[aha] Proposta Cs Cantiere x Ahacktitude

agne se aaagneees a gmail.com
Lun 9 Nov 2009 00:07:53 CET


Ciao a tutti, sappiamo che è un po' tardi, ma sappiamo anche che la
programmazione dell'Ahacktitude è un wiki, di conseguenza abbiamo pensato di
proporvi qualche iniziativa sottoforma di workshop e qualche spunto, per
rendere effettiva e si spera efficace, la relazione con voi! Forse alcune di
queste la possiamo intrecciare con delle iniziative già previste, fateci
sapere se avete suggerimenti! Avremo comunque modo di parlare di persona
questo venerdì qui al Cantiere!

tutta la crew!

*1) Presentazione di Googlecrazia*
CI immaginiamo da questo punto di vista un evento un po' diverso dagli
altri.
Mi spiego, sperando che non sembri dettata da ignoranza l'esigenza, il
venerdì o il sabato sera immaginiamo di dedicare un'ora e mezza ad una
presentazione di un libro che possa essere il momento più attraversabile per
chi, sua colpa, si considera erroneamente inguaribilmente incapace di
accedere ai livelli di ragionamento dei workshop per incapacità tecnica,
pigrizia e scarsa conoscenza dell'argomento. Senza complicare la vita ai
workshop dunque, che sono sicuramente tutti momenti di approfondimento allo
stesso tempo momenti concreti.
La proposta di seguito:
Presentazione di Googlecrazia, libro molto utile a sviluppare la riflessione
su che cosa è la libertà nella rete e sull'ambiguità della tecnologia che è
sempre potere )cosa che non ci porta a negarne e tantomeno a rifiutarne gli
immensi benefici). Dalla presentazione dellibro su internet leggo:
Cerchiamo tutti con Google ma cosa va cercando Google da noi? Onnipresente
come un dogma, il motore di ricerca più usato del mondo ormai ci governa. Ma
sono tutti cookies e fiori? Ecco gli onori e i disonori di un Grande
Fratello globale. Con un colpo di scena finale: una via di fuga.
Potremmol invitare gli autori Erik Gunnar Trjo: Gabriele Salvatori, Daniele
Titta, Aldo Sciacca e Roberto Santoro e con i ragazzi del progetto
http://ippolita.net/ (andate a vedere il sito del progetto molto bello,
anche loro hanno scritto un libro su Google)1)

*2) Animazione dei fumetti, piazza fontana.*
Il fumetto come forma di comunicazione innovativa risale a qualche secolo
fa. Però rimane una forma di comunicazione spesso fatta o rivolta ai giovani
e giovanissimi, sicuramente diretta e capace di svariate forme e formule.
L'animazione apre ulteriori e nuove frontiere all'espressione disegnata....
proponiamo un workshop a partire da un libro:  Piazza  Fontana a fumetti.
L'obiettivo dovrebbe essere di tirare fuori una animazione da far girare
nelle scuole (che saranno riempite di iniziative fino al 12 dic perchè senza
memoria non c'è futuro) imparando in modo immediatamente utile questa
"tecnica".
Pensavamo di coinvolgere l'autore Matteo Fenoglio, di un collettivo di
artisti di Torino, I Cani, fumettari milanesi e la Zaa Revue.
Info su libro:
libro----http://www.beccogiallo.it/?pagina=pagina_generica.php&id=157
autore---  http://www.selfcomics.com/auteur.php3?id_auteur=25

*3) Social Network*
Sappiamo che ci sarà una discussione rispetto ai social network, e ci
piacerebbe riuscire a contribuire, magari anche solo a partire da una
piccola rassegna dei nostri video prodotti per i social network, relativi ai
nostri progetti e in particolare il nomama project.
Banale a dirlo, ma la questione dei social network è spinosa, ed è provare a
leggere questo strumento alla luce delle domande che si pone la rassegna you
hack è doveroso. Rifiutarlo, correndo il rischio di rimanere esclusi da ogni
canale. Reinventarsi degli spazi ? e come senza cadere nella trappola della
sussunzione o in quella del purismo (che è di solito soprattutto
incomunicante?)

Forse, ma solo forse, l'autore di questo libro ci può aiutare, o ce la
caviamo da soli, o avete idee migliori?
Il libro di seguito......noi siamo un po' titubanti, esprimetevi!
Facebook domani smetto
Pensi sia solo un gioco e cominci: perché c'è dentro qualcuno che conosci,
perché lo fanno tutti. Per curiosità o per necessità, prima o poi è sicuro
che ci finisci, e vedi che tutti gli altri sono già lì. A consumare la droga
più devastante dai tempi del crack. Su di loro scopri tutto: e-mail, numero
di cellulare, cartone animato preferito, voto di condotta delle medie. Nome
e cognome veri e soprannome che gli ha dato la compagna di banco all'asilo.
E dopo poco tempo ti basta una sola occhiata alla loro bacheca per
inquadrarli: il principiante e il fanatico, la sex symboi e la timida, il
boss e il pentito. È la prima cosa a cui pensi quando ti svegli, l'ultima
prima di addormentarti. La sera non esci perché tutti i tuoi amici sono lì,
su Facebook. Il giorno non telefoni, non mandi e-mail, non incontri persone.
Tanto c'è Facebook. E se proprio devi uscire di casa per fare la spesa, crei
un evento con un inizio e una fine. Questo libro è per te, che avevi una
vita più o meno felice fino a quando, un giorno, qualcuno ti ha chiesto: "Ma
tu sei su Facebook?". Questo libro ti farà smettere. O quasi.

Sicuramente parteciperemo anche alla tavola rotonda sul social network.
*
4) A 10 anni da Seattle, verso Copenhagen.*
A dieci ani da Seattle, quel ciclo di lotte sembra, soprattutto dall'Italia,
lontano anni luce, lontana la rincorsa globale (by train) nel vortice dei
controvertici, lontana anche quell'idea di ricomposizione magmatica del
movimento dei movimenti. Ci sembra importante ragionare sulla relazione
indicata da questo decennale, consapevoli che non siamo chiamati da
chissachi a trovare risposte,5) ma che ciononostante continuiamo a cercarle,
per modificare, informare, sovvertire il presente con i conflitti sociali
che viaggiano lungo i canali paralleli dell'immaginario e della piazza,
della teoria e della prassi, della partecipazione e della comunicazione.
Perciò vogliamo proporvi una riflessione che possa in qualche modo fare di
questo Ahacktitude un'occasione anche per chiedersi in che cosa e attraverso
quali strade 10 anni fa per alcune congiunture a noi difficili da capire ci
trovavamo in un certo senso un passo avanti al potere dal punto di vista
della capacità di costruire messaggi e immaginari, anche dunque dal punto di
vista della comunicazione.

 Oggi, senza dubbio sono la comunicazione e l'espressione, la capacità di
veicolare messaggi aspetti economici, materiali egemoni nel capitalismo e
soprattutto per questo la ricerca su questo campo non significa soltanto la
ricerca della forma ma anche quella del contenuto della contraddizione...
insomma senza stare a dire banalità, per chi da anni come tutti noi, da
posti di partenza diversi è immerso nei conflitti sociali del capitalismo
cognitivo, vorremmo provare a ragionare in questo Aha camp di come
riprendere a partire da qua un'offensiva per ricominciare a dire, mentre
affrontiamo razzismi, fascismi e via dicendo, che vogliamo/possiamo ancora
cambiare il mondo.


Concretamente appunto si potrebbe ragionare un testo da far girare che,
raccogliendo da questo spunto una riflessione della lista proponesse una
chiave di lettura di questo meeting oppure in maniera meno ambiziosa ma
forse altrettanto o più efficace introdurre qualche workshop che, senza
perdere il carattere concreto del meeting, proponga questi temi.


In ogni caso noi come Centro Sociale su Seattle costruiremo una mostra
fotografica che faccia appunto della memoria uno strumento, soprattutto per
chi, giovane e giovanissimo considera a buon diritto quella storia recente.

*5) Copenaghen, workshop-attivo*
La proposta su Copenaghen è in realtà più semplice da spiegare e più
complessa da realizzare, una sfida e, rispetto a questo vi interroghiamo
anche sulle pratiche che contraddistinguono di solito il meeting. la domanda
é: è possibile per voi immaginare un momento o una forma che produca
direttamente conflitto nei tre giorni del meeting? Possiamo immaginare che,
tramite performance e azioni simboliche, tramite azioni che viaggiano
esclusivamente sulla rete, tramite subvertising, azioni in notturna o prese
per il culo di giornali mainstream riusciamo a costruire forza, la forza di
un messaggio, in vista della data di Copenhagen che a nostro avviso è
impotante per chi va, ma ancor più per tutti quelli che ne rimarranno
colpiti dalla distanza e, potenzialmente, dall'efficacia del messaggio?

*6) NowUtopia della Shake, di seguito il commento di John Holloway autore di
Cambiare il mondo senza prendere il potere.*

“Questo libro spiega chiaramente e con toni vivi il corso di una rivoluzione
ordinaria, il modo in cui milioni di persone vivono, pur essendo all’interno
del sistema di vita capitalistico, creando attraverso la loro attività la
base di ciò che potrebbe essere un mondo differente. Si tratta di un libro
entusiasmante e al contempo delizioso.”
Potremmo fare un wotkshop su questa idea... è vero che nella globalizzazione
un battito d'ali in Cina può causare un terremoto a New York o è un'idea
alternativa a quella del cambiamento sistemico? Piccole pratiche di
performance cre-attiva più comunicativa e/o più partecipativa.
Coinvolgere gnufunk pavia, ciclofficina (ovvero critical mass)....
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