[aha] proposta per ahackitude,last minute!

nura la beduina nuratafeche a tiscali.it
Mar 17 Nov 2009 02:17:50 CET


vi chiedo, ma veramente scusa per essere arrivata cosi tardi.
cerchiamo di rimediare.



*proposta per ahacktitude*

pratiche urbane di assalto quotidiano

prendete queste parole, e ribaltatene il significato a seconda del 
vostro immaginario,
anche le parole per quanto siano sporche ed imprecise sono fatte per 
reinventare terreno di scambio e di confronto.

io immagino.
*pratiche:* rendere comunicabile un desiderio attraverso la spinta del fare.
*urbane:* la città, la strada,i quartieri, il suburbano. terreno fertile 
e ricettivo in cui esplorare linguaggi, sperimentare contaminazioni di 
identità e di ogni forma.
*assalto:* tattica di scontro diretto, stile di combattimento che 
coinvolge molteplici aspetti,in questo contesto rideclinato sull'energia 
creativa e non sulla materiale violenza becera.
*quotidiano:  *rivissuto come un susseguirsi di interruzioni del ritmo e 
del gesto abitudinario, e
permettere all'attenzione di alzarsi di livello, acuire la critica senza 
perdere l'efficacia dell'imprevedibilità.

*
*in tutto questo manca un aggettivo qualificativo, che rimescola le 
carte in tavola.

*nuove: *riformulare a seconda delle esigenze del presente reale delle 
modalità e delle forme che partano da propri bisogni e desideri,
da ciò che muove la passione, la curiosità e l'esigenza di autogestirsi 
il conflitto in modo ingegnoso e creativo.


*parliamone.***

* *
Una tavolata insolita. Uno spazio, un momento, fisico e metaforico. Un 
convivio dove il lontano ti si siede vicino e viceversa. Una cornice 
disinibita, dietro le quinte a telecamere spente, via le giacche dei 
ruoli e a nudo le personalità.
Per un autoracconto che poi si sveli narrazione collettiva di un 
percorso in divenire,
oltre i modi dell'assemblea,dopo le verticalità, dopo la 
rappresentazione di se stessi,azzardiamo al ribaltamento, sporchiamoci e 
contaminiamoci.
Un approccio che da mezzo si faccia fine, che produca ispirazioni per 
una comunicazione umile e comprensibile,
che consideri un linguaggio diretto e determinato e non adeguato alla 
circostanza (un livello grassroots)
e infine si propaghi per risonanza, che sia stimolo per ispirazione e 
non ricetta per occasioni, non uno ma molteplici linguaggi per 
raggiungere e ibridare immaginari ed espressività a livelli diversi.

cerchiamo di destabilizzare l'ordine di destrutturare e analizzare la 
gestione del conflitto,nel modo che consociamo meglio ma che possiamo 
continuamente rimetter in gioco.
vorremo che le nostre scelte, le nostre esplorazioni siano più influenti 
nel cambiamento e che incidano con forza nei codici sociali e nella 
spugna urbana
che le sinergie nascessero dal +kaos (per dirla alla critical mass), 
+kaos come una batteria a carica positiva, che inventi ogni volta un 
metodo ludico
per amplificare i segnali della lotta politica,
per amplificare il nostro immaginario e considerare, senza timore di 
essere irrimediabilemente fraintesi, il gioco,
concedendo alla passione forse a volte edonistica di intessersi con il 
vivere politico,
un punto di contatto tra sogno e realtà, in una ribellione che ci faccia 
anche seriamente ridere.

Vogliamo una presa di coscienza che sia radicale e ironica e che nella 
concomitanza sia rottura e rigenerazione.

 

* Proposta operativa:*

Il 27 e 28 durante il momento del gozzoviglio e del pranzo
cercheremo di costruire informalmente una piattaforma di 
ragionamento,dove si possa discutere del valore alla creatività nel 
movimento, confrontare le esperienze, ridisegnare sfumando i confini 
labili della militanza e della politica. Ridefinendo il politico che si 
annida nel non detto: dove ogni progetto, collettivo gruppo o singolo 
possa riversare le proprie esperienze, non per cercare una univoca 
risposta alla nuova forma di lotta, ma che ognuno trovi la propria 
rimodellandone in continuazione la sua funzionalità.
ciò che si propone é una fucina di resistenza creativa, di elaborazione 
e invenzione anche artistca di tecniche di piazza, tattiche e pratiche 
per la liberazione e rivendicazione di spazi o tempi, con il vero gioco 
e un irriverente divertimento,caratteristica inscindibile per sentire 
nel profondo la sua risonanza, non più come partecipanti attivi, ma 
artefici consapevoli.

Ripartiamo dalla messa pratica di un desiderio, solo dopo lasceremo 
spazio al metodo per renderlo comunicabile.
che sia davvero l'inizio un *laboratorio continuo*, un elevamento a 
potenza delle idee degli slanci che già esistono sparpagliati, uno snodo 
o una scusa per detonare
un'analisi sovversiva condivisa e collettiva. E che il dialogo dia 
frutti che siano poi sparati a mitraglia nel tessuto urbano.


Questo momento si impegna a rimanere fluido e aperto alla possibilità.

 

 


firmato/pushed by:
*chiunque ne abbia voglia*

* *

* *

I gruppi che prenderanno parte a questa tavolata durante i due pranzi ve 
li comunicherò in seguito,
si prevedono però

gruppi di azione diretta non violenta,
gruppi di attivismo culturale e artistico,
collettivi di movimento studenteschi,
gruppi di sperimentazione e di rivendiacione urbana,
situazionisti, militanz *e chiunque ne abbia voglia.*


/*Al pranzo siediti vicino ad una persona che non conosci.*/

 

 

 

 



post s.
avevo pensato di documentare questi momenti di 
condivisione,dibattito,spinte,critica costruttiva e outing
e alla fine di questa tre giorni, produrre un piccola guida illustrata 
con diverse tecniche,una documentazione che possa girare e circolare e 
si interconnetta con altri gruppi
milanesi per il momento.
anche per mettere in luce esperienze eterogenee,proporre ispirazioni e 
nuove ibridazioni.

 

 

*in due parole:
condivisione di esperienze di resistenza, laboratorio di analisi della 
sovversione e sperimentazione dell'insurrezione creativa.*
 




-- 
jalla!

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