[Antipro] [Fwd: sabato 7 novembre 2009]

telviola a ecn.org telviola a ecn.org
Gio 5 Nov 2009 20:53:39 CET


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: sabato 7 novembre 2009
From:    "csoa Forte Prenestino" <segreteria a forteprenestino.net>
Date:    Thu, November 5, 2009 1:17 pm
To:      telviola a ecn.org
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sabato 7 novembre 2009
ciao telviola milano
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"non mi uccise la morte ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte" (f. de andrè)
STEFANO CUCCHI ASSASSINATO DALLO STATO
IL PROIBIZIONISMO E' UN SERIAL KILLER
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APPUNTAMENTI CITTADINI:

giovedi 5 novembre
ore 12.00 volantinaggio al pertini
ore 18.00 assemblea cittadina al forte in preparazione del corteo
.
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sabato 7 novembre
ore 15.00 corteo cittadino
CONCENTRAMENTO VIA DELL'ACQUEDOTTO ALESSANDRINO
(angolo VIA DI TORPIGNATTARA) - bus 409
.
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VERITA' E GIUSTIZIA PER STEFANO CUCCHI

La tragica vicenda di Stefano Cucchi sta sconvolgendo la coscienza civile
della nostra città e del paese tutto.
Un giovane uomo di 31 anni è stato arrestato dai carabinieri per il
possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente e viene
riconsegnato morto alla famiglia dopo un calvario di sei giorni trascorso
tra una camera di sicurezza dell’Arma, il carcere di Regina Coeli e il
reparto per detenuti dell’ospedale Pertini.
Sul suo corpo gli evidenti segni di un brutale pestaggio, reso di pubblico
dominio dalla coraggiosa decisione della famiglia di consegnare alla
stampa le foto che documentano l’accaduto.
Tanti sono ancora i lati oscuri della vicenda, tanta la voglia di verità
e giustizia che sta spingendo alla mobilitazione e alla presa di parola
molte persone preoccupate della svolta autoritaria che sta prendendo
questo paese.

Purtroppo la storia terribile di Stefano Cucchi è solo la punta di un
iceberg.
Chi vive quotidianamente il disagio sociale di questa città sa bene che
non si tratta di un caso isolato. L’uso della violenza contro le persone
sottoposte a provvedimenti restrittivi è cosa comune, una “prassi”
consolidata perpetrata contro soggetti deboli, lontana dai riflettori dei
mass media, ignorata da un opinione pubblica in questi anni incattivita
dalla retorica della sicurezza e della legalità. Come è ormai data per
scontata l’impunità per coloro che, forti di una divisa e
dell’appoggio senza remore del potere costituito, si permettono di
tutto.
In questi giorni stanno venendo alla luce un’infinità di episodi
tragicamente simili a quello che ha spezzato la vita di Stefano, episodi
che richiamano alla memoria i nomi di Federico Aldrovandi, di Aldo
Branzino e dei tanti che sono incappati nella violenza istituzionale ma
che non sono assurti agli onori delle cronache perché privi di una
famiglia coraggiosa alle spalle, di buoni avvocati, di giornalisti
sensibili, di comitati attivi nel perseguire un percorso di verità. E
tante sono le storie di persone che sono rimaste in silenzio perché sole,
spaventate, minacciate.

E’ ora di dire basta. E’ ora di dire mai più violenza sulle persone
detenute; mai più violenza nelle caserme, nei commissariati, nelle
carceri, nei CIE.

E’ anche ora di dire basta all’anonimato di cui godono le forze
dell’ordine nello svolgimento del loro servizio, una circostanza che
garantisce loro l’impunità nella stragrande maggiorana dei casi.

Ma è anche ora di dire con chiarezza che esistono delle leggi in questo
paese che costringono alla detenzione persone che hanno l’unica colpa di
essere in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti: la legge
Fini-Giovanardi sulle droghe, la legge Bossi-Fini, il pacchetto sicurezza,
strumenti normativi che non fanno altro che riempire le carceri.
Provvedimenti legislativi che riducono le criticità sociali a mera
questione di ordine pubblico Tutto ciò si verifica in un contesto che non
esitiamo a definire di deriva autoritaria e che vede il progressivo
restringimento degli spazi di libertà.

Questa ennesima vita spezzata deve trovare la coscienza civile di questa
città e di questo paese attenta e vigile. E’ per tutti questi motivi
che invitiamo tutte e tutti quelli che non rinunciano ad esercitare la
loro coscienza critica, a manifestare nelle
strade del quartiere di Stefano, Tor Pignattara. Per esprimere la massima
solidarietà alla famiglia, per rivendicare verità e giustizia per
Stefano Cucchi e per tutte le persone che subiscono quotidianamente la
violenza istituzionale.

VERITA' E GIUSTIZIA PER STEFANO CUCCHI - CONTRO L'AUTORITARISMO!
.

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LIBER* TUTT*!!
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STOP G8
VOSTRI GLI AFFARI, VOSTRA LA CRISI, VOSTRO IL CONTO:
NON PAGHIAMO NOI!
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