[Cslist] PERQUISIZIONI PER CHI SCIOPERA!
c.s.o.a. A.Cartella
csoacartella at ecn.org
Tue Feb 5 17:41:37 CET 2008
L’assemblea dei lavoratori del porto di Gioia Tauro, tenutasi alla fine
dello sciopero di 72 ore continuative che ha visto il 70% degli
operativi incrociare le braccia, si è conclusa con la proclamazione di
altre 96 ore di sciopero da attuarsi entro il prossimo 30 aprile, con il
mantenimento dello stato di agitazione in atto e con il rinnovo della
richiesta di apertura di un tavolo negoziale alla MCT (MedCenter
Container Terminal) in merito alla vertenza.
Questo nonostante il pesantissimo clima di tensione, conseguenza della
volontà del Coordinamento Portuali di Gioia Tauro di attuare la
mobilitazione, che ha fatto registrare una serie di attacchi ai
lavoratori: le assemblee confederali dalle quali sono uscite pesanti
accuse al coordinamento e agli scioperanti, i comunicati “terroristici”
della MCT su azioni di vandalismo non denunciati alle autorità
giudiziarie, la diffida e messa in mora del coordinamento di Gioia
Tauro, di quello nazionale e della segreteria SUL per i danni subiti
dalla MCT a seguito degli scioperi, i cordoni della polizia ai presidi
per garantire l’incolumità dei non scioperanti e, soprattutto, le 10
perquisizioni a casa di lavoratori portuali, di cui due dirigenti
sindacali. Operazioni definite di “ordinaria amministrazione”,
finalizzate forse a cercare quelle uova marce che il Coordinamento aveva
minacciato di tirare addosso ai crumiri visto il periodo carnevalesco.
I criminali di cui stiamo parlando sono degli operai autorganizzati che
si sono costituiti in Coordinamento nel dicembre del 2006 perché stanchi
di essere rappresentati da CGIL-CISL-UIL-UGL: organizzazioni buone solo
a gestire potere, a portare avanti pratiche clientelari e a garantire
alla MCT di rabbonire i lavoratori. La goccia che ha fatto traboccare il
vaso è stata la firma sul contratto integrativo, bocciato sonoramente
dalle assemblee dei lavoratori con il 99% dei NO. Oggi il 40% degli
operativi sono tesserati con il Coordinamento, e anche qui andrebbero
rimarcate le pressioni cui vengono sottoposti non solo gli iscritti ma
anche chi viene sorpreso - cosa non improbabile dato l’altissimo livello
di controllo - a leggere i volantini affissi nella bacheca sindacale,
posta in separata sede rispetto quelle degli altri sindacati.
Il Coordinamento, vera forza all’interno del porto, è costretto a
lottare per un corretto rapporto di relazioni sindacali, visto che dei
sei incontri ufficiali, avuti dalla loro costituzione, è stato redatto
un solo verbale, peraltro contestato perché ritenuto non corrispondente
al vero.
L’attuale vertenza straordinaria contiene anche delle richieste
economiche, un anticipo sui futuri miglioramenti. I lavoratori oggi
infatti sono impossibilitati ad ottenere i benefici del premio
produttività previsto dal contratto integrativo, a causa dei parametri
produttivi irraggiungibili. Sembra assurdo che il porto di Gioia Tauro,
tornato leader nel Mediterraneo, che ha registrato un incremento di
produttività del 21%, che ha una media di movimentazione dei containers
che va dai 40 ai 50 l’ora (rispetto ad una media degli altri porti che
si attesta tra i 18 ed i 20 ed in barba a tutti i principi di
sicurezza), ha degli operai cui non spetta il premio di produzione. Chi
è allora che produce? I colletti bianchi che sono andati a lavorare e
hanno accusato gli scioperanti di volere il male della piana di Gioia
Tauro? I crumiri, appena il 30% degli operativi, costretti a garantire
in queste giornate di sciopero più mansioni (anche non avendo
l’abilitazione) e turni di straordinario, per qualche spicciolo elargito
a discrezione di MCT e sindacati? Non è difficile capire chi andrebbe
ringraziato per il conseguimento di questi risultati di eccellenza!
Rinnoviamo la nostra piena solidarietà e la nostra vicinanza al
Coordinamento Portuali, a questi lavoratori che lottano nel tentativo di
migliorare le loro condizioni di lavoro e di ottenere ciò che gli
spetta, non certamente per chiedere di partecipare alla spartizione
della torta.
Ribadiamo la nostra solidarietà a quelle 10 famiglie che, trattate alla
stregua dei peggiori ‘ndranghetisti, si sono viste piombare in casa le
forze dell’ordine. L’ordine che piace alla Confindustria.
C.S.O.A. “Angelina Cartella”
--
c.s.o.a. "A.Cartella"
via Quarnaro I, Gallico
89135 Reggio Calabria
http://www.csoacartella.org
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