[aha] R: Re: Fwd: Re: R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH

gadda1944 a libero.it gadda1944 a libero.it
Gio 17 Feb 2011 19:35:39 UTC


D'accordo anch'io, tranne abolire il termine "idea", e sostituirlo con (a 
scelta):

"concetto"
"pezzetto di discorso"
"chunk"
"chop"

g


>----Messaggio originale----
>Da: lvaleriani at fastwebnet.it
>Data: 17/02/2011 20.13
>A: "List on artistic activism and net culture"<aha at lists.ecn.org>
>Ogg: Re: [aha] Fwd: Re:  R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>
>d'accordo con Simona.
>ciao, lista, scusate la mia evanescenza...
>lv
>
>
>Il giorno 17/feb/2011, alle ore 18.28, Simona Lodi ha scritto:
>
>> Ciao Lista,
>> 
>> io intervengo su questo tema, ma non sulla questione del nome ma per
>> proporre un economia del dono allargata alle idee.
>> 
>> Ovvero vorrei "riesumare" la proposta che Tatiana aveva fatto sulla
>> cartografia della partecipazione e riesumare anche tutti i commenti,
>> precisazioni e proposte che erano sorte, variegate e complesse, tutte
>> super interessanti da approfondire da xdxd, a penelope a lobo e gadda.
>> 
>> Quindi rilancio quella proposta (riassumo brevemente) di rendere questa
>> occasione un laboratorio teorico: condividere (e scrivere) idee come se
>> fossero oggetti che ci doniamo tra di noi, implicando una discussione
>> critica, ovviamente.
>> 
>> Quello che propongo di fare è uno scambio in modalità giocone ;-) ludico
>> e irriverente.
>> 
>> 
>> Nel dono c'è lo scambio, che nell'ambito delle idee vuol dire magari
>> prendersi un'idea che ci dà un altro e dare all'altro una nostra idea,
>> un pensiero, un tema, un argomento: che ci piace, che va bene a noi, che
>> ci interessa, ma anche che abbiamo usato o di cui vogliamo sbarazzarci
>> per vedere l'altro che uso ne fa o non ne fa, in termini di elaborazione
>> critica, di fake, di attivismo di mappapapa con il pomodoro.
>> 
>> In questo modo attarverso il "gioco del dono delle idee" (che già
>> faccimo qui nella lista scambiandoci opinioni) si potrebbe fare insieme
>> un primo passo, un confronto, senza avere già una struttura in cui
>> inserire le idee e superare, forse, l'imbuto della mappa, del frame, del
>> documento, del corollario-del-corollario, del analisi di come fare
>> un'analisi, del progetto su come fare un progetto, della matita per
>> disegnare una matita, che tanto non è un matita ma è il disegno di una
>> matita etc.
>> 
>> La mia proposta non vuole però rimanere al livello "meta" della matita
>> per disegnare matita, ma spingersi a regalarsi, in un'economia di
>> scambio, le idee e da lì creare delle annotazioni, pensieri, raccolte,
>> citazioni aggirando la trappola che ogni mappa racchiude in sè ma
>> trovare il modo di raccoglierle attraverso ciò per cui è nata
>> ahacktitude cioè (citando LoBo) trovare una via di fuga  attraverso il
>> confronto, le relazioni e la presenza fisica.
>> 
>> collettività, unicità, mappa con il pppoooppommmodooro.
>> 
>> Forse partire dalle idee non è un metodo, forse questa proposta ha un
>> sapore ingenuo/giocoso, ma la giocosità è uno stato che ci può far
>> resettare le sovra, meta, iper strutture e fare una proposta.
>> 
>> Ora su come fare le "regole" del gioco però non vorrei scatenare un
>> putiferio...forse potremmo darci dei punti di partenza, invece di regole 
vere e proprie.
>> 
>> L'importante è che si mantenga lo scambio e che le idee possano essere
>> scritte e donate e poi se ne può discutere e a quel punto scrivere
>> quello che si è discusso e riflettere e aggiungere e poi raccogliere le
>> idee è il passo dopo, e potrebbe anche essere divertente usare fogli,
>> una lavagna, registrare la discussione, rivederla, tagliarla, etc..
>> Un escamotage per farci un'istantanea dei nostri pensieri, anche
>> frammentata, ma autentica di cui rimanga una traccia scritta.
>> 
>> Insomma volevo rilanciare e andare avanti su questo argomento ,
>> saluti,
>> Simona
>> 
>> 
>> 
>> Il 09/02/11 08:31, Luca Lo Coco ha scritto:
>>> Comunque ci sono tantissimi tipi di potlach
>>> Per esempio, mi ricordo di alcuni studiati da un antropologo che mi
>>> pare si chiamasse
>>> Boas che erano potlach distruttivi: si ammassavano al centro del
>>> villaggio tutti
>>> i beni di più alto valore per distruggerli e offrirli alle divinità in
>>> segno di ringraziamento
>>> per il buon raccolto ricevuto (il rito era anche propiziatorio per il
>>> successivo anno).
>>> 
>>> Inoltre il potlach era anche utile per mantenere la pace. Era un'etica
>>> del dono rigidamente
>>> regolamentata. Due villaggi vicini sarebbero rimasti in pace finché si
>>> sarebbero scambiati doni.
>>> Nel momento in cui uno dei due non avrebbe ricambiato il dono (in
>>> misura sempre maggiore
>>> rispetto alla quantità di doni ricevuti!) si sarebbe avuta
>>> automaticamente la guerra.
>>> Il dono era dunque un mezzo per la pace. Mettetela come volete però il
>>> gesto del dono sia in
>>> un caso (divinità), sia nell'altro (dono fra villaggi), acquisiva un
>>> valore primario. Era 'vitale' appunto perché
>>> regolava la vita del villaggio.
>>> 
>>> Io sarei anche a fovore del nome potlach...
>>> Luca Lo Coco
>>> 
>>> 
>>> ----- Original Message ----- From: "gadda1944"<gadda1944 at libero.it>
>>> To: "aha"<aha at lists.ecn.org>
>>> Sent: Tuesday, February 08, 2011 5:58 PM
>>> Subject: Re: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>>> 
>>> 
>>> Sui nomi, ognuno ha la sua sensibilità ed è giusto rispettarla. Anche
>>> la filologia ha i suoi diritti, ed è giusto rispettare anche quelli.
>>> 
>>> Per la cronaca, però, il potlatcth è stato studiato nei primi anni del
>>> secolo scorso in un un fondamentale saggio di uno dei fondatori
>>> dell'antropologia moderna, Marcel Mauss, "Saggio sul dono".
>>> 
>>> Da quel saggio è derivata tutta una linea di studi economici (in
>>> genere non marxista, ma non apologetica del capitalismo: un nome per
>>> tutti, Karl Polany) tesa a dimostrare che l'economia non è in toto
>>> riconducibile né a un "atteggiamento razionale" dell'uomo né alla
>>> fantomatica e mitica figura dell' "homo oeconomicus" che sta alla base
>>> delle teorizazioni dell'economia politica classica di ogni tipo. Una
>>> linea che vede nello scambio e nel dono una motivazione del
>>> comportamento economico altrettanto forte dell'egoismo produttivista.
>>> L'ultima filiazione di questi studi è il gruppo francese del Mouvement
>>> Anti-Utilitariste dans  le Sciens Social (M.A.U.S.S.) da cui è sorta
>>> la teoria della decrescita di Serge Latouche.
>>> 
>>> Quindi, al di là della filologia, non mi pare che il nome sia poi del
>>> tutto inadatto.
>>> 
>>> gadda
>>> 
>>> 
>>> 
>>> ---------- Initial Header -----------
>>> 
>>>>  From      : aha-bounces at lists.ecn.org
>>> To          : aha at lists.ecn.org
>>> Cc          :
>>> Date      : Tue, 8 Feb 2011 01:06:10 +0100
>>> Subject : Re: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>>> 
>>> 
>>> 
>>> 
>>> 
>>> 
>>> 
>>>> 
>>>> ciao
>>>> 
>>>> sarà che i mercati del baratto sono stati una delle prime cose
>>>> in cui mi sono cimentata quando ho iniziato con l'attivismo:)
>>>> a me l'idea piace
>>>> 
>>>> l'unica cosa che però non mi torna è il nome..
>>>> forse è una formalità ma:
>>>> potlach da quel che leggo
>>>> viene dalla tradizione degli indiani d'america per i quali era una
>>>> cerimonia rituale
>>>> in cui un membro della comunità regalava o distruggeva beni di valore
>>>> per stabilizzare il proprio ruolo sociale..
>>>> più che configurarsi come un alternativa al mercato è al max
>>>> una parentesi nel mercato o peggio
>>>> perchè nel potlach, uno regalava agli altri
>>>> presupponendo è vero che un giorno sarebbe successo anche il contrario..
>>>> ma da un lato lagando in questo modo il ricevente
>>>> che era consideratin debito con il donatore e
>>>> quindi non è un vero regalo
>>>> inoltre si resta sempre in un ottica competitiva
>>>> e di affermazione del proprio prestigio.
>>>> Un momento in cui io ostento la mia ricchezza regalando,
>>>> non è un'alternativa,
>>>> non è un altro modo di intendere i rapporti economici e sociali,
>>>> ma solo un modo per rafforzare i rapporti gerarchici
>>>> in quanto chi regala di più è più importante
>>>> e regala di più... chi può regalare di più!
>>>> non mi pare quindi una situazione paritaria
>>>> ne una dinamica che vada in tal senso,
>>>> e neanche la variante del distruggere merci mi appartiene
>>>> in quanto alla fine è solo funzionale alla produzione
>>>> e anche dispregiativa nei confronti di chi ha lavorato a quel bene.
>>>> 
>>>> magari sbaglio perchè onestamente le mie informazioni a riguardo
>>>> sono limitate ad una breve ricerca su internet fatta stasera
>>>> o forse il "new" sta a indicare proprio quel qlcosa di nuovo e diverso
>>>> rispetto alla tradizione..
>>>> ..per ora però resto affezionata al buon vecchio baratto ..
>>>> :) ma polemiche a parte, l'idea ripeto che mi piace,
>>>> anzi io l'allargherei, perchè solo vestiti?
>>>> per quel che riguarda le disponibilità dell'accademia
>>>> 
>>>> non posso prendere impegni.. ma io un pò di roba da portare ce l'ho
>>>> e penso che se c'è la volontà si troverà anche un modo di metterla su
>>>> 
>>>> ciao
>>>> fraz:)
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> >  Date: Sun, 6 Feb 2011 12:15:25 +0100
>>>> >  From: vera.martini at tiscali.it
>>>> >  To: aha at lists.ecn.org
>>>> >  Subject: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>>>> >
>>>> >  Ciao a tutti,
>>>> >  Non mi sono mai fatta viva in lista, anche se seguo tutto con
>>>> interesse,>  e
>>>> >  in vista del prossimo AHAcktitude a Carrara, vorrei partecipare con
>>>> una
>>>> >  proposta: mi piacerebbe presentare/realizzare lì un happening
>>>> collettivo
>>>> >  della durata di alcune ore, basato sullo scambio/dono di vestiti tra i
>>>> >  partecipanti.
>>>> >  L'happening è aperto a tutti e fa parte del progetto "New Potlach",
>>>> che
>>>> >  prevede una serie di proposte diverse basate tutte sullo scambio e la
>>>> >  condivisione. L'obiettivo è di creare piattaforme in cui sia possibile
>>>> >  sperimentare concretamente un'economia diversa da quella
>>>> mercantile. In
>>>> >  ambito culturale, a mio parere, il tipo di scambio che si genera
>>>> sempre>  fra
>>>> >  autori e fruitori è un potlach, poiché la la situazione innescata da
>>>> >  un'opera d'arte, o un libro, una musica ecc., è una sorta di festa
>>>> a cui>  si
>>>> >  è invitati e in cui si è ricoperti di doni (la cultura produce
>>>> crescita
>>>> >  intellettuale e qualità di vita), ma che prevede una restituzione
>>>> ancora>  più
>>>> >  sontuosa, e di nuovo un'ulteriore restituzione, e così via (la
>>>> cultura>  vive
>>>> >  di scambio). Incredibilmente, a questa festa più si sperpera, più si
>>>> >  guadagna.
>>>> >  Credo sia di interesse discuterne nell'ambito dell'AHAcktitude,
>>>> anche>  perché
>>>> >  -come osserva acutamente Tatiana- l'idea del dono è entrata in
>>>> crisi>  perché
>>>> >  è stata appropriata dal mercato (v. i social network che ricavano
>>>> un>  valore
>>>> >  economico dall'attività gratuita dei propri aderenti, i quali, però,
>>>> >  ricavano a loro volta una serie di conferme identitarie forse
>>>> >  impagabili...). Penso sia utile riflettere su quali tipi di economia
>>>> >  alternativa si possano mettere in atto per sottrarsi a logiche di>
>>>> mercato
>>>> >  deleterie in ambito culturale, ma anche, e soprattutto, divertirsi
>>>> >  cercando
>>>> >  insieme modalità con cui "capitalizzare", o per lo meno detournare,
>>>> a>  nostra
>>>> >  volta il mercato. Inoltre, mi sembra importante partire da scambi>
>>>> materiali
>>>> >  e concreti di beni tangibili, cominciando con un gioco accessibile
>>>> a>  tutti
>>>> >  (il dono/scambio di abiti che non si mettono più).
>>>> >  Realizzare il New Potlach è semplice: basta che ognuno porti i
>>>> vestiti>  che
>>>> >  gli ingombrano l'armadio. L'accademia dovrebbe mettere a
>>>> disposizione>  uno
>>>> >  spazio e alcuni tavoli, io sono disponibile per la realizzazione
>>>> grafica
>>>> >  delle locandine per divulgare la cosa online ma anche fisicamente
>>>> in>  loco
>>>> >  (si possono utilizzare stampanti e carta dell'accademia???) e>
>>>> chiaramente ci
>>>> >  sono per la messa a punto pratica del tutto, se qualcuno mi ospita
>>>> >  gentilmente per qualche giorno a Carrara o vicinanze... Inoltre, se
>>>> >  qualcuno
>>>> >  vuole mettere musica o simili e si attrezza per l'occasione è più che
>>>> >  benvenuto!!!
>>>> >  Che ne dite???
>>>> >  Saluti,
>>>> >  Vera Martini
>>>> >
>>>> >
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