[aha] Whole Earth Catalogue / Neoncampobase

T_Bazz t_bazz a ecn.org
Lun 25 Gen 2010 10:22:03 CET


Ciao Domenico,

mi sembra molto interessante! Puoi magari raccontarmi/ci meglio in che 
modo le opere degli artisti in mostra sono collegate al Whole Earth 
Catalogue? Cioe' dal comunicato non capisco se il Catalogue di Brand e' 
stata una fonte di ispirazione per voi o di fatto esponete anche dei 
materiali tratti da esso.
Te lo chiedo perche' come sai la mia ricerca segue il filone 
dell'evoluzione della digital culture dalla prima "controcultura" al web 
2.0 e quindi volevo approfondire il filo conduttore che hai seguito.

Saluti!

Tatiana


Domenico Quaranta wrote:
> WHOLE EARTH CATALOGUE
> 
> [ENGLISH VERSION BELOW]
> 
> Selezione video per la serie “Playlist”, Neoncampobase, Bologna.
> http://www.neoncampobase.blogspot.com/
> Opening: 27 gennaio 2010
> A cura di: Domenico Quaranta (http://domenicoquaranta.com).
> 
> Fondato dallo scrittore americano Stewart Brand nel 1968, Whole Earth  
> Catalogue (WEC) è stato un catalogo di “strumenti” rispettato come una  
> bibbia dalla generazione della controcultura – vale a dire, da coloro  
> che hanno plasmato il contesto tecno-culturale in cui ci troviamo a  
> vivere. Pubblicato regolarmente fino al 1972 e irregolarmente fino al  
> 1998, è stato “ucciso” dal successo del World Wide Web, di cui persone  
> come Steve Jobs (fondatore di Apple) e Kevin Kelly (fondatore di  
> Wired) vedono in esso un anticipatore. WEC era concepito come “uno  
> strumento di valutazione e di accesso” che intendeva portare potere e  
> conoscenza alle persone. Proponeva eccellenti recensioni di libri,  
> mappe, riviste di settore, corsi e lezioni, insieme a oggetti di ogni  
> tipo, dagli attrezzi da giardinaggio ai computer. Chiunque poteva  
> contribuire.
> 
> Come i recensori del Whole Earth Catalogue, gli artisti di questa  
> mostra contribuiscono regolarmente a una risorsa condivisa; come loro,  
> amano i loro strumenti e, come loro, sono interessati a capire il  
> mondo nel suo complesso. Ciò che è cambiato, nel frattempo – e in gran  
> parte grazie alla generazione del World Earth Catalogue – è il mondo  
> stesso. Gli artisti – e noi con loro – vivono in un mondo in cui i  
> media non si limitano a riprodurre o a simulare, come dice  
> Baudrillard, il reale: lo plasmano, gli danno forma, contribuiscono ad  
> esso, a volte costruiscono mondi paralleli in cui possiamo trascorrere  
> il nostro tempo. Riprogrammano il modo in cui viviamo, pensiamo,  
> produciamo e fruiamo cultura, mangiamo, dormiamo, moriamo. E in cui  
> pensiamo a dio.
> 
> Questi artisti usano semplici strumenti e trucchi di editing per  
> commentare lo stato attuale dell'immagine, per parlare di se stessi,  
> per modificare materiale trovato e arricchirne il significato;  
> esplorano culture e pratiche per campionarle, remixarle e commentarle;  
> abusano delle tecnologie che usano; esportano metafore, pratiche,  
> estetiche e narrazioni in altre situazioni. Questo può suonare strano  
> per chi non viva nella loro stessa fetta temporale – ma, per favore,  
> non chiamateli formalisti. Non lavorano con un medium: lavorano in una  
> realtà ampliata dai media. Sono realisti, nel solo modo in cui il  
> termine realismo può avere un senso oggi.
> 
> Questo peculiare realismo può portare alcuni di loro a ritornare a  
> quando tutto è iniziato. Come è noto, le droghe psichedeliche hanno  
> avuto un ruolo importante agli inizi della cultura digitale. Without  
> Sun, di Brody Condon, è un mesh-up di video reperibili in rete che  
> hanno come protagonisti individui affetti da una sostanza  
> psichedelica. Perché mettono in rete questo materiale? Non hanno,  
> queste esperienze extracorporee, una relazione con altre forme oggi  
> comuni di proiezione identitaria, come i videogiochi online? Alcuni  
> artisti, come Cory Arcangel e Oliver Laric, sono interessati alle  
> conseguenze concettuali delle tecnologie, al modo in cui riprendono e  
> attualizzano alcune preoccupazione centrali della nostra cultura;  
> altri, come il duo AIDS-3D, guardano a come le tecnologie stanno  
> influenzando in maniera crescente la nostra vita spirituale. Vogliono,  
> come dicono loro, “rendere visibile la magia intangibile della  
> tecnologia”. Non necessariamente attraverso di essa: il video di  
> Constant Dullart, ad esempio, traduce l'animazione di caricamento di  
> Youtube in una suggestiva, ipnotica scultura usando la luce e palle di  
> styrofoam.
> 
> Questo interesse per la magia e la trascendenza è condiviso da diversi  
> altri artisti in mostra, da Petra Cortright a Damon Zucconi, da Harm  
> Van den Dorpel a Martin Kohout. Nelle loro mani, un filtro video può  
> diventare il modo migliore per esplorare la consistenza del mondo  
> esterno, e di noi stessi. Può diventare il modo migliore per conoscere  
> meglio il mondo in cui viviamo, qualsiasi senso diamo a questa parola.
> 
> --
> 
> Video selection for the series “Playlist”, Neoncampobase, Bologna  
> (Italy)
> http://www.neoncampobase.blogspot.com/
> Opening: January 27, 2010
> Curated by: Domenico Quaranta (http://domenicoquaranta.com).
> 
> Founded by the American writer Stewart Brand in 1968, the Whole Earth  
> Catalogue (WEC) was a catalogue of tools that was regarded as a bible  
> by the counterculture generation – that is, by those who shaped the  
> techno-cultural environment we are living in. Published regularly  
> until 1972 and sporadically until 1998, it definitely died with the  
> rise of the Web, of which it is considered a conceptual forerunner by  
> people such as Steve Jobs (founder of Apple) and Kevin Kelly (founder  
> of Wired). WEC was conceived as an “evaluation and access device”  
> meant to bring power and knowledge to the people. It featured  
> excellent reviews of books, maps, professional journals, courses, and  
> classes, along with objects of any kind, from gardening tools to  
> computers. Everybody could submit a review for the catalogue.
> 
> Like the WEC reviewers, the artists in this exhibition are  
> contributing to a shared resource; like them, they love their tools  
> and, like them, they are interested in understanding the world as a  
> whole. What did change, in the meantime – and mostly thanks to the WEC  
> generation – is the world itself.
> These artists – WE – live in a world in which media don't just  
> reproduce reality, nor just simulate it, in Baudrillardian terms: they  
> shape reality, improve it, sometimes they build parallel worlds in  
> which we can spend our time. They redesign our way to live, to think,  
> to make and enjoy culture, to eat, to sleep, to die. And to think  
> about God.
> 
> These artists use simple tools and editing tricks in order to comment  
> on the current status of the image, to talk about themselves, to edit  
> found material and to improve its meaning; they explore cultures and  
> habits in order to sample, remix and comment them; they use and abuse  
> technologies; they export metaphors, practices, aesthetics and  
> narratives to other situations. This may sound weird if you are not  
> living in their same time slice, but please – don't call them  
> formalists. They are not working within a medium: they are working  
> within a media-implemented reality. They are realists, in the only way  
> that realism makes sense nowadays.
> 
> This peculiar realism can bring somebody to go back to when everything  
> started. Notoriously, psychedelic drugs played an important rule in  
> the beginning of digital culture. Without Sun, by Brody Condon, is a  
> mesh-up of various found videos of individuals on a psychedelic  
> substance. Why do people broadcast these materials? Do these “out of  
> the body” experiences have any relationship with other now common  
> forms of projection of the self, such as online videogaming? Some  
> artists, such as Cory Arcangel or Oliver Laric, are interested in the  
> conceptual consequences of technologies, and on the way they are  
> updating fundamental concerns of our culture; others, such as the duo  
> AIDS-3D, explore how technologies are increasingly affecting our  
> spiritual life. In their own words, they want to make “the intangible  
> magic of technology visible”. Not necessarily trough technologies  
> themselves: Constant Dullart's video, for example, turns Youtube's  
> “loading” animation into a suggestive, hypnotic object using light and  
> styrofoam balls.
> 
> This concern with magic and transcendence is shared by many of the  
> artists on show, from Petra Cortright to Damon Zucconi, from Harm Van  
> den Dorpel to Martin Kohout. In their hands, a video filter can become  
> the best way to explore how consistent the outer world is, and how  
> consistent we are. It can become the best way to get a better  
> knowledge of the world we live in, whatever we may mean with this word.
> 
> Lavori selezionati / Selected works:
> 
> AIDS-3D (Daniel Keller & Nik Kosmas, US/DE), Motion Capture Dance,  
> 2008. Video, 08.34 min. Courtesy Gentili Apri, Berlin. Online at http://www.aids-3d.com/motioncapture.mov 
> .
> 
> Cory Arcangel (US), Drei Klavierstücke op. II – I, 2009. Video, 04.21  
> min. Courtesy Team Gallery, New York. Online at http://www.beigerecords.com/cory/Things_I_Made/DreiKlavierstucke 
> .
> 
> Brody Condon (US), Without Sun, 2008. Video, 15.12 min. Courtesy  
> Virgil De Voldere, New York. Online at http://www.tmpspace.com/video/WithoutSun.mov 
>   (excerpt).
> 
> Petra Cortright (US), Das Hell(e) Modell, 2009. Video, 03.41 min.  
> Online at http://petracortright.com/das_helle_modell/das_helle_modell.html 
> .
> 
> Paul B. Davis (UK/US), Compression Study #4 (Barney), 2007. Video,  
> 02.49 min. Courtesy Seventeen Gallery, London. Online at http://www.youtube.com/watch?v=CWG5jqzYsEI 
> .
> 
> Constant Dullart (NL), Youtube as a Sculpture, 2009. Video, 00.33 min.  
> Online at http://www.youtube.com/constantdullaart.
> 
> Martijn Hendriks (NL), Untitled (12 glowing men), 2008. Video, 04.10  
> min. Online at http://www.12glowingmen.com/.
> 
> Jodi (BE/NL), Mal Au Pixel, 2009. Video, 01.14 min. Courtesy Gentili  
> Apri, Berlin. Online at http://www.youtube.com/watch?v=KE8VIKXnsQ0.
> 
> Martin Kohout (CZ/DE), Close Up, 2009. Video loop, 03.11 min. Online  
> at http://www.martinkohout.com/new/close-up/.
> 
> Oliver Laric (DE), Aircondition, 2006. Video, 01.59 min. Courtesy  
> Seventeen Gallery, London. Online at http://www.oliverlaric.com/airconditionvideo.htm 
> .
> 
> Les Liens Invisibles (IT), Too Close to Duchamp’s Bicycle, 2008. Video  
> loop, 02.14 min. Online at http://www.lesliensinvisibles.org/too-close-to-duchamps-bicycle/ 
> .
> 
> Miltos Manetas (GR/UK), King Kong After Peter Jackson, 2006. Video,  
> 03.05 min. Online at http://www.youtube.com/watch?v=cNMkjWpdC4c.
> 
> Pascual Sisto (US), No strings attached, 2007. Video, 01.30 min.  
> Online at http://www.pascualsisto.com/projects/no-strings-attached/.
> 
> Paul Slocum (US), You’re Not My Father, 2007. Video, 04.05 min. Online  
> at http://turbulence.org/Works/notmyfather/.
> 
> Harm Van den Dorpel (NL), Resurrections, 2007. 3 animated found  
> photos, 04.18 min. Online at http://www.harmvandendorpel.com/work/resurrections 
> .
> 
> Damon Zucconi (US), Colors Preceding Photographs (woodshed), 2008.  
> Video, 00.35. Courtesy Gentili Apri, Berlin. Online at http://damonzucconi.com/uploads/Video/woodshed_w.mov 
> .
> 
> ---
> 
> Domenico Quaranta
> 
> web. http://domenicoquaranta.com/
> email. info at domenicoquaranta.com
> mob. +39 340 2392478
> skype. dom_40
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> _______________________________________________
> AHA mailing list
> AHA at lists.ecn.org
> http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha
> 



Maggiori informazioni sulla lista AHA