[aha] diffondete e praticate!
bastake a libero.it
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Gio 21 Ott 2010 15:04:48 CEST
SI CONCORDA
CON LA RIMA CHE FA BOICOTTARE VUOL DIRE PUBBLICIZZARE.
allora ne aggiungo una che fa INIZIAMO A FARE
lavoriamo in rete e lavoriamo di comunicazione.
considerando anche che magari qualcuno iscritto qui è amico di quelle merde di cui sopra.
è una sfida ma si può fare qualcosa di interessante.
inoltre diciamo che è necessario.
avanti con le proposte.
r.
> Scusa Agnese se sono diretto, ma fare una campagna di boicottaggio di questo
> tipo è il miglior modo per fare promozione al libro. Se fossi l'ufficio
> stampa della Rizzoli prenderei questo post e farei un bel comunicato stampa
> che sarebbe con facilità raccolto dai media. Gli articoli ve li immaginate
> da soli.
>
> Dico questo con una certa cognizione di causa. Molte campagne di
> boicottaggio che agiscono sul livello del consumo finale sono state
> alimentate e sostenute in modo occulto da aziende e grandi brand che fanno
> valutazioni di awareness costi-benefici e valutano che conviene soffiare sul
> fuoco (se non accenderlo direttamente) piuttosto che chiamare i pompieri.
>
> Le campagne di boicottaggio efficaci dovrebbero agire invece direttamente a
> livello della produzione.
>
> Faccio alcuni esempi al volo, solo a titolo esemplificativo:
>
> - ordinare all'editore migliaia di copie a nome di una libreria inesistente
> o di una che non ne è consapevole (è più facile di quanto si creda);
> - mandare la lettera di uno studio legale all'editore contestando un plagio
> di qualche tipo (nel contenuto, nella copertina etc.);
> - mandare la lettera di uno studio legale per diffamazione da parte di una
> persona il cui nome è lo stesso di uno dei protagonisti del romanzo;
> - chiamare l'editore fingendo di essere responsabili di una libreria
> Feltrinelli e disdire l'ordine, chiamare Feltrinelli e dire che le copie non
> sono disponibili per due mesi senza dare spiegazioni;
> - chiamare l'ufficio stampa e chiedere interviste a nome di prestigiose
> testate chiedendo l'esclusiva, intervistare l'autore e poi sparire...
>
> Questo tipo di azioni creano problemi reali di produttiva e organizzazione
> del lavoro all'interno dell'azienda e portano il produttore a risolvere il
> problema nel modo più rapido che spesso equivale a togliere il prodotto dal
> catalogo senza dire nulla.
>
> Tutto ciò dovrebbe essere fatto in modo non pubblico, ma contando su network
> sotterranei e fidati.
> Ovviamente tutto ciò è vero se l'obiettivo è creare un danno reale al
> prodotto.
> Se invece l'obiettivo è autorappresentarsi il discorso è un altro.
> Lo dico senza alcunissima polemica, stracerto della buona fede di chi
> scrive.
>
> A
>
> Il giorno 20 ottobre 2010 17:48, agne se <aaagneees at gmail.com> ha scritto:
>
> >
> > http://www.facebook.com/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967?v=wall#!/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967<http://www.facebook.com/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967?v=wall#%21/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967>
> >
> > La Rizzoli ha appena pubblicato "Nessun dolore. Una storia di Casapound" di
> > Domenico Di Tullio, avvocato dei giovani fascisti del terzo millennio.
> >
> > Se da una parte si tratta di un romanzetto banale per fascistelli
> > ignoranti, è anche vero che un romanzo è più pericoloso di un saggio: un
> > romanzo può raccontare bugie con molta più facilità, complice il limite
> > incerto tra realtà e finzione. Un saggio inoltre propone idee e opinioni che
> > possono essere confutate, un romanzo invece crea un immaginario e con i
> > tempi che corrono, un romanzo di Casapound e su Casapound vorrebbe
> > rilanciare tra i giovani l'immaginario di questi camerati fin troppo
> > impegnati a mostrare solo la loro "faccia pulita".
> >
> > Boicottare questo libro vuol dire rivendicare la necessità di una cultura
> > partigiana; boicottare un libro dal basso non equivale a una censura
> > dall'alto anzi, è la migliore espressione della democrazia essere partecipi
> > e protagonisti di quel che accade, esprimere la rabbia e lo sdegno per il
> > declino culturale che ci viene proposto e in qualche modo iimposto.
> >
> > Come boicottare il libro di Casapound senza rischiare di fargli pubblicità?
> >
> > se sei un ragazz@:
> > 1)appiccicando un chewing gum tra le pagine del libro "Nessun dolore" in
> > una qualunque
> > libreria (specialmente se Rizzoli)! In questo modo si rendono invendibili
> > le copie.
> > se sei un adult@: 2) recandoti nella tua libreria abituale e protestando
> > con
> > *il direttore a voce o con una protesta scritta!*
> >
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