[aha] Mario pesce a fore vs Luca Rossi
armando della vittoria
armandodellavittoria a gmail.com
Mer 20 Giu 2012 12:16:18 CEST
Caro pesce fuori, offendere di che e chi? Sei tu che sei sempre molto
agressivo, forse non te ne accorgi (forse). In quanto al merito, non siamo
più agli inizi del 900, forse ti sfugge questo particolare. Sei tu che noi
sai leggere la situazione, che dovresti studiare un po' di psicologia e
sociologia dell'arte, capire che il mondo è diverso, che esiste il pensiero
debole, che i valori non sono più assoluti, che non c'è tensione morale
totale, non c'è una tensione escatologica, è finito il comunismo per
fortuna, e anche il capitalismo non sta affatto bene, ma si rigenera e si
riaggiusta garantendoci quel minimo di garanzie (conquistate col sangue,
sia chiaro,. soprattutto grazie all'impegno della sinistra, almeno in
Europa).
Tu invece blateri e ti affanni dando l'impressione d'essere un fascistello
da strapazzo (parlo di inpressione, lo dico per te; so benissimo che non lo
sei, nelle idee, ma forse nei comportamenti un piccolo dittatore sì).
In quanto a Hirst, Koons, ecc. ma chi ha mai parlato di inventare
linguaggi? O meglio, ogni artista ha il suo linguaggio, ovvio, e ha
successo quando lo impone al sistema, basta leggere Angela Vettese, essendo
la risultante di uno sforzo collettivo di un piccolo-grande gruppo di
potere costituito da galleristi, mercanti, collezionisti, critici, pubblico
e altri artisti. L'artista, non bastano idee e lavoro, deve saper mediare
senza vendere il culo, fa un lavoro di diplomazia, delicatissimo, ma da
sempre in Occidente (vedi le vite che so, di Raffaello o di Tiziano), si
deve creare la legittimazione, anche grazie al meccanismo del "re nudo".
Qualcuno di influente comincia a gridare che la qualità c'è e gli altri si
accodano. Non c'è nessun sistema, nessuna congiura (forse nella tua testa),
nessuna cupola che decide, ma diverse chiese, gruppi che cercanop di
imporre i propri protetti. La domanda è: perchè? Perchè si sceglie Hirst e
non Pesce fuori? Forse per diverse ragioni, caso, qualità del lavoro,
favori sessuali (ma senza un minimo di lavoro serve a poco). Non siamo
nella russia comunista dove si favoleggiava che tutto fosse giusto e
garantito perchèp scientidficamente calibrato ecc. Qui siamo nella giungla,
nel posto meno democratico del mondo, dove l'artista di successo è il
tiranno della galleria, arriva ad avere potere assoluto, dove però la
selezione è feroce e come cantava quello uno su mille ce la fa. Più
l'artista ha successo più lo cercano e ha spazio, occasioni di mostrare,
sublimare il suo narcisisimo e il suo ego smisurato (tu ne hai da vendere),
più si mortifica o viene mortificato, più va inm down, finisce dimenticato.
Il paradosso sta qui: che le occasioni in teoriam andrebbero divise
equamente: 90 % a Hirst, il restante 10 a Pesce fuori, invece non funziona
così, perchè Hirst se vuole si prende anche il 10. Mica puoi inpedire al
mondo di invitare lui e non te, no? O vuoi continuare a litigare con tutto
il mondo?
ma datti una calmata e pensa a produrre opere che abbiano un senso e a
risultate meno antipatico. Come diceva Renato Zero, puoi essere bravo
quanto ti pare, ma se non ci sai fare e non sei simpatico non ti faranno
mai lavorare. Capitto mia hai, caro il mio tamburello sardo? Umiltà prima
di tutto, e amore.
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Il giorno 20 giugno 2012 09:47, <mariopesceafore a lifegate.it> ha scritto:
>
> Armando è ovvio che mi riferisco ad una condizione e non ad una stanza dei
> bottoni, il sistema è una rete che lavora per incontrare un gusto diffuso
> attraverso pochi artisti da "pompare" per qualche anno, oggi il nodo
> centrale è nelle case d'aste, vuoi forse raccontarmi che Hirst e Koons
> hanno inventato un linguaggio, rivoluzionato un gusto e fatto riflettere?
> Mi sa che quello che dovrebbe studiare di più e senza pregiudizi sei tu,
> senza offesa s'intende, riguardo al mio lavoro che potrebbe deluderti, è
> un lavoro di rete con altri artisti e molto privato, gestisco la mia
> automobile come una galleria privata, pago regolarmente il bollo
> assicurativo e non mi interessa molto quello che succede fuori dal mio
> mondo, gli artisti che non conosco di persona non li considero se non come
> effimera informazione che subisco e della quale subisco la riflessione,
> comunque sia per quelli che sono i miei parametri questo Luca Rossi con
> me, la mia idea di arte ed il mio passato non ha nulla a che vedere, tu mi
> chiami leader ma sono l'esatto opposto, il tuo Luca Rossi è un leader, io
> cerco di non essere un ladrer ma questa è un altra faccenda, intanto ti
> elimino il problema di interrogarti su cosa stia facendo ora e ti informo
> direttamente, detto questo ti auguro buon lavoro e ti osservo con lo
> scetticismo di chi ancora pensa che che in una persona fisica in epoca
> ipermediale critico, sociologico ed artista transmediale non possano
> coesistere e cooperare senza filtro, ma in fondo in fondo so già che dirai
> che sono mosso da frustrazione ed invidia ed allora mi freno io,
> altrimenti rischio di offenderti:
>
> ath # 1
>
> Visual artistis : Alessandro Sanna, Peppe Esposito e Donato Arcella.
>
> Guests in the gallery furniture:
> Laura Sanna, journalist for "24 Sardinia".
>
> Dario Cosseddu, word activist, poet, philosopher and militant writer.
>
>
> Mimma Ferraraccio, a researcher in art education applied to a social
> opportunity for better life.
>
> Il video:
> http://youtu.be/ysn7f0IdGUY
> ----------------------------------------------------
> -----------------------------------------------------
>
> February 12-April 14:
>
> Tavor Mobile Art:
>
> route No.2
>
> Visual artists: Valeria Tola, Lalla Lussu, Marco Lavagetto, Bob Marongiu,
> Maurizio Cattelan-Pierpaolo Ferrari e Luciano Gerolamo Gerini.
>
> Critical contribution by car: Elena Tradori, political activist, Andrea
> Sitzia, Iglesias small business owner in times of global economic crisis
> and Marco Fadda, the blacksmith psicoelettronico sound.
>
> Il video: http://youtu.be/dwUt3QMXjQY
>
>
> --------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
>
> April 15-June 10:
>
> Tavor Art Mobil, route n.3: Next station: Obrèscida 02.
>
> Visual artistis: Marco Rallo, Michele Guidarini, Domenico Olivero, Luigi
> Ambrosio, Gianantonio Marino Zago, GEC Art, E IL TOPO, G & g-Lineadarte
> and Antonello Roggio.
>
> Critical contribution by car: the architects George Saba and Gigino
> Massenti and the raver Ga.Ru!
>
> http://youtu.be/5ooEINl3YzI
>
>
> -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
> Route n.4
>
> 17 Giugno - Agosto: Pablo Echaurren, Lele Sgambati, Emilio Rizzo, Mariano
> Bellarosa, Movimento Oscurantista, Mauro Rescigno, Dario Lanzetta, Luis,
> Michele Mereu e Chiara Schirru.
>
>
> In automobile l'attivista politico Nicola Calledda, Matteo Murgia e
> Susanna Sanna dell'Associazione Don Chisciotte.
>
> Il video http://youtu.be/f8iPAXOg_4Y
> ----------------------------------------
>
>
>
>
> > Mi colpisce la tua sicumera, mi colpiscono le tue certezze. caro Pesce a
> > fore, hai proprio l'aria del leader, del leader vincente, ma solo l'aria.
> > Ma che fai tu nell'arte? Ammetto la mia ignoranza, ma non conosco il tuo
> > lavoro, nè quello artistico, nè quello critico (parli come un critico e
> un
> > sociologo dell'arte). Mi piacerebbe davvero saperne di più, ma temo che
> > andando a vedere, come a poker, l'aria fuggirebbe da tutti i pori e ti
> > sgonfieresti alquanto. Stai attento, perchè non ti voglio offendere, ma
> > aiutare. Ho l'impressione che tutta questa animosità, questa rabbia che
> > trasuda dalle tue parole e dai tuoi atteggiamenti, almeno per me è
> > evidente, derivi proprio dalla tua difficoltà di realizzarti come
> artista,
> > e che non facendo una serena autocritica, alla fine tu ti illuda che "la
> > colpa è degli altri", del sistema, mercantile o meno (perchè non dovrebbe
> > essere mercantile poi?), del Politi cattivo che ti esclude ecc. ecc.
> > Insomma, come ogni bravo artista frustrato ti restando poche strade: il
> > gallerista (ma ci vogliono i soldi), il mercante (ancora peggio, ci vuole
> > pure molta astuzia e un certo coraggio e intraprendenza), il critico.
> > Ma questo, che mi pare il tuo acidissimo futuro, rischia di essere
> > avvelenato. Liberati e piantala, o fai la fine di un Politi senza soldi.
> > Sarebbe una tragedia soprattutto per noi...
> > Un'ultima cosa che ho letto con un discreto sbalordimento: ma davvero tu
> > pensi che il sistema mondiale dell'arte sia stato imposto dall'alto,
> > costruito da qualche eminenza grigia, qualche potente gallerista alleato
> a
> > ricchissimi collezionisti, col compiacimento di critici venduti e di
> > artisti (chi? Jeff Koons? Hirst? ) che si sono svenduti per vendere?
> > Se pensi questo, più che ignorante (basterebbe studiare un po',
> > documentarsi e ragionare), sei acciecato più che dalla rabbia,
> > dall'invidia.
> > ADV
> >
> > Il giorno 19 giugno 2012 10:53, <mariopesceafore a lifegate.it> ha
> scritto:
> >
> >> Tanto per dire la mia, mi e ci fa piacere essere ricordati quando si è
> >> davanti a truffe di propaganda artistica finalizzate alla promozione di
> >> un
> >> sistema che non frequento da tempo, quello che Pesce a fore promuoveva e
> >> che continuo a sostenere oggi è che serve un altro sistema dell’arte
> >> dove
> >> gli artisti al di fuori di certe logiche mercantili e clientelari
> >> sappiano
> >> sostenere e promuovere in autonomia mediatica il loro lavoro e la loro
> >> ricerca, sempre che siano professionisti ed amatori amanti dell’arte
> >> seri,
> >> Politi, Bonito Oliva, quel coglione di Tonelli, Sgarbi, Artribune, Flash
> >> Art, Exib Art, Equilibrarte e tante ipocrisie del sistema dell’arte che
> >> piuttosto che lavorare per aprire strade nuove conservano le vecchie
> >> edificando nei media integrati o performing media li considero
> >> semplicemente dei cavalli di troia per diffondere e divulgare nuove
> >> sensibilità e nuove coscienze del fare arte e ricerca artistica,
> >> recuperando il ruolo ed il legame simbolico tra l’artista e la propria
> >> comunità senza filtro alcuno.
> >> Chiedo quindi una cortesia, non accostatemi/accostateci a cialtroni in
> >> cerca di visibilità incapaci d’andare oltre il gossip ed il pettegolezzo
> >> (non sanno neanche cosa sia l’ironia o lo sberleffo), questo Luca Rossi
> >> è
> >> funzionale a tutto ciò che finge di attaccare e con lui non ho niente in
> >> comune, Lavagetto è Lo Coco sono artisti che sento affini e vicini,
> >> questo
> >> Rossi sembra un mio clone creato a tavolino per alimentare polemiche e
> >> critiche su argomenti che giustamente oggi non interessano più nessuno e
> >> che non affronto più, tengono in vita un sistema già morto che è giusto
> >> che naufraghi da solo, per concludere, dove sono le sue diffide e
> >> querele
> >> visto che si da arie da personaggio scomodo e disfunzionale? Un bluff,
> >> uno
> >> che prova piacere anale con l’orifizio che hanno sfondato agli altri,
> >> una
> >> storia che non vale la pena di scrivere e che scritta su Artribune
> >> attesta
> >> la pochezza di questa testata che non a caso è gestita dalle stesse
> >> persone che mi hanno diffidato ed allontanato da Exibart nel 2004, carta
> >> igienica vera anche se digitale, con la quale non ci si può neanche
> >> pulire
> >> il sedere, ma va bene in fondo per quello c’è toilet paper di un altro
> >> noto bombarolo della storia italica dell’arte supina, ma per piacere,
> >> per
> >> piacere…
> >>
> >> Domenico Mimmo Di Caterino/Mario Pesce a fore
> >>
> >>
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