[aha] The art, my friend, is flowing in the wind | Il Padiglione Invisibile

Guy McMusker guy.mcmusker a lesliensinvisibles.org
Ven 24 Giu 2011 11:20:04 CEST


La Biennale di Venzia 2011
04.06 > 27.11
Giardini | Venezia

Il Padiglione Invisibile | 54. Esposizione Interazionale d'Arte

Dopo il lancio ufficiale del Padiglione Invisibile - avvenuto in
occasione dell’Inaugurazione della 54esima Biennale di Venezia lo
scorso 1 giugno - si inaugura oggi la versione online del Padiglione,
un vero e proprio flusso di dati che accompagnerà l’esibizione fino a
novembre.

UN PADIGLIONE IMMAGINARIO, REALE E UBIQUO
Il continuo rinnovamento tecnologico, l'eterno presente, il falso
discutibile, sono gli elementi che caratterizzano il mondo mediale in
un approccio tra l’essere dentro e l’essere fuori le istituzioni: il
Padiglione Invisibile è rispetto alla Biennale l’ossimoro tra realtà
vera e realtà virtuale, la designazione di una progressiva
smaterializzazione della nostra società, la possibilità di intervenire
con mezzi propri, una riflessione alla fine sulla partecipazione
orizzontale, l’eterna utopia della rete.

INTERVENTI TRA SEGNO, ALTERAZIONE E ALLUCINAZIONE
Nove artisti sono stati invitati per contribuire al progetto del
Padiglione, performando lo spazio della Biennale ciascuno con il
proprio flusso di lavori durante tutta la durata della manifestazione.
Ciò che questi artisti hanno in comune e quindi la ragione per cui
sono stati invitati è la loro attitudine a confrontarsi con la
percezione della realtà attraverso l’uso consapevole, beffardo e
ovviamente ipercritico dei nuovi media. L’invito a partecipare al
Padiglione Invisibile ha rappresentato un’ulteriore occasione per loro
per commentare il sistema dell’arte e le sue contraddizioni nel
contesto della Biennale giocando nel tesseratto invisibile a
reinventare la realtà attraverso disturbi e sovraimpressioni (come nel
caso di “Bleamish” di CONTEXT.NET e di “Invisible Watermark” di
Constant Dullaart), marchiato la loro presenza negli spazi occupati
della Biennale (Parker Ito), adattato i loro lavori al contesto dando
loro una visibilità e spazialità nuova (è il caso per esempio delle
“Brand New Paint Job” di Jon Rafman e dei “Solvent Studies” e “Image
Objects” di Artie Vierkant), posto l’accento sugli effetti e le
allucinazioni provocate dalla tecnologia (come per la “Augmented
Reality Drug” di REFF - RomaEuropa FakeFactory e “Monument to the
Banana Revolution” di Les Liens Invisibles) oppure creato veri e
propri interventi studiati per l’occasione (“Show Me Your Digitals” di
IOCOSE, “Augmented Perspectives” di Molleindustria).

Il flusso derivato dai loro lavori, un continuum spaziotemporale che
si estende tra internet e la realtà, può essere seguito
contemporaneamente negli spazi della Biennale di Venezia attraverso la
app per iPhone e Android Layar, e sulla rete all’indirizzo:

http://www.theinvisiblepavilion.com

The art, my friend, is flowing in the wind.


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Il Padiglione Invisibile è un progetto di Les Liens Invisibles e
Simona Lodi con la collaborazione di grandi artisti
(www.theinvisiblepavilion.com/artists) del calibro di Artie Vierkant,
Constant Dullaart, CONT3XT.NET, IOCOSE, Jon Rafman, Molleindustria,
Parker Ito, REFF–RomaEuropa FakeFactory.

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LINK E RIFERIMENTI
sito web
www.theinvisiblepavilion.com

come funziona il Padiglione
www.theinvisiblepavilion.com/how-it-works

testo curatoriale di Simona Lodi
www.theinvisiblepavilion.com/press/curatorial-statement.pdf

immagini alta risoluzione
www.theinvisiblepavilion.com/press/pictures.zip

In collaborazione con with Manifest.AR International Cyberartist Group
(www.manifestar.info)


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