[aha] Arte: Libertà ed arbitrio

Adern X the.apx a libero.it
Mar 18 Maggio 2010 19:46:47 CEST


Da http://www.malpensare.com/2010/05/liberta-ed-arbitrio-di-adern- 
x.html, un mio articolo che, spero, qualcuno reputi interessante e  
commenti :-)

Liberta [s.f.]
Stato di chi è libero; condizione di chi ha la possibilità di agire  
senza essere soggetto all'autorità o al dominio altrui:
Arbitrio [s.m.]
Facoltà di operare e di giudicare secondo la propria ragione e la  
propria volontà:

Il rapporto tra libertà ed arbitrio è mediato da un concetto: le  
regole. Le regole stabiliscono se qualcosa è corretto oppure no, ed è  
l'adesione a queste regole che determina l'appartenenza di un'opera  
d'arte ad un orizzonte di senso (e.g., l'esistenza del vocabolario è  
l'ammissione implicita che non tutte le sequenze di lettere ammettono  
un significato). La possibilità di un'innovazione nelle forme  
artistiche prevede un rapporto conflittuale con le regole: da una  
parte vanno trasgredite per arrivare al nuovo, dall'altra vanno  
rispettate in qualche forma per poter essere decifrate.
Ogni forma espressiva, per poter essere comunicazione, ammette un  
accordo sul significato dei segni; motivo per cui, un linguaggio  
artistico non può vivere una rivoluzione tecnologica permanente  
altrimenti non ci sarebbe "quel minimo di stabilità senza la quale  
esso viene privato di qualsiasi funzione di comunicazione" [H. Dufourt  
cit. in Dante Tanzi - Linguaggi compositivi e innovazione tecnologica  
fra scienza e arte] cioé, in altri termini, si entrerebbe in una  
specie di arbitrio linguistico. L'idea, non priva di sostenitori, che  
sia possibile ammettere la possibilità di infinite combinazioni dei  
segni che portano alla formazione dell'opera, e che permetterebbe, in  
linea di principio, l'evoluzione lineare, progressiva e senza fine del  
linguaggio artistico.
L'arbitrio, in arte, si ha quando la ricerca del nuovo porta al  
superamento di tutte le regole, in questo modo chi dovrebbe ricevere  
il "messaggio" viene privato delle coordinate per l'orientamento  
necessarie per decifrare il contenuto di un'opera. L'arbitrio si  
ottiene anche quando si sceglie di non spiegare le regole, o il  
metodo, con cui viene composta un'opera. Posto che nessun linguaggio  
si spiega da se, o è universale, ciò che separa l'arte dal  caos è la  
conoscenza, da parte di chi guarda, che esso è, in realtà, controllato  
(tecniche come il dripping di Pollock, o l'uso dell'alea da parte di  
Cage, sono proprio l'escamotage con cui si sovrappone l'ordine al  
caos). In fondo, senza saperne le motivazioni ed il percorso, un  
quadro di Kandinsky sarebbe distinguibile da un'accozzaglia di segni  
grafici? Quanto un'opera come "Punto, linea e superficie" è essenziale  
per comprendere la complessità concettuale di opere graficamente  
semplici?
Separazione concettuale diffusa tra gli studiosi è quella tra opera  
d'arte ed esperimento che porta ad una comprensibilità per il  
pubblico, l'opera, oppure ad una fruizione elitaria, l'esperimento. La  
divisione è, in parte, pretestuosa poiché l'opera d'arte può essere  
esperimento e viceversa; se così non fosse qualunque idea di  
avanguardia verrebbe retrocessa ad una forma di gioco al fine della  
"novità" fine a se stessa e l'arte avrebbe una stasi letale dal punto  
di vista linguistico. Se si pensa allo stato letargico di istituzioni  
museali e concertistiche, ferme all'esposizione di forme vecchie di  
almeno un secolo, ci si rende conto degli effetti letali di queste  
distinzioni. La fruizione elitaria è, a giudizio di chi scrive,  
generata dall'idea che l'arte può non essere spiegata poiché è  
universale ed accessibile a tutti, del resto, l'idea del bello è una  
categoria considerata come sostanzialmente universale.
La mancata spiegazione dell'opera, l'arbitrio artistico del ritenere  
che qualunque forma è valida, porta all'assenza della possibilità di  
comunicazione poiché, alla fine, presuppone che siano sufficienti solo  
le proprie regole espressive, non tenendo conto che queste coincidono  
con le regole recettive di chi sta di fronte.

Adern X

http://www.xevor.net
http://www.myspace.com/adernx
"Boredom is the mother of creativity" (Ron Arad)



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