti e dei progetti di solidarietà internazionale con gli zapatisti del Chiapas e con i sindacalisti colombiani del Sinaltrainal, da anni in lotta contro la coca cola.Tutto questo patrimonio umano costituisce, de facto, una Comunità in Resistenza.  La sfida che abbiamo di fronte è quella di capitalizzare al massimo quest'enorme ricchezza portando ad un livello ancora più alto le nostre pratiche di aggregazione sociale. Per farlo però c'è bisogno di tutti coloro che sono disposti a condividere esperienze, saperi ed energie, perché la condivisione di tutto ciò è l'unico modo che ci può permettere di crescere ancora; fino a sottrarre sempre maggiori quote di potere a chi ci vuole solamente sudditi. 




Csa Intifada/Comunità in resistenza

il documento integrale si può scaricare dalla web www.ecn.org/intifada 










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