[aha] CollaborAzioni Video-Software ?

gianmarco bonavolontà gianmarco.bonavolont a gmail.com
Dom 26 Set 2010 14:36:14 CEST


è da leggere

Il giorno 25 settembre 2010 22:31, xDxD.vs.xDxD <xdxd.vs.xdxd at gmail.com> ha
scritto:

> bello luigi!
>
> rispondo perchè è interessante e non per circolovienneggiare. e inizio la
> risposta innanzitutto chiarendo che il tono un po' polemico della mia mail
> precedente era in realtà fretta e che volevo dir ciò che ho detto, ma in
> modo un po' differente.
> spero che comunque sia passato il messaggio: strumenti come puredata sono
> porte aperte verso possibilità che in altro modo sarebbero avvenute con
> moooooolta più difficoltà.
> e qui mi riferisco soprattutto alla creazione di "luoghi accessibili" in
> cui si incontrano software, sensori, sorgenti audio e video, sintesi e
> interattività.  Perchè non è assolutamente detto che chi si esprime in una
> direzione debba per forza aver necessità di sapere alcune cose sulle
> tecnologie che ci stanno sotto. E infatti son daccordo quando parli di stili
> cognitivi differenti: daccordissimo!
> Anzi aggiungo una cosa: ci son diversi "temi" della tecnica. Alcuni si
> interessano, per esempio, dei byte e dei puntatori, altri su come si
> sintetizza un suono o un'immagine, altri ancora sulle cose più varie. Per
> esempio mi sembra che quando uso puredata mi riesca a concentrare più sulle
> problematiche di sintesi e di elaborazione dei segnali, mentre quando uso,
> chessò, C++ mi sembra di riuscire a concentrarmi maggiormente sulle
> strutture dati e sulle interconnesioni di rete, ma magari è un mio modo
> personalissimo e altri potrebbero avere una esperienza completamente
> differente.
> e mi riferisco anche al fatto che ci siano diversi livelli di profondità
> con cui si possono utilizzare gli strumenti.
> per me un esempio tipico di questo aspetto è HTML+JavaScript e le librerie
> come jQuery. jQuery non s'è inventato nulla: con jQuery  si possono fare
> cose che si fanno tranquillamente anche con javascript. Ma aveere una
> libreria che fa un sacco di cose "out of the box" ha creato un effetto. E
> infatti sono fiorite cose eccellenti: a volte dal punto di vista tecnico,
> altre volte comunicativo, altre volte ancora artistico. E sì, l'approccio è
> differente e lo stile cognitivo pure.
> Quindi su questo non ci piove.
> Solo non mi convinceva e nn mi convince tuttora quell'accenno al "sembrano
> tutti uguali". Perchè semplicemente non è vero.
> E anche poco il differenziare il grado di "convergenza" su (come
> chiamarle?) strutture ricorrenti, pattern che (è un supposto che ho
> immaginato io? ) limiterebbero la variabilità delle cose che si producono
> con una piattaforma.
> Purtroppo ora non ricordo il nome (ma possiamo indagare se vogliamo):
> l'anno scorso al DULP a Tor vergata (un evento abbastanza importante sulle
> tecnologie applicate all'educazione) c'era un ricercatore del nord italia
> che aveva fato, tra le altre cose, una ricerca sugli stili di programmazione
> di molte persone di varia estrazione, dai programmatori amatoriali, ai
> professionisti, passando per i creativi e le figure più ibride o incasinate.
> emergevano diverse "convergenze" su ogni linguggio di programmazione. Come,
> tra l'altro, non stenterà a credere chi programma. E queste ricorrenze non
> sono neanche del tutto personali: dipendono anche dall'ambiente di sviluppo
> che usi, dalle librerie che usi, dallo snippet di codice che hai trovato su
> google e di cui hai fatto copia e incolla, dall'esempio nella
> documentazione, e da tante tante cose, tra cui ci sei tu, il programmatore,
> e il tuo stile personale con cui fai i cicli, definisci le variabili
> eccetera.
> Ci son persone (moltissime) che fanno codice facendo quasi solo
> numerosissimi copia e incolla di pezzi di codice di esempio!
> Lo stesso openframeworks, e anche processing, ovviamente, funzionano molto
> così. Tanto è vero che passata la barriera iniziale della documentazione di
> base, si passa immediatamente ai forum per cercare i pezzi di codice che
> servono a fare le cose più delicate: per esempio quelle su OpenGL e
> famiglia. Son cose che openframework maschera per fornire una modalità di
> programmazione più semplice, ma che quando devi fare cose pesanti ti
> servono, e la prima cosa che fai è cercare i blocchetti di codice per usare
> le texture, la memoria della scheda grafica e la gpu eccetera eccetera.
> Ecco, io non trovo nulla di differente in questo rispetto a quando cerchi
> qualcuno che ha usato un blocchetto di puredata e cerchi di capire come ha
> attaccato entrate e uscite, e come le ha usate. E non lo dico in maniera
> polemica. Mi sembra solo un "oggetto" differente su cui però si svolge la
> stessa azione.
> Poco mi importa (e forse sbaglio) che da una parte ci sia un array di byte
> che devo mandare alla memoria della scheda video e che dall'altra ci sia
> magari una wavetable che devo usare per sintetizzare un suono.
>
> non so: è circoloviennoso? :)
>
> ciau!
> s
>
> 2010/9/25 Luigi Pagliarini <luigi at artificialia.com>
>
>
>> è chiaramente una questione di opinioni e gusti personali ma credo che tu
>> evidenzi la questione cruciale quand'è che dici:
>>
>> > il modello visuale e connettivo permette di avvicinarsi allo sviluppo in
>> maniera diversa da quella "classica", ma assolutamente non limitante, in
>> nessun modo.
>>
>> non è questione di limitazioni quant'è di stili cognitivi. i diversi
>> modelli/metodi portano *inevitabilmente* a diverse conclusioni
>> estetiche/concettuali.
>> @resa dei conti, nell'uso del primo (visuale-connettivo) c'è un effettivo
>> evolversi verso soluzioni convergenti (per via di meccanismi neurali che
>> sarebbe tedioso illustrare qui di seguito).
>> non è vero che "sembrano tutti uguali" e che son artisticamente inutili.
>> è una possibilità.
>> anche se tende, appunto, a far convergere la creatività verso plateau
>> grafici/estetici/dinamici/comportamentali/interattivi.
>> nell'uso del linguaggio puro (quand'è che lo definisci "classico" non son
>> certo che intendiamo la medesima cosa! anche xkè credo che sia di matrice
>> filosofica più che informatica) vantaggi e svantaggi cambiano
>> considerevolmente.
>> non è questione di meglio/peggio.
>> ma, e soprattutto, di stile cognitivo con cui si concepisce l'opera (ma
>> più generalmente il software).
>> cmq,
>> a. anch'io sbaglio, e per fortuna: spesso! :-)
>> b. com'è che dicevo nel precedente messaggio non ha senso avventurarsi in
>> una discussione da "Circolo di Vienna!", che credo non avrebbe mai fine!  :D
>>
>> ciao!
>>
>>
>>
>> > eccolo!
>> >
>> > no, io anche in realtà ero rimasto un po' scioccato dalle affermazioni
>> su puredata
>> >
>> > e penso che forse non lo conoscano granchè.
>> >
>> > è un gran strumento e, parlando di programmazione,  è uno strumento
>> completo. Chessò: se proprio ne hai voglia ti ci puoi sviluppare pure un
>> foglio elettronico o un word. ;)
>> >
>> > solo che per caratteristiche e ricchezza di componenti di solito ci si
>> fa audio, video, sensori, interazione, computer vision e famiglia allargata
>> >
>> > e, dove proprio uno non trova il "blocchetto" che gli manca per la sua
>> opera iper-originale (ma sicuro di non aver cercato bene tra le migliaia di
>> "scatolette" prodotte dall'enorme comunità?) uno la scatoletta se la può
>> anche sviluppare da sè, in uno dei tanti modi possibili. E magari, poi,
>> condividerla con gli altri.
>> >
>> > io ne uso tante di piattaforme e linguaggi, come anche penso marco ed
>> altri. stiamo sempre tutti a studiare e a sperimentare.
>> >
>> > tra le cose che ho provato, puredata ha pregi e difetti, come è ovvio,
>> ma tra i tanti pregi c'è che usa un paradigma differente e molto accessibile
>> per sviluppare oggetti crossmediali.
>> >
>> > ne ho visti a secchi di studenti che, tentato processing per una
>> settimana (che è già semplice) si ributtavano in massa a sbroccare con la
>> timeline di flash, o a limitarsi a fare solo un video (nulla in contrario,
>> ovvio, col video: ma ci sono altre possibilità che è bello poter provare)
>> >
>> > il modello visuale e connettivo permette di avvicinarsi allo sviluppo in
>> maniera diversa da quella "classica", ma assolutamente non limitante, in
>> nessun modo. Devi studiare imparare far le prove e sbagliare, ma il lavoro è
>> sempre quello: fare un programma. Magari se lavori in pure data prima
>> imparerai come si usano componentistiche a più alto livello piuttosto che
>> come si fa la deallocazione della memoria associata ad un puntatore. Ma è un
>> male? Sì e no, come tutto. Se è un modo per cui chi vuole (ad esempio, tra
>> le tante possibilità) fare suoni invece che imparare a deallocare un
>> puntatore, è una cosa meravigliosa, no?
>> >
>> > Non è detto che tutti trovino la stessa libertà nelle stesse cose.
>> >
>> > e poi, sull'estetica: a me pare invece che esista un mondo di persone
>> che fanno tante cose diversissime. E strumenti come puredata hanno avuto un
>> effetto moltiplicatore sul numero delle cose che vengono prodotte.
>> >
>> > forse parte del discorso è che: l'estetica s'è spostata, sta da un'altra
>> parte. Un opera d'arte che si basa sull'estetica di un database si comprende
>> allo stesso modo di un'opera d'arte video più classica? ovvero: per capire
>> la prima cosa si fa? ci son pezzi in più/in meno/diversi?
>> >
>> > io non so, sinceramente, come interpretare il commento di "omogeneità".
>> Mi vien da pensare che forse non vi sia mai capitato di studiare in maniera
>> un po' formale quel che viene prodotto con questi strumenti. Come in ogni
>> periodo e ogni luogo ci sono, ovviamente, delle estetiche dominanti, o
>> particolarmente apprezzate ma cambiano nel tempo e nei soggetti e sono
>> perfettamente in salute: un sacco di gente fa delle cose proprio belle. Anzi
>> devo dire che questo è forse uno dei periodi più belli che io mi ricordi:
>> c'è proprio tanta gente che smonta e rimonta cose creando delle meraviglie.
>> E succede in molti luoghi differenti, tra università, centri di ricerca,
>> squat, club, posti di lavoro (per chi ce l'ha, mannaggia a loro), e
>> scommetto anche dentro qualche tabaccaio, macellaio e parrucchiere.
>> >
>> > ovvio che all'aumentare dei numeri aumentano anche le "schifezze", ma in
>> realtà il fatto che ci sia la possibilità che un sacco di persone
>> dispongano, grazie ad un moto *globale* di strumenti per crearle quelle
>> "schifezze", è un'opera d'arte a sè stante, no?
>> >
>> > ecco, mi sembravano quantomeno superficiali quei commenti: tutto sto
>> tempo per parlare di un sacco di cose, per studiare da dada in poi, e poi
>> qualcosa che suona come "aho, a me me parono tutte uguali... " mi pareva un
>> po' lanciato nel vuoto, senza sostegno.
>> >
>> > magari mi sbaglio, boh?
>> >
>> > ciao!
>> > xDxD
>> >
>> > 2010/9/24 Marco Donnarumma <devel at thesaddj.com>
>> > Mi sembra che da un analisi partecipativa della domanda "quale strumento
>> potrebbe essere più adatto ad un certo tipo di operazione "artistica" (o
>> meno)", si sia passati ad un populistico "sembrano uscite quasi tutte dal
>> celebre...".
>> >
>> > In primis non mi sembra rientri nell'etichetta di una lista criticare e
>> deridere - per di più senza argomentare - l'utilizzo di un determinato
>> software o metodologia, in quanto potrebbero esserci molti membri di questa
>> "community" che utlizzano le suddette pratiche (e purtroppo pare il caso che
>> ce ne siano molti proprio su questa lista).
>> >
>> > Quindi mi piacerebbe leggere un argomentazione di questa presunta verità
>> riguardo Pure Data o Max.
>> >
>> > Inoltre ci si è anche liberamente dimenticati che, dato che si stavano
>> analizzando delle pratiche e non dei prodotti, sarebbe stato opportuno
>> considerare che Pure Data non è assolutamente utilizzato solo per il video,
>> ma è uno strumento molto avanzato che permettere di flettere e comporre un
>> universo di media diversi.
>> >
>> > Per concludere mi pare doveroso lasciarvi con qualche link. Quasi a
>> caso, al recente File Prix Lux 2010 i progetti vincitori del primo e secondo
>> premio nella categoria Electronic Sonority sono due lavori brillanti e
>> soprattutto forward-thinking sviluppati in Pure Data.
>> >
>> > http://www.fileprixlux.org/awarded-electronic-sonority.aspx
>> >
>> > Poi, giusto per rinfrescare la memoria e allargare la cognizione di un
>> Pure Data Wihtneyano da "corridoio delle stelle" (c'era proprio bisogno di
>> scomodarlo?) al Transmediale 2008 uno dei lavori nominati è stato un altro
>> progetto in Pure Data, biofeedback e custom made hardware:
>> >
>> >
>> http://5voltcore.com/typolight/typolight257/index.php/output/articles/knifehandchopbot.html
>> >
>> >
>> > saluti,
>> >
>> > M
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > 2010/9/20 mariano equizzi <marianoe at hotmail.it>
>> >
>> > Di sicuro è molto strano come molti lavori di questo tipo non solo si
>> somigliano, ma sembrano uscire dalla stessa "mano".
>> >
>> > cioè fra un videoartista ed una altro, della generazione analogica la
>> differenza si vedeva, ma fra un Pd-ista o Max/Jitter-ista ed un altro...bhè
>> in certi casi le opere sembrano
>> > frutto della stessa Patch.
>> >
>> > Per non parlare del fatto che sembrano uscite quasi tutte dal celebre
>> "corridoio delle stelle" che poi è un'opera dei Wihtney... ca va sans dire.
>> >
>> > fate un giro su you tube...
>> >
>> > Mariano
>> >
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