[aha] architettura, innovazione e qualche sconfitta

francesco monico francescomonico a gmail.com
Mar 5 Ott 2010 08:15:01 CEST


De Masi è un uomo intelligente, e l'auditorium per quello che capisco e per
le foto che ho visto è un'opera che nella sua contemporaneità è comunque ben
inserita nel territorio. Ma ne so poco.

Ma adesso chiudiamola qua che sembra una lista di architetti, che per
fortuna non è



Il giorno 05 ottobre 2010 03:04, kilroy <ndp at bastardi.net> ha scritto:

>
> Il giorno 04/ott/2010, alle ore 20.56, francesco monico ha scritto:
>
> chiudiamola qua con poche sentenze ;-)
>
> Carlo Scarpa non era architetto era solo diplomato all'artistico di venezia
>
>
> OH Mio dio no, gli architetti si vedono dai risultati non dai titoli!
> Scarpa era un architetto eccome, se l'è guadagnato con la qualità, con il
> valore, con i rapporti che riusciva a intessere con gli artigiani e
> sopratutto con le architetture che ha realizzato, non lo dico io, il fatto
> che avesse una cattedra allo IUAV mi sembra un segno evidente. Anche Tadao
> Ando non è architetto, se si parla di titoli scolastici. Neanche Pierluigi
> Nervi era architetto, ma si merita il titolo honoris causa. Esistono un
> sacco di cuochi con la laurea in architettura ma non sono architetti, sono
> cuochi.
>
>
> I cartelloni pubblicitari a Venezia sono uno scempio oltre misura ...
>
>
> io li trovo carini, quando ho visto il ponte dei sospiri taggato eni la
> cosa mi ha divertito, ho il senso dell'assurdo. Qui a Firenze una mostra di
> Botero in centro, cioè delle statue appoggiate in piazza della signoria per
> un mese soltanto hanno scatenato un tale putiferio che le hanno dovute
> togliere, Botero fa schifo anche a me, però non riesco a capire la
> virulenza, non vedo proprio che male facessero ma l'argomento era
> pressappoco questo: questa roba non può stare vicino a un Ciellini nemmeno
> per mezzo secondo. Perchè? Fanno un sacco di casini molto più invasivi ma
> sono abbastanza furbi da mimetizzarli, la platealità è ritenuta offensiva,
> faccio notare che Brunelleschi ha sventrato mezza Oltrarno per fare Santo
> Spirito, mentre ora se devi fare un sottopasso lo rivesti di bugnato per
> renderlo "storico". Se i cartelloni pubblicitari servono per pagare restauri
> che nessuna soprintendenza è in grado di pagare, vanno benone, realpolitik,
> ma non solo, secondo me Venezia ha bisogno di essere un pochino più
> conflittuale di come vorremmo, è una città, la stiamo trattando come un
> parco a tema (era proprio questo lo scontro tra De Carlo e Sgarbi).
>
> Io a Venezia ho fatto un lavoretto, al S.a.l.e., ho fotografato tutti i
> graffiti che ho trovato in città, qualche centinaio, poi ho esposto le foto
> e ho passato tutto il vernissage di fronte alle foto a chiedere alla gente
> quale graffito meritava di essere salvato, il vincitore sarebbe stato
> ricoperto di una speciale vernice antigraffito, ha la proprietà di rendere
> le superfici lavabili, immuni dalle successive mani di vernice, ma se sei un
> pervertito come me ti rendi conto subito che se la stendi sopra le pareti
> già graffitate ha l'effetto opposto, essendo garantito l'effetto per 20 anni
> di fatto garantisce la permanenza del graffito stesso per lo stesso periodo.
> Ad un certo punto un gruppo di ragazzi viene da me e si pente in diretta, la
> metà delle tag le avevano fatte loro: "eravamo pischelli, stupidi, venezia
> non si tocca, venezia non si tocca...".
> Ma perchè Venezia non si tocca? E' stata toccata per secoli, plasmata
> trasformata, costruita, smontata, e ora sta morendo, noi non abbiamo più il
> coraggio di metterci mano, preferiamo usarla per speculare sul passato,
> trasformandola in un parco a tema, le tag sono come dei brutti risvegli da
> questo sogno turistico, un peccato contro natura. Quando Venezia affonderà
> andremo a sospirare a Las Vegas, dove c'è una versione filologicamente
> corretta, senza tag senza kebab e senza piccioni e andremo in gondola felici
> ignorando il tintinnare delle slot machines in sottofondo.
>
>
> mettiamola così in certe situazioni ambientali (Italia e area del
> mediterraneo) gli architetti inquinano visivamente e culturalmente ... ed è
> un inquinamento tossico
>
>
> Questo paese, un luogo di grande tradizione operaia, è per il 70% costruito
> dopo la seconda guerra mondiale, forse di più, si tratta di milioni di metri
> cubi di capannoni prefabbricati, palazzine brutte come la fame e migliaia di
> telai in cemento armato non finiti e abbandonati, basta fare un giro in
> ciociaria. Questa roba credi a me non è stata fatta dagli architetti, è
> questo che vogliamo difendere?
>
> Che ne pensi dell'auditorium di Ravello?
>
>
> Luca è un grande
>
>
> noi lo chiamiamo Jena Plisskeen.
>
>
> fra
>
>
> Tu volevi chiudere la discussione, io non ci riesco, abbi pazienza.
>
> Kilroy
>
>
> Il giorno 04 ottobre 2010 20:13, kilroy <ndp at bastardi.net> ha scritto:
>
>> Oh uffa, mi sono messo all'angolo da solo, può sembrare che io stia qui a
>> difendere una categoria di persone, per giunta solo quelle di nazionalità
>> italiana, invece quello che vorrei difendere è una materia. Ovviamente non
>> sono d'accordo sul fatto che gli architetti possano essere intesi come
>> mandanti morali di tutta la bruttura, riflettiamo su una cosa, sempre che tu
>> convenga con me su un assunto: appena si varcano le frontiere la qualità del
>> costruito (recente quindi non spontaneo) migliora inesorabilmente. Sia che
>> tu vada in Francia, in Svizzera, in Austria, e anche se non ci sono stato ho
>> l'impressione che accada anche in Slovenia. Ne convieni? Perchè succede? Io
>> non ho una buona risposta, non è una questione di educazione universitaria,
>> la nostra formazione recente sta scadendo velocemente ma era tanto buona da
>> essere invidiata, certo era autoritaria, fanatica, storicista e gestita da
>> gente come Monestiroli ( che è proprio la persona a cui pensavo quando ho
>> scritto che certa gente fa talmente bene i cimiteri da rendere tombale tutto
>> quanto), tuttavia nell'ingiustizia, nella vessazione e nell'umiliazione che
>> ci siamo sorbettati c'era sempre dietro l'angolo una qualche  qualità, uno
>> sforzo, anche sui temi etici, ad esempio fino agli anni '80 una facoltà come
>> quella di Venezia si occupava quasi esclusivamente di edilizia popolare,
>> l'idea che gli studenti si addestrassero a disegnare ville per i ricchi era
>> totalmente avversata (o almeno così mi ha detto Raul Pantaleo, che è
>> l'architetto che fa gli ospedali di Emergency).
>> In ogni caso da quelle parti insegnava Carlo Scarpa, un architetto e un
>> professore eccezionale.
>> In Svizzera chi ha il sogno di diventare architetto deve decidere presto,
>> a 14 anni lo mettono in uno studio a fare tirocinio, come è successo ad un
>> mio amico che poi è diventato falegname, veniva pagato per il lavoro che
>> svolgeva, non diciamolo a quei poveracci italiani che per laurearsi sono
>> costretti a fare tirocini gratuiti. Io sono generalmente contrario all'idea
>> che la strada della pratica a tutti i costi sia quella giusta, (tranne per
>> quella parte in cui il lavoro dei ragazzi viene pagato), il mio amico aveva
>> un sacco di pratica ma è ignorante come una capretta, altro che ermeneutica,
>> tuttavia da quelle parti si costruisce molto bene, non hanno geometri e se
>> un qualsiasi piastrellista fa un lavoro è costretto per legge a dare la
>> garanzia del suo lavoro, gli intonaci che cascano dopo 5 mesi li ripaga chi
>> non li ha saputi stendere.
>> In Italia gli stessi costruttori edili sopratutto a livello artigianale
>> sono spesso degli esordienti totali, con manodopera immigrata senza alcuna
>> formazione, le scuole edili sono molto rare e poco frequentate, l'unico
>> operaio veramente bravo che conosco è un perito industriale che invece di
>> andare alla Fiat si mise ad imparare il lavoro dal padre, quando se ne andrà
>> probabilmente l'azienduccia della mia famiglia chiuderà, anche a volerli
>> pagare molto bene si trovano solo manovali, nessuno che sappia tenere una
>> cazzuola in mano. Fare il muratore è una cosa difficile, molto più di quanto
>> sembri e quelli bravi vengono pagati più dei professori di liceo, si cerca
>> di supplire alla sparizione delle capacità in questo mestiere esclusivamente
>> con la tecnologia, ad esempio inventando macchine che stendono l'intonaco, o
>> fili a piombo laser, macchine per fare le tracce, colla al posto della
>> malta, ma la qualità che ne risulta è scadente. (per inciso tutta questa
>> roba è un'industria, della quale gli architetti fanno parte molto
>> marginalmente).
>>
>> Mio nonno il geometra aveva l'occhio perfetto, è l'equivalente
>> dell'orecchio perfetto, quando ero piccolo io indicavo una cosa da misurare,
>> lui diceva un numero preciso al millimetro e quando poi andavo a controllare
>> con il metro era sempre inevitabilmente giusto. Adesso senza i massetti
>> autolivellanti  i pavimenti sarebbero in discesa, un mio amico quando ha
>> comprato casa ha preso a calci nel culo il geometra direttore dei lavori,
>> siccome lui continuava a negare Luca gli ha detto: se come dico io il
>> soffitto è inclinato te le do... hanno misurato e il soffitto faceva 4 o 5
>> gradi di pendenza, così lui lo ha preso a calci per tutto il paese.
>>
>> Dalle nostre parti la qualità delle costruzioni è scadente, a tutti i
>> livelli: l'urbanistica ha abdicato a concetti come il "pianificar facendo",
>> la formazione degli architetti è ostaggio dei Monestiroli, a livello
>> lavorativo spicciolo ho già detto, ma è così anche quando c'è da costruire
>> gli edifici di Renzo Piano, fatevi un giro all'auditorium di Roma, fa
>> schifo, è fatto male. Uno che lavora dalla Hadid a Roma mi raccontava,
>> parlando della stazione dell'alta velocità di Afragola, che mentre il
>> progetto che aveva vinto il concorso era una cosa, la realizzazione stava
>> prendendo un'altra piega, tutte quelle doppie curvature costano, e non
>> esiste un'azienda di serramenti che sappia dare due curvature ad un profilo
>> d'alluminio, a livello strutturale era la stessa cosa, il tizio concludeva:
>> "se lo stesso progetto lo fai in america o in giappone costa 300, se lo fai
>> in europa costa 200, se lo fai in italia costa 100".
>>
>> Ma non sarà che l'architettura e l'edilizia italiane stiano semplicemente
>> seguendo il declino del paese? E perchè se tutto va a puttane, per
>> l'architettura dovrebbe essere diverso?
>>
>> (Il tipo che si fa da solo la casa poi chiama il geometra, può firmare per
>> legge e costa meno).
>>
>> Il Fai e Italia Nostva sono un gvuppo di simpaticoni con la V moscia, che
>> adesso sta facendo polemica sui cavtelloni pubblicitavi che pagano i
>> vestauri dei palazzi veneziani pevchè sono bvutti, propvio non gli entva in
>> testa che le casse del comune sono vuote, cacassevo il lesso lovo... (cacare
>> il lesso = pagare in fiorentino).
>>
>> In ogni caso, dalla cultura storicista dell'università italiana vengono
>> anche quelli che fanno i restauri e sono tra i pochi che li sanno fare, non
>> credere, anche per curare il patrimonio storico serve l'ermeneutica, tanto
>> che anche da quel punto di vista, ad aggiungere incultura a incultura, si
>> stanno facendo sempre più casini, a molti edifici minori sta succedendo
>> l'equivalente di quello che succede ai quadri del '600 nelle parrocchie, il
>> sacerdote li ravviva con il succo di limone.
>>
>> Mi faccio vate per un secondo: l'expo di Milano 2015 sarà una figura di
>> merda interplanetaria.
>>
>>  Kilroy
>>
>> p.s. anche tra gli architetti italiani esiste una resistenza, è
>> minoritaria, ma c'è, solo che se non hanno il barbone bianco nessuno li
>> tratta.
>>
>>
>>
>> Il giorno 04/ott/2010, alle ore 16.23, francesco monico ha scritto:
>>
>> Caro Kirlroy ho iniziato con la 'semplice verità' perché se rimanevo nella
>> complessità del reale il messaggio diventava inutilizzabile. Così è
>> sicuramente falso ma è funzionale. E' funzionale a cercare chiarezza su una
>> situazione che McLuahn avrebbe definto "infetta". L'infezione sta in tutto
>> quello che tu dici, De Carlo è appunto minoritario rispetto a dei mostri
>> sacri Archistar, o dei sacri baroni alla demichelis, monestiroli, ecc ecc,
>> gli esami di storia sono appunto dell'architettura, invece che di storia,
>> con magari anche i problemi dello storicismo storico, con anche forse, un
>> po' di ermeneutica che dalla storia deriva giusto così per far sentire
>> inadeguato uno storico dell'architettura, o forse per dargli orizzonti non
>> totalizzanti.
>>
>> Certo il 90% dello scempio italiano è stato condotto da altri, forse buona
>> parte dai geometri, ma l'architettura è responsabile di tutta l'edilizia dal
>> punto di vista critico-culturale, sarebbe troppo comodo che non lo fosse.
>> Tuttavia gli architetti, quelli con la A, hanno abdicato al senso del bello,
>> certo quasi impossibile da definire, ma suvvia il Klinker in campagna! E poi
>> basta leggersi Pasolini. L'italia sarà anche l'unico paese europeo... ma che
>> gli architetti appunto si ribellinio, oppure si sentano umiliati, invece no
>> ci vanno a braccetto.
>>
>> Concordo con te che  il motivo sta tutto nell'evoluzione tecnica
>> dell'edilizia e nella trasformazione del mondo del lavoro che ha comportato,
>> ovvero la magia perduta delle pratiche spontanee, c'è stato uno sviluppo,
>> che con tutti i suoi difetti (la contaminazione, altre forme di alienazione
>> contemporanee) è anche il segno della fine della povertà estrema delle
>> campagne, infatti è bastato spostare questa poverta nel terzo mondo o più in
>> là.
>>
>> E di nuovo resta il fatto che se gli architetti in Italia fanno molto poco
>> e incidono nella forma urbana per una porzione minuscola, ciò non impedisce
>> loro di essere una elité culturale che dovrebbe almeno discutere (e magari
>> accusare) degli scempi (invece lo fa il FAI dei conti e marescialli).
>>
>> Concordo che l'architettura è morta perchè non se ne fa, perchè invece di
>> essere parte di una cultura condivisa oltre gli addetti ai lavori è solo
>> ammirazione acritica per gli Archistar e oltre. E sopratutto concordo con Xd
>> sul fatto che esistono categorie che si appropriano, forse per innocente
>> ignoranza, della costruzione dei sogni e dei desideri, e che oggi siamo
>> dentro dei sogni e desideri inquietanti e alienanti.
>>
>> Ecco il punto è l'etica: ovvero la 'costruzione' di un piano etico ... non
>> in klinker!
>>
>> "E io non mi faccio fare la casa da un architetto e mi viene molto più
>> bella, ma poi lo devo pagare lo stesso, quello là, perchè i deve firmare il
>> progetto"
>>
>> fra
>>
>>
>> Il giorno 04 ottobre 2010 01:30, kilroy <ndp at bastardi.net> ha scritto:
>>
>>> Il giorno 03/ott/2010, alle ore 11.00, francesco monico ha scritto:
>>>
>>> Trovo molto interessante e altresì irritante questa discussione, eh si
>>> perché poi alla fine nessuno dice la verità, ovvero che di architetti di
>>> valore, non solo formale ma anche etico, beh in Italia non ce ne è mica, poi
>>> forse anche all'estero difettano, allora il problema è l'architettura stessa
>>> perché alla fine è un (il) luogo della speculazione, della distruzione del
>>> territorio giustificando la cosa con tutta una serie di superpippe e tirate
>>> fatte da architetti stessi che si sa fanno esami di storia ridicoli, ma li
>>> fanno?, di storia dell'arte altrettanto ridicoli, e forse di sociologia e di
>>> antropologia. L'architetto diventa quindi un perfetto tuttologo prodotto
>>> della cultura di massa, attenzione non un 'generalismo critico' nel segno
>>> della (per me grande) tradizione classica e gentile, è una approssimazione
>>> culturale che specula sulla bassa cultura e sul territorio.
>>>
>>>
>>> Monico, lasciami dire che mi fa specie assistere al modo in cui entri
>>> nella discussione, mentre noi che finora siamo intervenuti stiamo provando a
>>> sciogliere i dubbi tu inizi il tuo discorso direttamente con la verità, la
>>> tua verità è che gli architetti sono tutti bastardi che vogliono insozzare
>>> tutto, mi sembra un pochino semplicistico.
>>> In Italia ci sono architetti di valore, anche in senso etico, ci sono
>>> ancora, ci sono stati.
>>> Io sono affezionatissimo all'esperienza, del tutto minoritaria da ogni
>>> punto di vista, di Giancarlo De Carlo (il padre di Andrea, morto nel 2005),
>>> De Carlo è stato uno che dopo la guerra andò, perchè simpatizzava, a Carrara
>>> per partecipare alla riunione nazionale degli anarchici, è stato tra i primi
>>> a praticare l'architettura come forma partecipata, il villaggio Matteotti a
>>> Terni, realizzato dopo infinite assemblee insieme ai futuri utenti, operai
>>> metalmeccanici. Tra i 60 e i 70 fu chiamato a redigere il piano
>>> particolareggiato di Rimini, dove propose di abolire il traffico veicolare
>>> in favore di monorotaie, di ripensare il sistema scolastico per farne una
>>> struttura sempre aperta a tutta la popolazione, nel frattempo si mise ad
>>> aiutare i pescatori poveri della città a realizzare autocostruzioni delle
>>> proprie case, purtroppo il piano fu boicottato dalla destra riminese e
>>> nonostante De Carlo avesse resistito al punto da volantinare la sua idea con
>>> l'ausilio di un elicottero non se ne fece niente e Rimini è diventata la
>>> bolgia che è.
>>> Se ti capita fatti un giro ad Urbino, che gli ha dato le chiavi della
>>> città, e sopratutto vai alla facoltà di Magistero, considerato
>>> internazionalmente uno dei capolavori dell'architettura italiana del
>>> dopoguerra anche per il rapporto instaurato con il tessuto storico della
>>> città, oppure se ti capita di passare a Catania fatti un giro alla facoltà
>>> di lettere (coincidenza, ho appena conosciuto una ragazza laureata li, che
>>> mi diceva quanto fosse magico quel posto, e di quanta nostalgia le
>>> ispirasse).
>>> De Carlo ha lavorato molto poco, in quanto socialista libertario, in
>>> quanto scheggia impazzita, in quanto nemesi totale di stronzi come Sgarbi,
>>> ma il suo lavoro sta lì a dimostrare che l'architettura può essere distinta
>>> dalla speculazione becera e dal consumo del territorio. Tra l'altro, fu lui
>>> come rappresentante del CIAM per l'italia, insieme ad altri, a mettere in
>>> crisi il modello del CIAM stesso, quindi del modernismo in architettura e
>>> del suo modello autoritario.
>>> C'è una linea di discendenza? In effetti poca, ma è difficile quando
>>> quello che c'è da trasmettere da una generazione a l'altra è la bontà
>>> d'animo, l'amore per gli umani, il senso di giustizia, l'idea che
>>> architettura è osservazione, adattamento, dialogo. lo 0.005% di GDC è qui,
>>> t'invito a leggere:  http://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_De_Carlo
>>>
>>> Quanto agli esami di storia dell'architettura li facciamo eccome, come
>>> farebbero altrimenti le nostre facoltà ad essere governate da storicisti? Io
>>> per storia II ho portato 23 tra monografie e manuali. Storia dell'arte da
>>> noi a firenze è opzionale, sociologia si chiama sociologia urbana,
>>> antropologia nisba. Quanto alla Tuttologia hai perfettamente ragione, non
>>> c'è dubbio che la formazione dell'architetto sia grandangolare, ma stiamo
>>> parlando della condizione urbana, quale sarebbe il modo specifico e puntuale
>>> di trattare del modo in cui gli uomini vivono, lavorano, si organizzano?
>>>
>>>
>>> Perché nessuno ipotizza o sostiene, che l'architettura ha fallito? Ha
>>> fallito la mediazione tra la modernità (quella vera quella che inizia con la
>>> scoperta dell'America) e la contemporaneità, e rischia di perdere nel nome
>>> della pura speculazione e del gigantismo, la sfida del post? E' un fatto che
>>> prima del generalismo i contadini sapevano costruirsi bellissime case,
>>> baite, cascine, i marinai sapevano fare ottimi porti, rade, squeri, non
>>> parliamo dei ponti degli ingenieri, che alla fine è più bello un ponte
>>> bailey. Poi ci si accorge che l'architettura e il figlio design, che come la
>>> trota segue le orme del padre, è diventata un partito politico, che si
>>> atteggia a partito delle 'case oscure', nel nome della distruzione del
>>> territorio e della cultura.
>>>
>>> Ieri ero a prendere un aperitivo e gli architetti risplendevano nei loro
>>> completi sartoria, cravatte e scarpe a mano, e mi sono sempre chiesto ma se
>>> fanno gli architetti perché si vestono come se andassero in senato o peggio
>>> in borsa? Mah....
>>>
>>> Adesso in Accademia è cambiata la proprietà e gli architetti e i designer
>>> hanno lanciato l'attacco alla direzione, i mezzi stupiscono per violenza e
>>> per il livello. Ma perché? Ma avete mai sentito parlare del Design come
>>> forma progettuale del tutto? Si vabbé ma almeno una grammatica specifica dei
>>> vari tutti...no?
>>>
>>> Certo a me interessa una cosa che non interessa (ancora) a nessuno, il
>>> romanticismo americano, beh quando la Hudson River School dichiara "No more
>>> sunset on Tivoli" non credo che si immaginasse i, danni che sono stati fatti
>>> in Italia, la zona dei castelli romani dove devo per forza starci è passata
>>> da essere forse una delle più belle zone del mondo a un obbrobrio in stile
>>> assiro-laziale pauperista.
>>>
>>>
>>> Che dire che questa volta Xd h aperfettamente ragione.
>>>
>>>
>>> Forse XD ha ragione, tu no, non perchè lo scempio del nostro paese non ci
>>> sia, ma perchè dai la colpa alle persone sbagliate. L'architettura non è
>>> responsabile di tutta l'edilizia, sarebbe troppo comodo, il 90% dello
>>> scempio italiano è stato condotto da altri, buona parte dai geometri (te lo
>>> dice uno che è figlio di due geometri, i miei due nonni maschi erano un
>>> geometra e un muratore, i miei due bisnonni erano un geometra e un
>>> capomastro). L'italia è l'unico paese europeo, che sappia io, che permette a
>>> persone con un'istruzione secondaria di poter firmare edifici alti fino a 3
>>> piani fuoriterra, guarda tu che strano, il piano regolatore del paese dove
>>> sono nato non ammette nulla di più alto di tre piani, strano vero?
>>> I motivi sono pressochè questi: con la ricostruzione da fare e il basso
>>> numero di laureati che c'era dopo la guerra, si è permesso a gente che,
>>> almeno ufficialmente, dovrebbe essere esperta solo di topografia, estimo,
>>> catasto (geometria = misurazione della terra), e gli è stata data in mano
>>> dalla DC la possibilità di firmare di tutto, la democrazia cristiana aveva
>>> tutto l'interesse a permettere tutte le deroghe alla legge 1150 del 42 che
>>> poteva (la legge urbanistica nazionale, che imponeva il piano regolatore ai
>>> comuni) perchè attraverso l'edilizia diffusa e speculativa da un lato si
>>> mette in moto il primo motore di un economia in difficoltà, (lo sapeva bene
>>> Hitler che osteggiava il modernismo e il cemento armato proprio perchè aveva
>>> razionalizzato l'edilizia riducendo le ore di lavoro), dall'altro questo
>>> meccanismo aiutava la DC a trasformare i proletari in proprietari di case
>>> (chi ha qualcosa combatte meno di chi ha solo i figli, lapalissiano). Una
>>> volta era vero che un geometra poteva essere un grande professionista, mio
>>> nonno ha fatto strade, consolidamento di edifici storici, disegnato mobili e
>>> edifici ben oltre i tre piani, ora un geometra non sa togliersi da solo
>>> neanche il dito dal sedere.
>>>
>>> Ma non è tanto questo, nel tuo discorso ometti di considerare
>>> l'abusivismo, che è proprio il problema peggiore dei castelli romani. Ecco,
>>> l'abusivismo è quello che rimane della capacità dei contadini di farsi
>>> bellissime case (qui ti consiglio di leggere "parole nel vuoto" di Adolf
>>> Loos, Adelphi), perchè non lo sanno più fare? Potrei dire che il motivo sta
>>> tutto nell'evoluzione tecnica dell'edilizia e nella trasformazione del mondo
>>> del lavoro che ha comportato, ma sarebbe lungo e noioso, mi basta dire che
>>> se non ci fosse stato saremmo ancora servi della gleba. Ti racconto invece
>>> una cosa che mi fece notare Pancho Pardi, parlamentare dell'IDV, che è stato
>>> mio prof. di geografia urbana e rurale, il Pardi è uno che prima di fare il
>>> discorso famoso poi ripreso da Nanni Moretti contro i dirigenti dei DS,
>>> veniva a lezione sporco di terra, perchè si alzava alle cinque per girare in
>>> campagna, la sua capacità di leggere il territorio lascia di stucco, è
>>> capace di guardare una diapositiva contro luce e dirti la zona in cui è
>>> stata scattata, e poi dirti quali alberi sono spontanei quali piantumati,
>>> può parlare per ore, gli basta uno sguardo, è spaventoso, ma è la prova
>>> vivente di come la cultura possa rendere diverso l'atto stesso del guardare.
>>> Pardi ci fece notare che i contadini non hanno mai costruito balconi, mentre
>>> ora le campagne sono piene di coloniche con terrazzi e balconi in aggetto,
>>> sono altrettanto vernacolari, ma la cultura contadina vera non conosce la
>>> nozione di paesaggio, le finestre servono per fare entrare aria e luce, non
>>> per guardare il panorama, è evidente quindi che i terrazzi sono finiti in
>>> campagna perchè c'è stata una contaminazione culturale, e anche perchè per
>>> loro fortuna hanno trovato il tempo di guardare qualcosa, oltre che sgobbare
>>> come schiavi, quindi la questione è: la magia perduta delle pratiche
>>> spontanee è persa, ma è persa perchè c'è stato uno sviluppo, che con tutti i
>>> suoi difetti (la contaminazione, altre forme di alienazione contemporanee) è
>>> anche il segno della fine della povertà estrema delle campagne.
>>>
>>> Detto questo ti ricordo che gli architetti in Italia fanno molto poco e
>>> incidono nella forma urbana per una porzione minuscola, quasi sempre per
>>> iniziativa politica, prima del 3+2 la media per laurearsi nella mia facoltà
>>> era 10 anni e mezzo, con la prospettiva di entrare negli studi prima gratis
>>> e poi con stipendi ridicoli. La professione, per chi cerca di farla a buon
>>> livello, cioè per chi cerca di fare architettura (che per me equivale a
>>> combattere la mancanza di qualità urbana che ci affligge tutti) consiste nel
>>> fare la fame per anni nella maggior parte dei casi, partecipando a concorsi
>>> pilotati, combattendo con le amministrazioni, e campando quasi
>>> esclusivamente di arredamento d'interni, per capirci, l'almanacco dei
>>> giovani architetti italiani di Casabella è under 50, solo una professione di
>>> poveracci può ritenere un 49enne ancora un giovane. Completi sartoria? Ma
>>> dove li fai gli aperitivi tu?
>>>
>>> Una tipa che continua a dire che l'architettura è morta è l'architetto
>>> fiorentino A.C. che spara una valanga di cazzate e poi sventra i palazzi per
>>> trasformarli in spa per ricchi clienti americani. Se l'architettura è morta
>>> è perchè non se ne fa. Perchè aldilà del palazzone autoindulgente di
>>> Formigoni nella realtà dei fatti i mattoni uno sopra l'altro li fanno
>>> mettere altri, tutta gente che si guarda bene dal farsi rodere dal tarlo del
>>> dubbio e procede spedita a arginare i fiumi col cemento e divorare
>>> territorio. L'unico misero baluardo contro questa gente e queste pratiche è
>>> proprio l'architettura ed è un gran male, perchè invece di essere parte di
>>> una cultura condivisa oltre gli addetti ai lavori è solo ammirazione
>>> acritica per indossatrici irachene di sciarpe (o cadaveri ammuffiti) e
>>> dall'altra un luogo per affrettarsi a promulgare cliches senza entrare
>>> neanche un minimo nel merito di alcune delle famose "superpippe e tirate".
>>> Mangia una nocciolina e diventa superpippo anche tu, come noi sfigati.
>>>
>>> kilroy
>>>
>>> p.s. mi sono guardato bene dal parlare di design, sennò la lettera
>>> diventava un volume della treccani, so di essere prolisso, ma questi
>>> argomenti sono difficili da sintetizzare, spero che la sostanza, per quanto
>>> espansa, sia buona, saluti.
>>>
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>>
>>
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