[aha] Un aiuto sui diritti d'autore in Accademia
Tommaso Tozzi
t.tozzi a ecn.org
Mar 12 Apr 2011 13:33:35 CEST
Caro Francesco,
il tema e' interessante ma molto delicato.
A Carrara i contratti stipulati non prevedono tale vincolo.
Premetto che le scappatoie sussitano nella
possibilita' del docente di non far figurare i
propri materiali come dispense ma dare comunque
la possibilita' allo studente di consultare
materiali presenti ad esempio in un sito di proprieta' del docente.
In ogni caso, la mia opinione a riguardo e' la seguente:
Cio' che il docente produce per un lavoro per cui
e' retribuito, nella logica del mondo in cui
viviamo mi pare conseguenza naturale che divenga proprieta' di chi paga.
Ora il problema e' che:
Sono personalemente tendenzialmente contro ogni
forma di proprieta' privata. A maggior ragione
questo se cio' che diventa proprieta' privata e' un sapere.
Dunque sono contrario al fatto che una Scuola
divenga proprietaria di un sapere nella
dimensione per cui sono anche in linea di
principio contrario al fatto che un singolo
(anche docente) diventi proprietario di un
sapere, anche se da lui prodotto (piu' volte ci
siamo chiesti qual'e' il confine grazie a cui
posso separare il risultato della mia produzione
intellettuale dai contributi esterni grazie a cui
sono riuscito ad arrivare a produrre la mia produzione intellettuale?).
Il caso della NABA crea un ulteriore problema in
quanto e' una Scuola proprieta' di un privato
(una finanziaria americana se ben capisco).
Che dunque una finanziaria americana si possa
permettere di insediarsi in Italia e grazie alla
propria potenza economica acquistare e far
diventare propria proprieta' i prodotti
intellettuali di soggetti nati e "coltivati"
intellettualmente in Italia (cioe' frutto anche
di un investimento della scuola pubblica italiana) mi sembra aberrante.
Spero dunque in una scuola pubblica che finanzi
le ricerche e le produzioni intellettuali
restituendole e facendole diventare un patrimonio
pubblico, non privatizzabile da alcun privato.
Se la soluzione possa essere la licenza Creative
Commons puo' darsi, ma con i limiti esposti
sopra, ovvero che non vedo ragione per cui un
investimento principalmente pubblico che viene
fatto dunque principalmente a spese dei
cittadini, quale e' la formazione del corpo
docente scolastico e universitario, diventi poi
un bene privato che il singolo docente possa
decidere privatamente come rivendere, mi sembra
uno dei tanti meccanismi perversi della societa' in cui viviamo.
bye
Tommaso
At 12.42 12/04/2011, you wrote:
>Care teste pensanti della lista,
>
>condivido una riflessione che spero possa
>risultare interessante per tutti poiché tocca un
>tema spinoso che a parer mio non deve essere
>lasciato al singolo, o alle singole istituzioni,
>come invece purtroppo è prassi comune. Nella
>lista ci sono artisti, polemisti, attivisti,
>studenti, ricercatori e artisti e penso che il
>tema proposto meriti quindi una condivisione.
>
>La riflessione è' stata elaborata e vagliata
>poche settimane fa dal corpo docente della
>Scuola di Media Design & Arti Multimediali
>(triennio) NABA. Il punto è una clausola
>inserita nei nuovi contratti A.A. 20102011 che
>prevede l'integrale cessione dei diritti di
>proprietà intellettuale relativa ai documenti di
>supporto alla didattica (clausola 6).
>
>È opinione del corpo docente MDAM NABA che
>l'automatismo alla cessione di questi diritti
>non sia praticabile. I docenti producono
>nell'attività didattica materiale di supporto
>alle lezioni (che può essere concluso, semi
>lavorato o in fase di ricerca) che spesso
>diventa il nucleo su cui si struttura anche
>un'attività editoriale e commerciale futura e
>che attualmente non figurano nell'attuale rapporto contrattuale del docente.
>
>Pertanto bisognerebbe riconsiderare la pratica,
>proponendo in alternativa, l'adozione di un
>modello modulare ispirato a quello dei Creative Commons.
>
>In questo modo sarebbero rispettati i diritti di
>proprietà intellettuale dei singoli autori
>aprendo la possibilità di licenze d'uso legate
>agli aspetti di paternità dell'opera, uso
>commerciale dell'opera, possibilità di
>rielaborazione, e diffusione della stessa. I
>docenti MDAM NABA chiedono che queste opzioni
>vengano negoziate contrattualmente ed
>eventualmente monetizzate direttamente con il
>singolo docente, nella trasparenza e chiarezza del processo.
>
>Bisogna anche aggiungere che il valore
>dell'attività di ricerca rende unica la qualità
>didattica, l'attività dei docenti e
>l'istituzione della didattica nel suo complesso.
>
>Certi del fatto che le istituzioni di Alta
>formazione vogliano mantenere la loro identità,
>vi chiedo se potete considerare, discutere e
>darci suggerimenti su come operare. Qualcuno ha
>idea dell'attuale giurisprudenza? Qualche d'uno
>ha avuto esperienze simili? Qualche docente può
>indicarci come si comporta Brera, Albertina,
>ISEA, Politecnico, e istituti affini?
>
>Mi potete aiutare?
>
>
>******************************
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>
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